Di Daniela
Eugenio Montale : I limoni
Ascoltami, i poeti laureati
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.
si muovono soltanto fra le piante
dai nomi poco usati: bossi ligustri o acanti.
lo, per me, amo le strade che riescono agli erbosi
fossi dove in pozzanghere
mezzo seccate agguantanoi ragazzi
qualche sparuta anguilla:
le viuzze che seguono i ciglioni,
discendono tra i ciuffi delle canne
e mettono negli orti, tra gli alberi dei limoni.
Meglio se le gazzarre degli uccelli
si spengono inghiottite dall'azzurro:
più chiaro si ascolta il susurro
dei rami amici nell'aria che quasi non si muove,
e i sensi di quest'odore
che non sa staccarsi da terra
e piove in petto una dolcezza inquieta.
Qui delle divertite passioni
per miracolo tace la guerra,
qui tocca anche a noi poveri la nostra parte di ricchezza
ed è l'odore dei limoni.
Vedi, in questi silenzi in cui le cose
s'abbandonano e sembrano vicine
a tradire il loro ultimo segreto,
talora ci si aspetta
di scoprire uno sbaglio di Natura,
il punto morto del mondo, l'anello che non tiene,
il filo da disbrogliare che finalmente ci metta
nel mezzo di una verità.
Lo sguardo fruga d'intorno,
la mente indaga accorda disunisce
nel profumo che dilaga
quando il giorno piú languisce.
Sono i silenzi in cui si vede
in ogni ombra umana che si allontana
qualche disturbata Divinità.
Ma l'illusione manca e ci riporta il tempo
nelle città rurnorose dove l'azzurro si mostra
soltanto a pezzi, in alto, tra le cimase.
La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta
il tedio dell'inverno sulle case,
la luce si fa avara - amara l'anima.
Quando un giorno da un malchiuso portone
tra gli alberi di una corte
ci si mostrano i gialli dei limoni;
e il gelo dei cuore si sfa,
e in petto ci scrosciano
le loro canzoni
le trombe d'oro della solarità.
Foto di Ema Orellana |
Quando si ama un luogo, lo si fa allo stesso modo in cui si ama qualcuno: senza condizioni, indipendentemente da anni, lontananza, età, eventi. Lo si ama per sempre, anche se non ci sei nato, perchè rimane nel cuore, resta "il paese dell'anima". E lo si capisce molto bene soprattutto quando viene ferito e si ha paura di perderlo, proprio come una persona. Questa poesia, "I limoni", scritta da chi ha molto amato Monterosso, la offro a chi lo ama ora, ferito, travolto ed in ginocchio.
Buona giornata a tutti
Dani
Ti abbraccio!
RispondiEliminaStefania P&S
Povera Monterosso, ho gli occhi pieni di lacrime, non riesco a crederci... non ce la faccio...
RispondiEliminasì, è amara l'anima in questa nuova tragedia, una nuova ferita, un ennesimo dolore. ci resta il balsamo delle meravigliose parole di un poeta. dani, grazie
RispondiEliminaUn abbraccio fortissimo agli abitanti di Monterosso e a chi ha perduto un figlio, un padre, un amico o semplicemente un pezzetto di cuore.
RispondiEliminaMa anche l'augurio che questi fatti non accadano mai più; i paesi a rischio di alluvione in Italia sono notissimi e sono sempre gli stessi: perché non prevenire? :-(((
Non ho parole e le parole non servono.
RispondiEliminaMa vi penso tanto e vi abbraccio forte.
Vi ho pensato tanto e penso ancora fortemente a MOnterosso e Vernazza, dove ho amici, colleghi, dove mando centinaia di clienti ogni anno a scoprire il paradiso. Tutto questo mi sembra una punizione ingiusta, una tragedia evitabile. Il dolore si mischia alla rabbia. Un grande abbraccio. Pat
RispondiEliminauna vera tragedia, non si può sempre parlare di evento eccezionale, occorre prevenire, vi abbraccio
RispondiEliminaFrancesca
Dany, Montale dice: *tace la guerra*... ma qui, purtroppo, parla l'inedia di chi potrebbe fare qualche cosa di concreto per evitare questo scempio ... e NON FA!!
RispondiEliminaMonterosso, Zena... tante località liguri vivono sempre gli stessi drammi... ma chi può fare... se ne lava le mani.
Resta il dolore per le persone che pagano con la vita il menefreghismo di altri.
Forza Dany
Nora
Mi fa piangere vedere le mie Cinque Terre ridotte così. Un luogo del cuore che amo profondamente: la sua natura, la sua gente. Che dispiacere grande.
RispondiEliminaDaniela
Resto attonita davanti a tanta distruzione e dolore...
RispondiEliminaLa liguria è la mia regione, La Spezia la mia meta scolastica e le 5 terre sono sempre state le mie mete estive, quando l'acqua ti fa venire il buon umore con quel colore cristallino, fin da bambina, è uno dei posti più belli d'Italia, e da quando vivo a Milano, poco più di un anno, lo apprezzo sempre di più, quest'estate passeggiavamo in quelle vie, in quei negozi, bar, che vivono di turismo, ora distrutti! Per me è un orrore, non me ne capacito, come una tale quantità d'acqua abbia potuto invadere il paese in quella maniera ancora non lo concepisco!
RispondiEliminaL'esondazione del Magra poi fa ancora più rabbia, il letto del fiume che nn viene pulito mai, proprio quando sanno che si DEVE! Il ponte di Colombiera che è crollato l'anno scorso, ricostruito...ma da chi?? nemmeno i bambini fanno le costruzioni così deboli! Sono senza parole per i morti, per le famiglie sfollate...una tragedia per la nostra economia, per le persone che vivevano di quel lavoro!
"La pioggia stanca la terra"... Questa volta non solo l'ha stancata: l'ha strappata via.
RispondiEliminaDa sempre vivo in Liguria, adoro Montale e in particolare questa poesia: lui è il cantore delle sensazioni uniche che solo questi luoghi sospesi tra terra, cielo e mare sanno dare.
Ora che sono stati feriti a morte, mi si strazia il cuore leggendo quei versi che trasudano amore.
E' un colpo al cuore vedere queste immagini. Io l'ho vissuto anche per la mia città... inspiegabili emozioni... un caro abbraccio
RispondiEliminanon immaginavo di avere in comune con così tante di voi l'amore per questa terra. Ne sono felice, crea un rapporto più intenso.
RispondiEliminaVorrei condividere con chi tra voi abita a la spezia questo messaggio:
"Chi abita a Spezia può portare acqua e altri generi alimentari ma anche farmaci da banco (tipo moment) a La Spezia presso passeggiata Morin dove partiranno battelli per le 5 terre alle ore 8:30 - 10:30 - 13.30 e 15:30...A Monterosso e Vernazza mancano generi di prima necessità come acqua, latte e pane.. Molte case non hanno la luce quindi servono anche torce e pile. Grazie a quanti possono contribuire"
Grazie a tutti
Dani..... non ci sono parole...ma vorrei essere lì per darti un forte fortissimo abbraccio, baci F.
RispondiEliminaI liguri sono caparbi e forti, in silenzio e a testa alta si risollevano sempre. E lo faranno anche questa volta. Anch'io amo Monterosso, ho tanti ricordi che mi legano alle 5 Terre, e so che lo rivedrò splendente più di prima.
RispondiEliminaTi abbraccio.
vi sono vicina..
RispondiEliminaTi abbraccio forte, Dani.
RispondiEliminaAncora grazie a tutte , ragazze...
RispondiEliminaDaniela te mando un fuerte abrazo, a ti y a todos los ligures.
RispondiEliminaSono capitato per caso una volta, tanto tempo fa, nelle cinque terre e .... me ne sono innamorato. Tanto che quando possiamo concederci un weekend lungo amiamo tornarci. Facciamo base all'hotel Fiascherino e da lì via per Manarola, Monterosso, Porto Venere ecc. E quando proprio non ce la facciamo più la scusa buona di andare a mangiare il pesce da Iseo ci fa fare un'andata e ritorno domenicale. Ho una tristezza infinita nel vedere le immagini odierne di quei luoghi. Non ce la faccio e, vi assicuro, non so se riuscirò a tornarci.
RispondiEliminaVi sono vicino e vi abbraccio.
Questa pagina è aperta da stamane presto, avevo bisogno di dieci minuti di calma per poter leggere e non volevo essere superficiale.
RispondiEliminaPosso solo apprezzare e cercare di fare mia la tua riflessione e la tua dedica.
Il paese dell'anima...hai perfettamente ragione.
:(( che male al cuore guardare questa foto!
RispondiElimina"Il paese dell'anima" è bellissima questa frase!!!
questa è una delle poesie che preferisco, ma veramente fra quelle che amo di più sulle dita di una mano.
RispondiEliminane so a memoria un bel pezzo, e l'incipit lo ripeto come un mantra quando ho i miei momenti bui.
il sapere che tutto questo racconta di monterosso, accresce se possibile il mio dispiacere.
un abbraccio forte, daniela
"La pioggia stanca la terra, di poi; s'affolta..."
RispondiEliminaUn pensiero ai territori colpiti.
Sono improvvisamente tornata al liceo, epoca strana e felice nelle ore di italiano ...e non vorrei che i limoni siano travolti come i ricordi....Un abbraccio forte forte da
RispondiElimina(E da quaggiú ha fatto e faró da ufficio turistico alle 5 terre......perché Firenze e Venezia sono belle, ma...)
Questi giorni avrei dovuto passarli a Manarola, poi (per fortuna) per tutta una serie di coincidenze non ho potuto.
RispondiEliminaNon ho parole per quel che è accaduto. Tutti gli anni la stessa cosa, ma adesso è davvero troppo!
Un grosso abbraccio!!!
Un abbraccio forte.
RispondiEliminache tristezza, che angoscia...un abbraccio Dani! E un pensiero a tutti coloro che sono stati colpiti da questa tragedia
RispondiEliminaCris
io sono senza parole, proprio come te...
RispondiEliminaE' il concetto che è sbagliato.
RispondiEliminaIn Italia costruiamo dove non si può costruire, i letti dei fiumi non vengono mai puliti, ci sono gli orti ABUSIVI sulle loro rive... e questo da secoli!
Poi si piange sul latte versato.
Noi abitiamo a mezz'ora di distanza da Monterosso e potete capire quanto siamo sconvolti.
Ma bisogna aprire gli occhi, perchè quando succedono queste sciagure, persone trascinate via dalla corrente, disperse o annegate nella loro stessa casa non pensiamo mai che un giorno possa capitare a noi.
Mentre circa 6 milioni di italiani occupano un’area considerata ad alto rischio idrogeologico e gli edifici a rischio frane e alluvioni sono 1.260.000, di cui oltre 6 mila scuole e 531 ospedali. E allora, che vogliamo fare?
io ci sono stata proprio a giugno di quest'anno, solo un giorno ed è bastato per innamorarmene. E' doloroso per me vedere tanta distruzione e sono vicina a tutti coloro che hanno perso qualcosa o qualcuno, ma sono anche fiduciosa che il popolo ligure e toscano non si lascerà abbattere da questa catastrofe.
RispondiEliminaAvete tutti una grande sensibilità e concordo perfettamente con chi dice che bisogna cercare di fare qualcosa perchè non si ripeta questa tragedia: perchè le acque si ritirano, il fango si toglie e a poco a poco tutto ricmincerà ad essere bello come prima.... Ma potrebbe riaccadere qui o da un'altra parte. C'è chi ha perso moltissimo in questa tregenda di fango ed acqua, ci sono vite umane interrotte in modo drammatico. E ci sono orti non più coltivati, colline non più terrazzate, perchè la fatica immensa nel coltivarle paga poco, ci sono incendi continui, ogni anno che depauperano il patrimonio boschivo, e con esso le radici che frenano la nostra terra e le impediscono di franare... Ci sono troppi scavi, troppe costruzioni abusive o quasi. Hai ragione, Innamorati in cucina, viviamo spesso in zone a rischio e continuiamo a depauperarle. La natura non concede troppo: gli scempi si pagano. Cosa vogliamo fare è una domanda inquietante. Vorrei avere una risposta da darti che non fosse banale o stereotipata. Non so: davvero non so. Ci sono piccole cose, piccoli atti che sono alla nostra portata: partiamo dai nostri figli, sforziamoci di educarli secondo concetti positivi, di coerenza, di amore anche per ciò che li circonda e non solo per loro stessi. Amore per l'onestà, capacità di riconoscere ciò che si può fare e ciò che non si può fare. E speriamo che loro crescendo sappiano porre rimedio a ferite che ormai, come dici tu, hanno secoli. Speriamo...
RispondiEliminaIo penso che :"BISOGNA ESSERE FORTI" nella vita e che bisogna apprezzare quando le cose vanno bene xche' cio' che diamo x scontato puo' essere tolto in un batter d'occhio e quindi nn lamentarsi sempre...del tempo brutto, della stanchezza...la famiglia come dico sempre c'e' sempre di peggio bisogna essere felici ed essere ottimisti essendo forti!!!Ma nn sempre e' facile...un abbraccio!!!
RispondiEliminaHai ragione, non sempre è facile, ma bisogna provarci! fortemente...
RispondiEliminaSono molto addolorata, un abbraccio...
RispondiEliminaDi Monterosso io e Giorgio abbiamo un ricordo bellissimo di una vacanza di molti anni fa, quando avevamo ancora la motocicletta. Sentire e vedere cosa è successo dai TG, ci ha stretto il cuore, perché non ci capacitiamo come possano succedere queste cose!
RispondiEliminaUn abbraccio forte e sincero a te e a tutte le persone colpite da questa catastrofe.
Valeria e Giorgio