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martedì 20 settembre 2011

Highway to Heaven- Samarcanda, finalmente!


DSC_3237_samarcanda

No, non è la destinazione finale: ma alzi la mano chi fra di voi non l'ha sognata, almeno una volta nella vita. Nel racconto dei nostri amici, però, la realtà è ben diversa e poco o nulla resta del fascino del passato, anche se le foto sembrano smentire qualsiasi altra ipotesi. Ma il sogno avvolge tutta l'impresa di Highway to Khan, anche ora che la meta è vicina: godiamoci il loro racconto, e continuiamo a fare il tifo...


DSC_3220_bazar


Samarcanda è la più importante delle città turistiche Uzbeke, per quanto abbiamo letto anche la più brutta, perché grossa, e lottizzata in chiave turistica. Ad esempio nella piazza più famosa non riusciamo ad entrarci perché è allestito un palco per un concerto. Come ci starebbe bene un concerto di Battiato qua. Invece è più probabile ci saranno concerti di Toto Cutugno o Al Bano, visto i gusti locali.

Manco a dirlo, camminando vicino alla piazza sentiamo le note di “felicità”. Incredibile. Non è il maestro in persona, ma solo la traccia di un CD. Che disdetta.

Fatichiamo come non mai a trovare l'albergo, l'urbanistica è delirante, come se fosse stata separata la città da visitare da quella degli abitanti ( queste cose proprio non ci piacciono), inoltre le nostre mappe non corrispondono, strade chiuse, polizia che blocca alcuni accessi, deviazioni.
Troviamo l'hotel per miracolo. Hotel Furkat (60$ la tripla), segnalato Lonely, non è un grand hotel ma il cortile interno vale il prezzo del biglietto, pieno di vite americana, tavolini sulle balconate, terrazza, e tavoli al piano terra, molto ombreggiati. Inoltre a parte la polvere e il bagno che si allaga, c'è aria condizionata e frigo bar.

Dormiamo fino a tardi, e con calma ci prepariamo per una visita alla città, non c'è fretta, le scadenze dei visti non ci corrono più dietro. Abbiamo deciso di fare dietro front e tornare in Italia. Scendendo per colazione incontriamo un gruppo di tedeschi armati di mountain bike, in ballo con chissà quale tour centr’asiatico, e, mentre facciamo colazione, ci accorgiamo che ci sono anche le moto dei Polacchi con problemi intestinali!

L’Hotel Furkat di Samarcanda mi ricorda l’Ostello Sova di Novi Sad, uno di quei luoghi pacifici e accoglienti, tappe predilette dei viaggiatori low budget, che scambiano volentieri il servizio in camera con qualche incontro interessante. Salutiamo velocemente i Polacchi, con ancora negl’occhi l’immagine dei loro mentre espletano i loro bisogni dietro un cespuglio.

Giretto per la città, da turisti in piena regola, tra l'altro, le nostre casacche “Canadiens” tutte uguali, quando siamo in macchina acquistano senso, ma quando giriamo le città da turisti, ci rendono i peggio sfigati.

Tomba di Tamerlanu, piazze principali, e bazar, dove la nostra voglia di fotografie trova ampio sfogo.

Samarcanda è sicuramente la città più importante per il valore dei monumenti, decisamente i più grandiosi dell’Uzbekistan, ma anche la meno “vera”, meno a misura d'uomo, più rifatta. Solo il bazar ci ricorda che qui c'è una popolazione reale, che vende compra mangia beve urla ride.

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Stanchi e sciolti dal caldo, torniamo verso l'albergo. Cena: ravioli e shashlik. L’Islam e la Cina che si incontrano nel piatto. Poi il miracolo.

Riconosciamo dei Mongol Rallyers, sono quegli inglesi che abbiamo incontrato bloccati alla frontiera Turkmena! Non si sa come ci hanno raggiunto! Hanno risolto i loro problemi e sono convinti di raggiungere Ulan Bator! Esponiamo i nostri problemi con il visto e della bocca nascosta dalla barba di uno di loro, vengono pronunciate le magiche parole: "mio padre lavora all'ambasciata mongola a Londra, so per certo che con pochi dollari si può estendere di qualche giorno la validità del visto".

Io già esulto come se avessi visto un gol della mia squadra del cuore! Allora…. proviamoci!!! Per la spedizione si vedrà! Questo è lo spirito!

Domani senza troppa fretta, entriamo in Kazakastan, e facciamo di nuovo rotta su Ulan Bator!!!
La meta è un atto di fede.

Federico Maccagni di Highway To Khan, direzione Kazakistan, destinazione finale Ulan Bator in Mongolia

1 commento :

  1. capisco la delusione di trovarsi una città che non è quello che ci si aspettava, ma io partirei domani stesso per Samarcanda!
    bel viaggio!

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