L'altra sera ho visto per caso le prime due puntate del serial TV ispirate a quel piccolo, grande capolavoro di Anthony Bourdain che è Kitchen Confidential e la mattina dopo sono corsa a leggermi un po' di recensioni, fra internet e carta stampata. E così ho appreso che la serie è del 2005, che all'epoca fece un flop clamoroso, che ne andarono in onda solo quattro puntate e che la seire intera viene ora riproposta da Fox, sulla scia della più consolidata fama di Bourdain (quello vero) da una parte e della dilagante moda del food catodico dall'altra. Visto che il prodotto è tutto fuorchè fatto male (il produttore è lo stesso di Sex and the City), con attore fighissimo nella parte dello chef, e brigata di cuochi e camerieri che non sfigurerebbe sulle copertine di Vogue, c'è subito chi si addentra nella lettura sociologica del mancato gradimento da parte del pubblico: come mai, ci si chiede, una ricetta studiata a tavolino con tutti gli ingredienti giusti per i palati a cui è rivolta non è piaciuta a nessuno? La risposta- collettiva- è la seguente: un conto è leggere dei retroscena delle cucine, un altro è vederli riproposti in un telefilm: lo spettatore, cioè, si sente tradito, spiazzato, orfano di quella dose di tranquillanti via etere che la comfort TV è solita ammannirci ogni giorno.
Ora, evidentemente io ho letto un altro libro e ho visto un altro telefilm: perchè tutto mi sentirei di dire dell'uno e dell'altro, fuorchè quello che è stato rilevato dai critici televisivi anche nostrani (vedi la Comazzi, su La Stampa). In primis, ditemi voi come si fa a intravvedere anche solo un barlume di spirito di denuncia in un prodotto come quello trasmesso su Fox, che è semmai l'ennesimo esempio di televisione patinata, con divise immacolate, visi puliti, pavimenti alla Mastro Lindo e loft luminosi, dove a dettare i tempi troviamo l'estemporanea immediatezza della gag. Nessuna possibilità di riflessione, nessuna denuncia, nessuno spunto che possa far dubitare della bontà di quello che ci mettono nel piatto: anche l'episodio del sous chef che continua a comprare la merce sottobanco (e dalla porta del retrobottega), che è l'unica piccola smagliatura in questo universo di buoni propositi e buoni sentimenti, è affrontato nella prospettiva della morale individuale, con lo chef che si vuole redimere che sgrida il collega col vizietto: ma questo non implica che i funghi pregiati e le aragoste di cui si fa commercio illecito siano di qualità meno che eccelsa ed anzi, a fugare ogni sospetto ecco intensi primi piani di chele e carapaci, per altro gli unici responsabili delle prime, vere emozioni della serata.
Nello stesso tempo, però, considerare il capolavoro di Bourdain un libro di denuncia è talmente riduttivo e talmente fuorviante da avallare il sospetto che hi abbia emesso simili giudizi non abbia mai letto questo romanzo. Che è uno dei testi più intensi, emozionanti e profondi che sulla cucina siano mai stati scritti.
Ad essere precisi, una componente di denuncia, in principio, ci fu: Kitchen confidential è infatti la prosecuzione, in chiave romanzata, di un articolo che Bourdain scrisse sul The New Yorker, dall'allarmante titolo di "Don't Eat Before Reading This". Una sorta di prontuario per sapersi destreggiare nella scelta di un ristorante, in base ad una serie di "dritte" che nascevano dall'esperienza di anni e anni spesi a preparare pasti in cucine di ogni ordine e grado e che per questo autorizzavano lo chef a ritenere che i suoi consigli valessero per tutti. Nessun terzo segreto, per carità: ma il fatto che, per la prima volta, questioni fino ad allora mai trattate in modo esplicito venissero messe giù nero su bianco e per giunta da un addetto ai lavori creò inevitabili discussioni e mise Bourdain sotto i riflettori. Abile fu il primo editore che ebbe l'idea di affidargli una penna in mano per quello che, forse, sarebbe dovuto essere un libro inichesta e che in realtà si rivelò la più intensa e profonda e travolgente biografia di un cuoco che io abbia mai letto. Perchè, vedete, Bourdain è scrittore di razza- e di una razza tutta particolare, quella che tocca in sorte a pochi eletti, capaci di trasformare ogni argomento, anche il più vile, in qualcosa di vibrante, vivo, sublime. La vena di follia che fa da basso continuo a tutta la storia, dettando i tempi di una vita vissuta sempre pericolosamente, in barba a tutti i limiti dettati dal buon senso e dalla necessità di gestire un talento travolto da una personalità intollerante ad orari, regole, schemi, avrebbe potuto offrire miriade di spunti, per la costruzione del libro. Bourdain, invece, ne sceglie uno solo- il più personale e quindi il più maledetto- attingendo a piene mani alla sua anima nera, fin quasi a prosciugarla. Sbronze, parolacce, occasioni perdute, allucinazioni, dita mozzate, cucine che grondano grasso e sudore, sfatti manifesti di un sex&drugs&rock'n'rolls rubato a morsi fra un servizio e l'altro, nei ritmi massacranti imposti da una passione irrefrenabile e incontenibile e travolgente e totale come quella che anima tutti i veri chef. Tutto questo si fonde nelle pagine di KC, in un modo assolutamente magistrale, restituendoci un affresco grandioso della vita di un cuoco, una prova superba di un grande scrittore.
P.S. Questo è anche il libro che ho regalato più spesso, come ben sanno i molti amici che non riescono più a star seduti a un tavolo di ristorante, senza allungare il collo per controllare che cosa succede nelle cucine. Lo avrei regalato anche a questa cialtrona qua, se non fosse che non solo già lo possiede, ma ne ha anche scritto una delle recensioni più intelligenti ed appropriate che io abbia mai letto in materia. Il che la dice lunga sul potere dei blog e di un mondo virtuale, riuscito ad unire due elementi che naturalmente si respingono, come una tinta amarena e una collana di perle- e a farle vivere felici e contente...
P.S. Questo è anche il libro che ho regalato più spesso, come ben sanno i molti amici che non riescono più a star seduti a un tavolo di ristorante, senza allungare il collo per controllare che cosa succede nelle cucine. Lo avrei regalato anche a questa cialtrona qua, se non fosse che non solo già lo possiede, ma ne ha anche scritto una delle recensioni più intelligenti ed appropriate che io abbia mai letto in materia. Il che la dice lunga sul potere dei blog e di un mondo virtuale, riuscito ad unire due elementi che naturalmente si respingono, come una tinta amarena e una collana di perle- e a farle vivere felici e contente...
E ora incuriosita vado a cercare il libro e vedere se fanno le repliche su Fox ; ))
RispondiEliminaVisto con un occhio solo oggi su Fox ;-) a dopo aver letto qui mi sa che apro l'altro...
RispondiEliminale repliche le fanno e siccome devono pure aver investito un po' in pubblicità, per il rilancio, lo trasmettono in replica, durante la settimana. Quindi, si dovrebbe intercettare facilmente. Il protagonista è un bel bamboccione, niente a che vedere con l'originale, ma un'occhiatina male non fa.
RispondiEliminaInvece,io vi direi di procurarvi il libro, assolutamente, se ancora non lo aveste letto- perchè è davvero un capolavoro, nel suo genere...
ciao
ale
..eheheheheh.... il libro ce l'ho...l'ho iniziato....e il telefilm lo sto registrando su MySKy.. :D
RispondiEliminaIo ho visto la serie l'anno scorso, anche in lingua originale che è ancora più spassosa. Bradley Cooper rende Bourdain decisamente irresistibile, e mi sono convinta a leggermi un po' dei suoi libri (consiglio anche Le avventure agrodolci, non meno tagliente di Kitchen confidential). E Bourdain mi ha aperto un mondo, e un po' forse è anche colpa sua se ho deciso di crearmi un blog, studiando sui libri di cucina e cucinando praticamente a tutte le ore... effetti collaterali!!
RispondiEliminaIl telefilm vale la pena di essere visto solo per il bel bamboccione che ad una giovane donna, outside, di mezza età avanzata, inside, fa sempre bene... il libro, invece, consideralo già comprato... su Amazon da Menà Turistico! ;)
RispondiEliminapssssssssssssss viste stasera la puntata tre e quattro :)))) mettiamola così, non mi spiacerebbe avere un contatto diretto, molto ravvicinato, con lo chef :)
RispondiEliminanotato anche tu la cucina e le divise passate a lucido? c'è sempre da imparare.... prima o poi anche io cucinerò senza sporcare ne sporcarmi!
baci!
Eli/Fla, in effetti, ho spento il pc e ho acceso la tv...:-)
RispondiEliminasara, wow! ottime premesse! pensa che uno dei primissimi post che ho "trasferito" in questo blog da una newsletter privata è proprio l'esperienza gastronomica a Les Halles. Non so se sia di buon auspicio augurarti la nostra stessa sorte :-) ma nascere sotto l'egida di Bourdain è una gran cosa, specie di questi tempi, dove il pressapochismo impera. Per quanto riguarda i libri, letti tutti :-))) anche il romanzo noir/giallo con tanto di cadavere nella cella frigorifera, "un osso in gola" nella traduzione italiana... mi manca il seguito di Kitchen Confidential, ma provvederò :-)
Stefania, e io che la mezza età ce l'ho tutta outside (ma tutta tutta)??? cosa faccio????? :-) il libro lo considero già comprato ma... NON PRENDERE IL SEGUITO!!!!
Barbara, facciamo così: gli chiediamo di organizzarci un bel corso, su come fare a cucinare senza sporcare. Mal che vada, almeno gli occhi ce li lustriamo, no??? :-)))
ciaooo
ale
...e pensare che quando Bourdain appariva su Sky, io cambiavo canale perché mi è antipaticissimo...Ci proverò di nuovo : di te mi fido. Ed inoltre, siccome non sono mai tetragona sulle mie posizioni, mi sbilancio e metto subito nel carrello di Amazon ( e grazie a MT che mi agevola il passaggio ad AMAZON!
RispondiEliminaho letto kitchen confidential e l'ho adorato, naturalmente il personaggio e l'ambiente che ne vengono fuori dal telefilm è tutta un'altra storia...ma mi sento un po' scissa nel dirlo, io adoro i telefilm e in effetti mi è piaciuta abbastanza la serie, ho visto solo 2 puntate ieri sera, ma l'ho interpretata come un qualcosa di diverso dal libro..mooolto diverso!!!!
RispondiEliminama come? io che sono un'appassionata di telefilm non l'avevo mai nemmeno sentito nominare!!!
RispondiEliminaMaria Teresa, Bourdain è uno che divide, nel senso che piace o non piace. Il discrimine, però, è dato dal fatto che non ha filtri, non è un piacione, è grezzo e immediato e non gli importa nulla di essere simpatico a chicchessia. Ora non so se è cambiato- probabilmente sì, anche perchè ormai è un personaggio televisivo a tutti gli effetti e trovami uno che non sia stato contagiato dallo show bizz: però, i suoi primi reportages erano veri, quasi artigianali. Erano in pochissimi, in presa diretta, 24 ore su 24, e il progetto della ricerca del cibo perfetto non era solo un pretesto, ma l'essenza stessa del programma. Kitchen Confidential è un libro tosto, con una prima parte infinitamente migliore della seconda, politicamente scorretto, scritto dal primo Bourdain. Io ho trovato più soft, ma altrettanto bello "Avventure di un cuoco"- che è sì la solita operazione commerciale del libro a corollario del programma televisivo di successo. Ma siccome il programma è interessante e Bourdain scrive benissimo, il libro che è venuto fuori è piacevolissimo. comincia da lì, semmai, e poi vediamo :-)
RispondiEliminaSulemaniche, idem. E' tutta un'altra cosa, anche se le puntate di ieri calcavano un po' di più sull'aspetto tormentato del protagonista. E' solo che poi lo guardi in faccia- e più che tormento, è estasi :-)
Chiarisco una cosa, che forse non si capisce bene dal testo: a me, la serie TV non dispiace. E' tutta un'altra cosa, rispetto al libro, ma le porcate sono altre. Quello che invece mi dispiace- ed anzi: mi irrita sommamente- sono i giudizi dei critici, che rivelano di parlare per preconcetti. La componente di denuncia,infatti, è solo il dato più superficiale, sia del film (che la tratta come materia da gag) che nel libro, dove diventa cifra di un male di vivere più profondo, tormentato e complesso. Questa ripresa di stagione purtroppo è coincisa con un po' di letture critiche viziate dallo stesso accademismo, che rivelano come "quello che si dice in giro" non sia sempre vero. Leggere un romanzo prima di parlarne, per esempio, potrebbe essere un buon rimedio a questo problema...:-)
grazie a tutti
ciao
ale
letto e amato, ed è piaciuto pure al marito. Guardo poco la TV e non meravigliatevi se vi dico che ho visto il cuoco per la prima volta ieri sera, un vecchio programma (tanto vecchio che pagava in Franchi francesi la baguette....)ma è d'un fascionoso...
RispondiEliminaMi pare che gli autori di "Ratatouille" si siano un po' ispirati a KC per definire i personaggi della brigata di cucina, o no ?
Maria Chiara
cosa credi, che io stia qui a.... scarmigliar le bambole? ( ci pensa Iacchetti a pettinarle :-P ) ah ah ah - Già prenotato su Amazon ! e prometto che farò seguito se colpita da repentino innamoramento .. E grazie per le suggestions per la lettura : ne faccio tesoro e ti saprò dire. mt
RispondiEliminaEcco, questo mi sfugge e incuriosita dal tuo post mi vado a cercare il libro....e buuuuu...io non ho sky!!!!
RispondiEliminaieri sera , e dico, ieri sera, ho visto un pezzo del telefilm in questione, suggeritomi da marie antoinette (che soddisfazione di mamma!!) ...
RispondiEliminabè, carino...ma il libro è un'altra storia!!!dire mitico è dire poco!!! l'avevo letto circa 10 anni fa , l'ho prestato e...non è più ritornato indietro...ma non ha importanza (non è vero!!!) mi è rimasto "inside"...e da allora non mangio più pesce spada nei ristoranti...
:-)))
un abbraccio
Maria Chiara, anche qui. Piaciuto al marito e pure alla figlia. Lo ha letto l'anno scorso e la ricordo sul traghetto che ci portava alle Orcadi, piegata in due dal ridere e da allora incerta se sposare anche Bourdain, oltre a Ramsay. Sull'ispirazione di Ratatouille, non saprei dire, ma può essere: negli USA, KC è stato un best seller che ha lasciato il segno, molto più che da noi, per cui chissà...
RispondiEliminaEmmetì, ach... lo avevo scritto, no?, che prima o poi le amiche se lo beccano in regalo....beh, so dove ripiegare, ormai!
Giada, epporcamiseria!!!! Non ti resta che consolarti con la locandina del telefilm... (ma il libro ne vale 1000, fidati)
Roby, ma non avevo dubbi, guarda... :-) ps io il pesce nei ristoranti non lo mangio di principio, perchè non mi piace "pasticciato" e per farmi un branzino al forno, tanto vale lo preparo a casa, che so da dove viene e mi costa la metà :-)
ciao
ale
Che ignorante che sono! Non sapevo proprio che la serie televisiva fosse ispirata dal libro di Bourdain! Ho già visto le prime 4 puntate e credo che continuerò a farlo! Mi hai incuriosito con il libro: si trova anche in versione originale? Ora vado a vedere da qui su Amazon!
RispondiEliminaValeria
Vale, tu che puoi permettertelo, vai di versione originale. Intanto, siamo affiliate anche ad amazon.co.uk (banner subito sotto) e lì dovresto trovarlo con uno sconto ancora più forte. Leggilo, perchè vedrai come ti piacerà :-)
RispondiEliminaciao e grazie
ps ora siamo in piena organizzazione di -cheese, poi passo ad Alba e ti dico
ho visto i "trailer" del telefilm ma non son riuscita ancora a vederlo - anyway avevo comprato Kitchen Confidential anni fa e successivamente conquistata dal personaggio anche Viaggio di un cuoco la massima sorpresa è stata vedere il protagonista interprete della serie televisiva a mio parere migliori degli ultimi anni - hai ragione tu lui è ruvido, un pò grezzo e si intravvede "la sua anima nera"...ma e così seeexyyyy!!! quota la tua recensione su Bourdain (per il telefilm ti farò sapere dopo aver visto) - a presto un saluto an_top
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