Non vi darò informazioni pratiche sulle pere, sulla loro coltivazione o altro. Per queste ed altre notizie interessantissime, vi rimando al blog di Dana e in particolare ai post sulle pere Williams Bon Chretien interessantissimo , con richiami storici al Re Sole e quello di oggi sulle pere Kaiser
Natura morta con fruttiera di vetro colma e vasi; 70 a.C. circa |
Vi parlerò solamente tramite le parole del divino Omero che nell’Odissea cita l’albero di pero in due splendidi orti-giardini : uno quello meraviglioso, quasi favoloso, del re Alcinoo e l’altro, quello ad Ulisse infinitamente più caro, a Itaca, di suo padre Laerte, che ritrova vecchio e stanco a lavorare vicino ad una alto pero, e dove gli ricorda le loro passeggiate di tanti anni prima ….
" Vicino alle porte, fuori dal cortile, c'era un giardino grande quattro iugeri circondato da siepi. Alberi alti la crescevano e c'erano peri, granati, fichi e meli e olivi pieni di olive. Dagli alberi non cadeva nessun frutto, né appassiva né s'infiacchiva; lo Zefiro fa crescere i frutti e li fa maturare. Il frutto matura sull'altro, la pera su pera, il grappolo su grappolo, il fico su fico. Là c'era anche una vigna piena di grappoli; alcuni si seccano al sole, altri vengono vendemmiati o pigiati; alcune uve acerbe fioriscono, altre scuriscono. Verso la fine del giardino crescevano ogni sorta d'ortaggi di colore verde lucente. Da due fonti scaturisce l'acqua, da una si propaga in giardino, dall'altra vi attingono le genti del popolo. "
(Odissea, libro VII, il giardino di Alcinoo)
"Tosto che Ulisse l’avvisò dagli anni
Suoi molti, siccom’era, e da’ suoi molti
Mali più ancor, che dall’età, consunto,
Lagrime, stando sotto un alto pero,
Dalle ciglia spandea. Poi nella mente
Volse e nel cor, qual de’ due fosse il meglio,
Se con amplessi a lui farsi e con baci,
E narrar del ritorno il quando e il come,
O interrogarlo prima, e punzecchiarlo
Con detti forti risvegliando il duolo,
Per raddoppiar la gioia; e a ciò s’attenne."
Odissea, Libro XXIV
"Fanciullo io ti seguìa con ineguali
Passi per l’orto, e or questo árbore, or quello
Chiedeati; e tu, come andavam tra loro,
Mi dicevi di lor l’indole e il nome.
Tredici peri a me donasti e dieci
Meli e fichi quaranta, e promettesti
Ben cinquanta filari anco di viti,
Che di bella vendemmia eran già carche:
Poiché vi fan d’ogni sorta uve, e l’Ore,
Del gran Giove ministre, i lor tesori
Versano in copia su i fecondi tralci".
Odissea, Libro XXIV
Questo frutto già noto in tempi così antichi ha continuato ad essere coltivato ed apprezzato, passando attraverso colture in Magna Grecia e poi in Roma antica (Plinio nomina almeno 40 “cultivar” (come dire “razze di una specie animale realizzata con la domesticazione e la selezione” insomma, simile a “varietà”) fino ai giorni nostri, e alle innumerevoli varietà estive ed invernali dei giorni nostri: l’unico periodo in cui la pera perse un po’ del favore di cui aveva sempre goduto è stato il medioevo, dove addirittura veniva indicata , “secondo la scuola salernitana attorno all'anno mille [come] nociva perché reca malinconia agli ammalati, donde "senza vino le pere son veleno".” (Da http://www.dooyoo.it di Marina 1987) Ma dal 1600 circa la sua coltivazione riprende vigore e i coltivar aumentano in tutta Europa in particolare Inghilterra Francia Belgio.
Grandi pittori le hanno dipinte da Caravaggio
a Paul Cezanne
a Paul Gauguin
a Francis Hamel
Perfino nei modi di dire la pera ha una sua notorietà considerevole : dal "Una pera fradicia ne guasta un monte" al ";"cadere come una pera cotta " al mitico e infinitamente ripetuto “Al contadino non far sapere quant'è buono il cacio con le pere", anche se il suo motivo, in fondo, non mi è mai stato chiarissimo :-)!!!.
Vi lascio con una piccolissima ricetta molto antica, tratta dai taccuini storici che potreste provare, nel caso l’idea vi affascini…
Patina de piris (Padellata di pere)
Cuoci delle pere, togline i semi e schiacciale. Unisci la purea ottenuta a pepe macinato, cumino, miele, ed un filo d’olio. Aggiungi delle uova battute e della farina gialla precedentemente sciolta nel vino passum (marsala).
Mescola bene questo impasto e fanne uno sformato. Cuocilo in forno e servilo spolverizzato con pepe.
Per una volta, invece, io vi propongo una ricetta decisamente più moderna, che però con la sua semplicità e bontà, mi ha colpito. Si tratta di
Sformatini di pere ai formaggi
Da Mele e pere ricette dolci e salate, n.22
Ingredienti per 4
4 piccole pere (1 pera kaiser da 200 gr)
100 gr di gorgonzola
4 fette di formaggio di capra
150 gr di robiola fresca
4 cucchiaini di miele di castagno (acacia, per me)
4 cucchiaini di miele di castagno (acacia, per me)
1 limone
1/2 bicchiere di vodka
mandorle a lamelle
pepe, sale
Lavorate a crema la robiola con un pizzico di pepe. Mettete le pere in pentola con abbondante acqua, unite la scorza di un limone e la vodka. Cuocete per circa 6/7 minuti dal momento dell'ebollizione, sgocciolarle e farle raffreddare. La mia unica pera, al termine della cottura si è sbucciata da sola, nel senso che la pelle si è staccata perfettamente senza per questo minimamente intaccare la polpa.
L'ho eliminata del tutto e poi ho tagliato la pera in 4 fette, eliminando la parte superiore più stretta. Dalle fette centrali ho tolto i semi. Foderate con la pellicola trasparente gli stampini monoporzione in alluminio. Ricavate 4 rondelle dalla fetta di gorgonzola utilizzando uno stmpino del diametro inferiore al fondo degli stampi monoporzione.
Disponete sul fondo di ogni stampo 1 rondella di gorgonzola, 1/2 fettina di formaggio di capra e distribuite sulle pareti uno strato di crema di robiola. Private le pere delle calotte e sistematele capovolte al centro di ogni stampino, oppure posizionate 1 fetta al centro di ogni stampo.
Buona giornata
Dani
interessantissimo come sempre
RispondiEliminaIo interpreto così il famoso detto "non far capire al contadino quanto è buono il cacio con le pere altrimenti si tiene tutto lui" sicuramente coniato dal padrone per il mezzadro o da un commerciante per non rischiare di rimanere senza fornitura di caci e pere :-))
buona giornata
cris
credo sia l'unica plausibile Cris!!! crudeltà allo stato puro ;-)!!! buona giornata anche a te!
RispondiEliminache bel post! un abbraccio meritatissimo!
RispondiElimina@ Grazie Irena! Abbraccio ricambiato!
RispondiEliminaChe buono questo sformatino, Daniela, da provare. Pensavo, scaldarlo leggermente nel forno e presentarlo tiepido, dici che è una cavolata? Grazie, un abbraccio
RispondiEliminaNo, non penso sia una cavolata, a patto che tu lo faccia dopo averlo sformato (e tolto la pellicola :-)) e solo per pochi istanti, magari nel microonde. Poi lo potrai decorare con mandorle e miele... comunque penso che anche solo tenuto a temperatura anbiente per un oretta acquisti una cremosità ideale! Un bacione
RispondiEliminaChe bel post! Tu sai che a me piacciono tantissimo post di questo genere! Da bambina odiavo le pere, ora invece le mangerei anche acerbe!
RispondiEliminaE' mezzogiorno passato e lo stomaco langue!!! Simo :-)
Oddiooooooooooo :-)
RispondiEliminasono senza parole. Semplicissimo, ma grandioso.
Dani, ma da dove le tiri fuori 'ste robe?
voglio assolutamente farli per la cresima del figliolo, il 5 novembre, però saremo in piedi, quindi devo ridurli di dimensione in modo che siano mangiabili in 2 bocconi al massimo.
Suggerimenti?
Vitto
Daniela, tu non puoi assolutamente farmi questo! :°
RispondiEliminaA proposito di proverbi e modi di dire, approfitto dell'occasione che mi hai servito su un piatto d'argento per riportare quello che, del popolo sloveno, è il mio preferito: "zrela HRUSKA sama pade", che tradotto per noi italiani sarebbe il più comune "le pere mature cadono da sole"!
Buonissima giornata! :*
@ Davvero semplicissimo, vero? fann venir voglia di mangiarli... Per le dimensioni, secondo me, non ci sono problemi : riduci le quantità e di pera ne metti solo un pezzetto al centro... puoi anche metterli in contenitori carini e lasciarli direttamente li, senza lo stress di sformarli, aggiungendo direttamente sopra mandorle e goccia di miele!! Sono perfetti per un buffet! super baci vitto :-)
RispondiElimina@ Raffaella è proprio come il nostro proverbio... parecchio saggi, come sempre! Una buonissima giornata anche a te :-))
Un post da incorniciare tanto è bello; uno sformatino da divorare, tanto è buono!!! :-9
RispondiElimina...proprio ieri sera ho mangiato una pizza al gorgonzola e pere, ma questo sformatino è decisamente da tentazione!
RispondiEliminaciao loredana
@ Mapi... hi hi hi questo tuo commento sintetico mi piace assai, per dirla con la Stefi!!!
RispondiElimina@ Wow, pere e gorgonzola... :-) questo però è più veloce :-)))))). Ciao e buona serata!!
Un insieme di ingredienti molto strano, un frutto con dei formaggi, ma penso che debba essere davvero un bomba di sapori, se poi penso al miele come tocco finale mi ingolosisco ancora di più..... è anche abbastanza semplice da realizzare, sarebbe proprio da provare. Ciao a presto.
RispondiEliminaGianluca, fammi sapere allora se ti è piaciuto anche "dal vivo"! :-)
RispondiEliminaBuona giornata
Che bello questo blog ricco di notizie e buone ricette! Da oggi mi unisco ai tuoi lettori.
RispondiEliminaSe ti fa piacere passa farmi visita
http://my-cooking-idea.blogspot.com/
Grazie Cristina! Certo , vengo a visitarti :-), Buona giornata
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