...benedire.
....Forse...
....Chissà....
Sia chiaro: io sono contenta che ci siano così tanti blog di cucina. Contentissima. E' una specie di sogno che non avrei mai osato fare, qualche anno fa- quello di avere così tante ricette a disposizione, in tutte le lingue, in tutte le solfe. Ed è un segno di una libertà di espressione vera, che non solo non conosce censure, ma neppure prevede l'adeguamento a parametri imposti da altri: non c'è un editore che screma, non c'è uno sponsor che vaglia, meno che mai c'è una (sempre odiosa) commissione di esperti che decide chi sì e chi no. Qui, ognuno ha la possibilità di realizzare un proprio desiderio, in modi e tempi che gli sono propri-e il resto, mancia: alla gratuità di un accesso e di un "kit da bravo food blogger" che valgono per tutti corrispondono la specificità di un sapere e la peculiarità di una comunicazione che sono solo dell'autore e che vengono messi a disposizione di chiunque abbia la cortesia di passare da noi.
Il che, per una come me, il cui sogno è di fare il tuffo nella piscina di Paperon de Paperoni- piena di libri, piena di biglietti aerei, piena di foglietti con su scritte tante ricette- ha il sapore dell'euforia: prova ne è il mio archivio di ricette scaricate dalla rete, che è quanto di più parossistico e forsennato abbia mai prodotto il neurone solitario: datemi un blog roll e vi archivierò il mondo.
Epperò.... epperò, c'è l'altra faccia della medaglia: vale a dire, i rischi della troppa informazione. Il più evidente dei quali è la perdita delle notizie davvero importanti, a causa di un continuo bombardamento di notize che, alla lunga, smorzano il tuo interesse. Ne avevo sentito parlare pe rla prima volta ai tempi della maturità, quando ogni occasione è buona per il toto tema: la mia "cadeva" nel 1984 e Orwell era uno degli autori a rischio estrazione. Le pagine della culutra dei giornali pullulavano di editoriali sull'argomento, tutti volti a rilevare le analogie e le differenze fra il 1984 descritto nel romanzo e quello reale e molti si occupavano dell'informazione: lo facevano tutti col sollievo di chi scampa un pericolo o di chi "lo aveva detto" e la tendenza era quella di comparare la sempre più vertiginosa crescita delle pubblicazioni e delle televisioni alla falsità delle notizie targate Grande Fratello, e finivano tutti allo stesso modo: noi, no.
Uno solo aveva detto "noi, sì- fra poco": azzardo un Ernesto Galli della Loggia, da L'Espresso o Panorama, in un articolo che mi aveva letteralmente inchiodata alla fermata dell'autobus: lui sosteneva che la strada della non informazione l'avevamo imboccata da un pezzo, anche se da un altro accesso, più subdolo e insidioso. I giornali erano pieni zeppi di notizie, i telegiornali erano sempre più numerosi, di attualità si occupava anche Topolino e il risultato era che la gran parte di questo materiale scivolava via dal nostro cervello come acqua fresca.
La stessa cosa che- mutatis mutandis- capita con tutti questi blog di cucina: alla lettura attenta dei blog pionieri ha fatto seguito una scorsa veloce ai blog rolls dei blog preferiti, col risultato che, in mezzo a tante cose buone, le migliori finiscono per essere tralasciate o trascurate, a maggior ragione se si tratta di portate tradizionalmente meno invitanti come ad esempio i secondi piatti.
Ed è un peccato perchè, oltre alle considerazioni generali di cui sopra, secondo me son più preziose le "dritte" di una cucina di tutti i giorni e i suggerimenti sulla tecnica, che non la ricetta dell'ultima torta a strati o dell'ennesima cupcake animata: ma tant'è, il mondo va così e quello virtuale non fa eccezione.
Quindi, pur sapendo che
1. questo post no se lo filerà nessuno
2. nessuno sbaverà su queste foto
3. nessuno metterà in pratica questo consiglio
il risultato del nostro ultimo esperimento è stato così esaltante che chissenefrega dei punti 1.2.3: io ve lo racconto lo stesso...
COTTURA DEL PESCE AL FORNO AL POMPELMO ROSA
Non so se è capitato anche a voi, ma in questi ultimi anni, dopo un'indigestione di ingredienti esotici e di cucina fusion, noi ci stiamo orientando sempre di più verso l'essenziale. Tendiamo a sottrarre, anzichè ad aumentare, preferendo cibi "in purezza" piuttosto che preparazioni elaborate che, ultimamente, hanno per noi il sapor dell'intruglio. Questo ha significato una progressiva attenzione verso cose che prima ci interessavano meno- e cioè una maniacale verifica della qualità della materia prima da un lato e un rinnovato interesse verso le tecniche di cottura. Il discorso vale un po' per tutto - carni, uova, verdure- e diventa una sorta di imperativo categorico sul pesce che, anche al tempo della cucina svuota frigo rappresentava l'eccezione: sarà che son cresciuta a pesce pescato all'amo e mangiato appena fuori dall'acqua, ma non ho mai tollerato robe paciugate, su questo fronte. Preso, eviscerato e mangiato, per intenderci.
Nello stesso tempo, una cottura sbagliata uccide il miglior pesce del mondo: e così, sono anni che sperimentiamo tecniche varie. In principio era l'olio, poi il cartoccio, poi il sale- e poi la grande stagione della meringa salata, che dura ancor oggi e che mi è valsa la gratitudine di parenti, amici e pescivendolo dell'angolo. Recentemente, però, mio marito ha avuto la trovata di provare a cuocere due orate dopo averle coperte di fettine di pompelmo rosa, lasciandole in forno a 180 gradi per una ventina di minuti. Il risultato è stato strepitoso: la carne del pesce è rimasta umida, tenerissima e con in più il retrogusto agrodolce del pompelmo rosa, che si è per così dire "infiltrato" nella carne in cottura, conferendo una straordinaria omogeneità al piatto. In sè, una scemata, ma con un risultato da paura...
ORATE ALLA (PIU' O MENO) LIGURE
La tradizione dice "patate, pinoli e olive di Taggia"- ma qualche variazione è ammessa, come quella che vedete nella foto: orate, pomodorini pachino tagliati a metà, olive taggiasche, una manciata di pinoli, un po' di prezzemolo, sale grosso, un giro d'olio extravergine e in forno a 180 gradi, per una ventina di minuti, per una "non ricetta" che ha il sapore di festa.
Se riusciamo, oggi pomeriggio parte lo Starbooks
Buona giornata
Ale
Beh, io sono dell'idea che il pesce ha solo bisogno di "non-ricette". E' perfetto - se buono e fresco - senza quasi nulla! Le ricette di pesce un po'... "lavorato" ......mmmmmmhhhh....suscitano la mia diffidenza! Questa è una perfetta "non-ricetta" per un perfetto pesce per chi ....ama il pesce (ovvio)
RispondiEliminaCara Ale.........hai pienamente ragione! Finalmente qualcuno che la vede come me...le torte a strati e i cupcake (mai fatti) sono bellissimi da vedere, ma poi io cucino tutti i giorni per sfamare la mia famigliola...e le tecniche poi, ne sono veramente a corto (vedi Danubio, il mio incubo di marzo, bel regalo di compleanno!)sono affamata di tecniche, anche quella per tagliare le verdure...Concordo su tutto! La ricetta del pesce col pompelmo, me la leggo dopo però...ora pediatra!
RispondiEliminaAh...ho tutti gli ingredienti per il Danubio, mi manca solo una giornata libera dalla mattina alla sera, penso che a questo MT parteciperà anche la nonna!
Buona giornata
Claudia
commento telegrafico :
RispondiElimina1. anch'io ho letto ( mooolto dopo la mia maturità...) quell articolo : va da sé che lo condivisi immediatamente;
2.verissima l indigestione di blogs : ma il "nostro", vuoi mettere...???
3. Viva-viva-viva il ritorno alla cucina essenziale, senza fronzoli e paciughi; al riguardo, fai due passi e scendi in quella trattoria vicino a noi ( non posso far pubblicità, credo....) che ti fa l orata con la mela verde, e poi mi dirai....
4.infine, un plauso al marito che, seppur ingegnere...., ha avuto un'idea moolto "slurp".
stop al commento. bacioni .
Più che una corsa alla non informazione, a me sembra invece un gigantesco esercizio di stile: è più facile far vedere quanto sono brava con un cupcake animato che con un'orata al cartoccio. Anche io nella mia cucina quotidiana sono piuttosto minimal, ma per il mio blog cerco di fare qualcosa di particolare. E forse sbaglio, e mi aggiungo all'enorme numero dei non-informatori. Ma di sicuro non sbagli tu, perchè se oggi tu non avessi postato questa ricetta, stasera a mio marito avrei offerto la solita orata al cartoccio. !!!
RispondiEliminaAlessandra, io sono fautrice di una cucina del benessere più che di una cucina della creatività nel senso che per me il cibo è un appagamento si del palato ma è fondamentalmente ciò che mi occorre per un benessere psico-fisico e finchè non si capisce questo è ovvio che si preferiscano dolci apparentemente invitanti ma di cui l'organismo non ha bisogno. Ma senza fare terrorismo culinario ognuno è libero di esprimersi come meglio crede, io invece trovo questo tuo piatto davvero originale anche se io ho sempre usato i limoni al posto del pompelmo!!! Buona giornata
RispondiEliminaqui ormai hai fatto proseliti con il pesce in meringa, e non ne guardiamo altri !(santa subito, da allora luca mangia il brancino)
RispondiEliminaa parte questo...io concordo con i troppi blog.il mio in primis . ma continuoa credere che la scrematura andrebbe fatta sia con quelli poveri in contenuto che con quelli poveri in forma. sono blog di cucina. Se non sono belli da vedere, cos'altro può renderci appetitoso l'assaggio?
Io ho letto tutto il post (ho letto pure Orwell!!!), trovo molto carina la foto:mica è facile far venire bello un pesce!!!
RispondiEliminaPrima o poi proverò a farlo alla tua maniera, quindi grazie del consiglio!!!!
Buona giornata e a presto!!!
Sottoscrivo pienamente!E cosi ho scoperto anche io la meringa salata.Grazie mille.Un a bella idea di usare albumi che avanzano sempre.
RispondiEliminaBeh invece il tuo post io l'ho letto tutto e con piacere. L'idea del pesce è geniale.
RispondiEliminaSui troppi blog...concordo, anche se del nostro nato da 2 mesi non si poteva proprio fare a meno :) Scherzi a parte è un po' il problema/vantaggio di internet. La prossima sfida (e mi tolgo il cappello da blogger e metto quello da informatico) sono gli strumenti di scrematura dell'informazione, su tutti le ricerche semantiche. Ma senza questo surplus di informazione non avremmo avuto wikipedia, wikileaks, nessun blog di cucina, nessun social network (che con tutti i difetti...hanno anche qualche pregio) ecc.
La sfida è dominare e controllare l'informazione, non limitarla e metterla in mano solo ad una classe ristretta. Se da un lato l'articolo che di Galli della Loggia aveva senso...non dimentichiamo che l'informazione è il quarto potere...pericoloso lasciarlo in mano a pochi.
Tutto IMHO
Il pesce buono ha bisogno di pochissimo per essere cucinato, bella idea il pompelmo!!!
RispondiEliminaSui blog che dire, certo siamo tantissime, io non mi sento certo una chef -ci mancherebbe- e scrivo di cucina per le emozioni che sa darmi un buon piatto, abbinandolo a un'altra arte che mi tocca molto come quella cinematografica.. non lo faccio quindi per esercizio di stile o per dare dritte a un popolo di ragazze spesso più esperte e più brave di me, ma per condividere pensieri e sensazioni e consigliare magari un bel film da gustare dopo una cena fra amici!
E' chiaro che la troppa scelta può mettere in imbarazzo, d'altro canto in questo marasma libero che è internet sta a noi avere la pazienza di trovare, spulciare e selezionare i "luoghi virtuali" che ci arricchiscono, ci piacciono o ci fanno solamente simpatia, e cosa invece preferiamo non seguire.
sono abbastanza d'accordo.
RispondiEliminaabbastanza nel senso che io, da quando bazzico i blog di cucina, ho imparato tanto: sia sulle basi, ad esempio a fare le meringhe, che prima mi venivano una ciofeca, o il lievitati, sui quali non mi ero mai sperimentata.
ma anche cose più esotiche. un esempio per tutti la fava tonka, che mi piace molto (ma ad esempio il matcha mi fa schifo).
insomma, bisogna mantenere un senso critico, senza avere la pretesa di avere la verità in mano: non SI FA COSI', ma A ME PIACE COSI'
però poi nella novità ad ogni costo ci caschiamo tutti, prima o poi. sarà l'italico spirito di creatività? per questo ho apprezzato particolarmente la tua mail sull'MTC del danubio. mi sembra che vada nella direzione che qui auspichi.
io nel frattempo in questo periodo mi sto cimentando quasi esclusivamente con ricette di base, dalla marmellata di arance dell'artusi alle frittelle di riso, dagli gnocchi di patate al roastbeef, dalla torta mimosa ai biscotti al cioccolato.
potrei anche non avere un blog, per questi, in quanto alla fine del roastbeef può non fregargliene niente a nessuno, ma dopo un anno di sbornia di "cucinare per il blog" mi sono un po' stufata, e adesso cucino per noi, e pubblico quel che viene. e ne sono contenta
p.s. il pesce, soprattutto i pescioni, li cucino sempre molto semplicemente, e devo dire che li preferisco.
RispondiEliminaciò non toglie che potrei per una volta fare un'eccezione, e sostituire le mie amate fette di limone con quelle di pompelmo, che mi sembra un profumo e un sapore molto azzeccato.
e, ma giusto perché siete voi, di cui mi fido quasi ciecamente, potrei pure sperimentare la meringa salata ;-)
sono sempre in cerca di ricette di pesce e se sono semplici, meglio :-D
RispondiEliminal'idea del pompelmo rosa mio paice molto e penso la replicherò presto!!!
Hai ragione praticamente su tutto....:) Purtroppo alcuni piatti sono poco scenografici e spesso poco gettonati...fatto sta che non tutte le volte che ci si mette a tavola si mangia un capolavoro culinario...ma spesso semplici piatti che con l'aiuto di consigli giusti rendono il pasto normale un po' più buono! Sono sicuramente le ricette di tutti i giorni quelle che più usiamo e quelle che quindi sarebbe più utile proporre in versione "vecchia" e "nuova" in modo da aumentare la gamma di pietanze proponibili ai nostri commensali :))
RispondiEliminaPs. La ricetta sembra eccellente e per noi che siamo a dieta un ottimo compromesso tra gusto e calorie :))
assolutamente d'accordo con te, inoltre il bello di un blog è la personalizzazione ossia mettere un po' di noi stesse, non l'ostentazione di ricette pindariche.
RispondiEliminati abbraccio :)
Il sovraccarico di informazioni esiste in tutti i campi, ed è l'altra faccia delle informazioni accessibili a tutti noi come massa. Sta al nostro buon senso fare una scrematura a nostro gusto..Certo, c'è più competitività, in un mare di dati solo chi ha la marcia in più (sia in campo di foto, che di ricette, che di post accattivanti alias italiano gradevole)può avere la soddisfazione di, eventualmente, emergere...e sinceramente, i blog di cucina non penso siano fatti per "insegnare" tecniche: per quello ci sono corsi specifici, dal vivo, con persone titolate (alias professionisti, panificatori, chef, etc etc): che valore ha un consiglio dato da un blogger anonimo che ci racconta la sua personale esperienza, variabile quindi da persona a persona, senza avere delle base?? per me, zero...i blog nascono e sono utili come un semplice ricettario illustrato. Non bisogna caricare di significati ciò che non ne ha...,.)
RispondiEliminaCmq io sono la prima ad essere una dilettante autodidatta, magari anche bravina, ma sempre dilettante (= non professionista e senza basi di studio in materia)
Ciao!
Cinzia
Condivido in toto il tuo post, soprattutto quando parli della mancanza di glamour dei secondi piatti, che guarda caso sono i miei preferiti. Capisco che il dolce attiri di più, ma nel quotidiano noi mangiamo più salati che dolci.
RispondiEliminaQuando al sovrannumero dei blog, preferisco non pronunciarmi, consapevole che il mio è proprio uno di quelli di cui si poteva fare a meno. ;-) Epperò come dici tu questo fa parte della libertà di espressione, e gli scrematori sono i lettori stessi. Per me è una mera valvola di sfogo e nulla di più...
Ah, dimenticavo: io faccio parte della schiera che ti deve eterna riconoscenza per il pesce in meringa salata.
RispondiEliminaProverò anche questa versione al pompelmo, molto fresca. Anche io preferisco cotture semplici per il pesce buono.
Domanda: dalla foto mi pare di vedere che una fettina di pompelmo è stata inserita anche nella pancia del pesce: è vero o urge visita oculistica? :-D
santa pace mi ero persa la meringa sul pesce... proverò quanto prima. Per il pompelmo mi devo convincere... non sono una fan dell'amaro.
RispondiEliminaHai ragionissimo sulla semplicità vincente, però ti dico sinceramente che anche la roba che si mangiava negli anni 70/80 piena di besciamella e panna aveva un suo perchè... provato recentemente con una cena a tema... tutti entusiasti....
Io però rimango sempre del parere che anche una suola di scarpa coperta di besciamella ben condita fa la sua "porca figura" come dici tu
ciao
mah, io mi reputo fra le "nuove" e sinceramente non so se riesco nè a capire determinate posizioni nè a spiegare le mie.
RispondiEliminaposso dire di avere aperto il blog per avere una specie di ricettario "visivo" e non certo per insegnare a nessuno, caso mai condividere, può esserci qualcuno al quale un mio dolce o un mio primo possano piacere, come viceversa, se giro in cerca di una qualsivoglia ricetta non c'è foto bellissima che tenga, è vero che si mangia anche con gli occhi, ma se poi leggo gli ingredienti e non fa al caso mio lascio perdere anche se la foto e il blog sono curati anche nella virgola!
non vorrei essere fraintesa, ma in certe parole leggo qualcosa di snobbistico perchè non capisco quali siano i blog "titolati" per restare in rete e quali no. facciamo quelli di serie a e quelli di serie b o facciamo prima dei test su quanto si sa fotografare o se si è diplomati alla scuola di gualtiero marchesi?
sono provocatoria, è chiaro, ma proprio per cercare di capire, qui da te ho imparato che al posto del limone sul branzino posso mettere del pompelmo, da un'altra parte imparo un metodo di cottura, o un secondo che mi sconfinfera dato che mangio poca carne...si, forse ci sarà un bombardamento eccessivo di informazioni, ma meglio questo che una scrematura fatta...ecco, fatta da chi?
io sono sempre stata fermamente assertrice del libero pensiero e benvenga internet che seppur nel suo marasma permette a tutti di esprimersi, sta poi al singolo decidere chi vuole ascoltare.
...e con il risultato che o i pomodorini sono diventati pompelmi o viceversa :-D
RispondiEliminaIl tema che hai toccato è scottante (d'altra parte stiamo parlando di cucina, no?), è vero, siamo superbombardati e adesso non si capisce nemmeno più quali siano le notizie vere e quali quelle false, si dice tutto ed il contrario di tutto. E lo stesso vale per le ricette che spesso non si proveranno mai, ma rimarranno una foto su un blog.
Il blog è anche lasciare spazio alla creatività, ciò non toglie che nella vita di tutti i giorni ci concediamo ancora un bel secondo tradizionale, alla faccia della fotogenicità e con massima gioia per il palato.
Fabio
Condivio pienamente il pensiero di Giulietta.
RispondiEliminaBellissima preparazione.
Un bacio a tutte due.
PS Ale non riesco a scaricare il bannerino dell'MT di marzo, dice che non sono autorizzata.........................
Hai ragione soprattutto sul fatto che i secondi fanno meno tendenza...ma mi piace fare inviti e non posso dare agli ospiti solo primi e dolci,quindi le tue dritte sulla cottura del pesce le terrò care...buon proseguimento!!!!!
RispondiEliminasono d'accordo e ne parlerei per ore. Ma nell'immediato hai dato un senso molto concreto alla raccolta di pompelmi nel giardino siciliano.
RispondiEliminabaci e grazie (di tutto)
"Una cottura sbagliata uccide il miglior pesce del mondo"....Impossibile non straquotare.
RispondiEliminaE sno pienamente d'accordo su tutto il resto,ma immagino cio' non sia una sorpresa.
Colgo l'occasione per ringraziarti del gentile commento che hai lasciato da me.Nel caso non ti fosse passato per la mente,il post e' stato ispirato proprio da te,in particolare dal tuo post con la zuppa di cipolle.Purtroppo concordo con te anche su Locatelli,ed e' un peccato,dato che i suoi "paragrafetti" di cucina su the Guardian erano carinissimi.Mangiare italiano a Londra rimane,malgrado la nuova "italian renaissance",un rischio.Anche il tanto decantato Bocca di lupo mi ha delusa parecchio.
Grazie ancora e a presto. :)
Hai visto che invece ti si sono filate in tante????
RispondiEliminaE comunque io il pesce lo faccio al cartoccio e al microonde e mi viene sempre buono... che vuoi, talento naturale! ;)))
Guarda (ma che te lo dico a fare!) questo post ha moltissimi punti in comune con uno dei miei post iniziati, e mai finiti, che stanno facendo le ragnatele in attesa di essere finiti, e finalmente postati!
RispondiEliminaDetto questo, mi trovi anche d'accordo sul fattore pesce, se no non avrei mai preparato questo http://foodwrigraphy.blogspot.com/2010/05/non-dormo-e-piglio-pesci-trota-al.html
Oh, e tuo marito è un genio!
A proposito, domanda idiota che ti faccio solo perché dall'"incidentino" di giugno non posso toccare gli agrumi (oltre ad una marea di altre cose) e spero 'sta cosa prima o poi si risolva. Con la cottura, l'acido del pompelmo si attenua molto in questo caso, o solo leggermente, a tuo parere? Perché mi piacerebbe provarla questa ricetta.
Lo so, è una domanda idiota, ma è come se avessi perso la "memoria" riguardo certe reazioni in cucina.
Non tocco un agrume da 9 mesi...
come ti si può NON filare??:-) io dico solo che sono per l'easychic, in tutti i campi: ricette, blog,look, vita...;-) a bientot
RispondiEliminaLa tua considerazione sui "pericoli" dell'abbondanza di informazioni cade quanto mai a fagiolo!
RispondiEliminaIeri sera ho visto un servizio delle Iene su quanto sia semplice avviare un procedimento per l'annullamento di un matrimonio cattolico, ungendo le persone giuste ed utilizzando intermediari appropriati.
Il malcostume mi ha disgustato, l'ipocrisia di chi si erge a paladino dei valori veri e poi si vende al miglior offerente mi offende...
E oggi non ne ho sentito parlare proprio da nessuno...
Abbiamo davvero perduto il filtro per poter creare una giusta gerarchia nella mole di notizie che ci bombardano?
Bah...
Virò, a te sola- che poi agli altri rispondo per bene: se mai ai tuoi occhi in tutto questo tempo mi sono guadagnata un minimo di credibilità... non c'è mezza parola di vero, in quel servizio. Il processo di nullità è gratuito per tutti- anche se in certi Tribunali so dà la precedenza assoluta a chi ha problemi economici- ed è semplice avviarlo, proprio perchè è per tutti. Se lo si fosse voluto per pochi eletti, ci sarebbero state procedure farraginose e parcelle elevate: invece, è gratis (ripeto : GRATUITO) e l'inizio è effettivamente molto semplice.
RispondiEliminaLe parcelle degli avvocati privati, a cui ricorre chi rinuncia al gratuito patrocinio sono calmierate e rigorosamente controllate e sono oggettivamente basse . E per quanto riguarda gli intermediari appropriati, mi sto facendo una risata che inizia e non finisce, quasi quanto quella riferita ai magistrati ecclesiastici che vengono unti o si vendono al miglior offerente :-)
Ci sentiamo in privato ;-)
ciao
Che devo dire, mia cara... Quando l'informazione e troppa ( e lo è davvero, e non solo nel mondo di cucina), finisci per non capire più niente e per non riuscire a distinguere l'importante/l'interessante dal banale. Cerco di "tenere sotto controllo" quello che m'interessava una volta, il nuovo me lo filo poco ( e che ci sarà mai di nuovo e sconvolgente nel mondo dei foodblog?)
RispondiEliminaPerciò, continuo a leggere te e pochi altri, a cuocere il pesce al più naturale possibile e a non farmi problemi di non poter seguire 10000000 di nuovi blog.
Baci
Non credo che l'informazione possa essere troppa :) Lo so vado contro corrente ma credo che l'abbondanza di informazioni, post, siti ecc non possa fare male, a condizione che si sappia sviluppare un minimo di senso critico. In fondo anche una biblioteca è piena di libri, è difficile capire subito quale possa essere adatto a noi, eppure proprio grazie all'abbondanza di volumi ognuno può trovare ciò che fa al caso proprio. Allo stesso modo ognuno preferisce un blog all'altro.
RispondiEliminaRiguardo alle ricette più semplici, io credo che alla fine si condivida qualcosa che si considera più speciale ma in questo non c'è nulla di "presuntuoso", insomma nessuno vuole snobbare una pasta al pomodoro o una bistecca. Io per esempio presento più dolci per un motivo semplicissimo: quelli li preparo di pomeriggio e ho il tempo di fotografarli, se cucino una pasta non ho il tempo di mettermi a fare mille foto perché tutti brontolano, hanno fame e la pasta diventa fredda ;)
detto questo: pesce fantastico!
torno ora da una serata di approfondimento su pubblicità e giornalismo. (legati assai) mai in basso come ora. in 10 anni abbiamo perso credibilità nel paese e nella gente sia su un fronte sia su un altro. sarebbe un discorso lungo e pieno di argomenti come uscite su una rotonda.
RispondiEliminaper tornare al discorso iniziale, per me, le orate, al vapore col pancino pieno di odori. 10 minuti. e non metto sale e non metto olio (perchè se sono di allevamento hanno già grasso che cola) e sono buonissime!
grazie per gli spunti riflessivi - silvia
Allora, la pecorella (pecorona?) smarrita alla fine torna all'ovile: sono anni che vado professando che cucinare vuol dire cucinare e non "truccare" il cibo, in particolar modo torte cupcakes e paciughi vari con strati di glasse et similia...
RispondiEliminaLe fote sono belle perchè le ho scattate io, ma se sono brutte è perchè le ha photoshoppate mia moglie.
Le orate erano proprio belle, sì, belle MORTE!
Il problema dei secondi è che sono l'anti fotogenia / fotogenicità, vabbè, avete capito, infatti le orate che vi piacciono sono fotografate crude, da cotte sono più buone, ma del tutto impresentabili!
Quanto all'amaro del pompelmo, sì, è un problema, non provate a mangiare le fette di pompelmo, forse usare delle arance, ovviamente rosse, potrebbe essere meglio...
Quanto all'informazione c'è un altro problema, ENORME, nell'abbondanza si nasconde meglio la falsità, per cui oltre ad avere il problema di trovare l'informazione che cercate, avete anche il problema di discernere tra fonti più o meno autorevoli e fonti assolutamente inattendibili. Generalmente i più inattendibili sono proprio i giornalisti, che spesso e volentieri si limitano a pubblicare le veline passate loro...
Poi basta leggere i numeri che danno i giornalisti, nel senso che danno i numeri per davvero, sì, del lotto, confondono unità di misura e ordini di grandezza, insomma, una traggggggedia...
Firmato Il Marito
Se ti sei guadagnata un minimo di credibilità? Non farti neppure venire il dubbio!
RispondiEliminaSe le cose stanno come dici tu, però, di problema ne nasce un altro, forse ben più grave, che ha sollevato anche il Marito: l'attendibilità di ciò che viene propinato alle otto di sera, quando la maggior parte delle persone ha la tv accesa!
Il servizio che ho visto io era quindi falso? L'avvocato azzeccagarbugli era un attore? Non è vero che basta inventarsi una riserva mentale al momento del sì per annullare un matrimonio?
Non si può trattare l'informazione con questa superficialità...sono d'accordo che Striscia non sia il TG per eccellenza ma molte denunce di malcostume o truffe sono partite proprio da loro ed hanno permesso di smascherare fior di malandrini...e quindi che strumenti ha lo spettatore per distinguere le notizie vere da quelle deformate?
Più che indignata mi sento ora disarmata!...
Mettiamola così: la verità sta nel mezzo.
RispondiEliminaIo posso inventarmi una "riserva mentale" o anche qualcosa di molto più grave, per convincere i giudici che il mio è stato un matrimonio nullo. Esattamente come, in un processo civile o penale, posso inventarmi qualsiasi altra cosa.
La questione sta nel riuscire a provarlo.
Anche il processo canonico prevede interrogatori, giudici, parti pubbliche, testimoni e - soprattutto- prove.
Se si riesce a provare una falsa accusa, chapeau a chi ha mentito alla giustizia: ma che questo sia automatico, è tutto da vedere- anzi: non lo è per niente.
Anche per quanto riguarda gli intermediari di cui parlava il servizio: per esercitare presso un tribunale ecclesiastico ci vogliono determinati titoli, fra cui la Scuola Rotale, che conclude un percorso di sette anni di studi, successivo alla laurea in Giurisprudenza. La Scuola Rotale, poi, è tutta in latino- lezioni ed esami. E' chiaro che non tutti riescono a completare questo percorso e molti nemmeno ci provano: ma tentano la scorciatoia della cooperazione con altri colleghi accreditati. Il tipo dell'intervista, a quanto mi è stato detto, il tipo del servizio era uno di questi sedicenti intermediari, che cercava di accaparrarsi un cliente per patrocinare il quale non avrebbe avuto titoli. Ripeto, ogni tanto si incappa in questi personaggi-e quando ciò accade, si prendono provvedimenti, come scrivere i loro nomi bene in vista nella bacheca accessibile al pubblico, nell'atrio del Tribunale: se fai un salto in quello di Genova, c'è, con nomi, cognomi e tutto quanto.
Ma la via d'accesso è una sola: tribunale ecclesiastico, Patrono stabile (cioè d'ufficio, cioè gratis) e poi, se ci sono i fondamenti per iniziare il processo, l'istruttoria, con tutto il lavoro sul campo che questa comporta.
Vuoi sapere che cosa dice la maggior parte delle persone che avvia una causa canonica? "mi avevano detto che bastava pagare- ed era fatta. Invece, è gratis, ed è così dolorosa..."
Poi, ripeto, chi millanta, chi te la racconta, chi fa il figo e dice che ha dato 10mila euro all'avvocato giusto etc etc etc- quello, lo trovi dappertutto. Ma è l'eccezione/ e non la regola.
Sulla bontà del'informazione, mi limito solo a dire una cosa: parlare di "annullamento" del matrimonio, in ambiente ecclesiastico, è come bestemmiare in Chiesa. I Sacramenti non si annullano. Possono, però, essere dichiarati nulli, nel senso che non ci sono oggi, perchè non ci sono mai stati ieri. Questo è il punto di partenza per affrontare qualsiasi discorso in merito, anche il più banale: un servizio giornalistico che non chiarisca questo punto ed anzi cada esso stesso nell'errore, la dice lunga sulla reale volontà di approfonidmento di un argomento/ e sulla volontà di inseguire lo scoop e il sensazionalismo...
Ciao
ale
La differenza giuridica tra nullità ed annullamento mi è chiara e, francamente, ha un grande fascino, oserei dire quasi "etico" in questo contesto.
RispondiEliminaQuanto dici conferma che non si può abbassare la guardia davanti a nessuna forma di informazione e che sarebbe necessario avere l'energia (e la competenza) per distinguere la volontà di sensazionalismo dal diritto di diffondere notizie.
A questo proposito Acquaviva mi parlava di un servizio di un po' di tempo fa, sempre delle Iene, sulla cucina molecolare che ha alzato un polverone basando lo scoop su punti di partenza falsi, travisati ad arte, deformati allo scopo...
Concludendo: mi sento contemporaneamente indignata e disarmata!
P.s. Che dici, accadrà un giorno che chiacchiereremo di massimi sistemi e di splendide orate al pompelmo comodamente sedute davanti ad una tazza di tè?!
...ma chi ha mai detto che le "frivolezze" debbano essere per forza educative !...e i blog,come altro definirli se non frivolezze???più o meno pensati,forse alcuni più abbaglianti di altri ma chi s'aspetta di scoprire le "tecniche culinarie "da un blog??(l'ALMA A Parma chiede OTTO MILA EURO per insegnarti a separare bene il tuorlo dall'albume ,e qualche altra cosuccia...e sono sicura che non tema affatto la concorrenza virtuale!!!!)...Ma in fondo,anche un parto che abbia una sola o 20 ore di travaglio,sempre allo stesso risultato porta:alla nascita di un bimbo che agli occhi della mamma è comunque perfetto,e nessuno oserebbe mai dirle che ha sprecato più di 19 ore di fatica perchè in dieci minuti avrebbe avuto lo stesso identico (e per alcuni indifferente) risultato!...
RispondiEliminaP.S. simpatica la ricetta ,ma il pompelmo per me che amo i dolci dà un retrogusto amarognolo che faccio fatica ad assaporare!Ciao.
Hai anticipato l'invettiva che volevo postare a proposito di blog che ci propinano fantasmagoriche torte super decorate, oppure cupcake dai colori inpossibili che, solo a guardarle, attivano carie grandi come caverne. Personalmente sono una fautrice delle contaminazioni culturali, ma il cibo spazzatura americano, quello proprio no. Non sono una nostalgica della "buone cose di pessimo gusto" ma di un ritorno al cibo sano, quello si. E allora ben venga che ognuno di noi rivisiti e "modernizzi" ciò che ha imparato dalla propria cultura. Ora vado a leggere la seconda puntata che hai pubblicato oggi.
RispondiEliminaBuona serata.
E invece si che me lo sono "filato" questo post e anche tutto d'un fiato. Faccio parte della miriade di blog nati da poco, e oggi come non mai capisco che avrei dovuto pensarci un bel po' di tempo prima! Tant'è che i blog che mi piacciono di più sono quelli nati prima del 2010, con le dovute eccezioni naturalmente, quindi credo che valga anche per me che "sono" del 2010, chi mai mi si filerà??
RispondiEliminaAnch'io sono per la cucina "fattibile", e più di ammirare le tante bellissime foto di piatti spesso improponibili, non posso fare!
Quindi ben venga la tua sanissima orata, proponibilissima, e la foto... non riesco a staccare gli occhi da quel magnifico contrasto di colori!
Mi sono appena unita al vostro blog e mi piace molto l'idea del challenge... chissà! ^_^