Antefatto numero 1:
è dai tempi del famoso contest di Hart to Hart che non ci perdoniamo la mancata partecipazione. Era un momentaccio per entrambe e davvero ci è voluto un rendez vous di tutte le calamità sopra le nostre teste per impedircelo ma tant'è, ci siamo rimaste male. E non solo e non tanto per il contest in sè- che era talmente azzeccato da aver battuto non so quanti record di partecipazione- ma soprattutto perchè c'era di mezzo Flavia.
Che è una delle persone più buone che io conosca. Ci pensavo giusto ieri quando, con le Strenne per un mese, si scherzava sull'immagine che ci siamo dati e ognuna cercava per sè un elemento caratterizzante: al di là dei simboli materiali (io vorrei le ballerine, per esempio), ognuno di loro scatena in me un'associazione immediata con una qualità: e se la Mapi è l'intelligenza, Fabio e la Annalu sono lo stile e la Stefania è la Stefania, un concentrato di meraviglie, tutte alla massima potenza, Flavia è la personificazione della bontà. Dai blog si notano poco, certe cose, ma vi prego di credermi: se mai ho conosciuto una persona di cuore, sempre disposta a vedere le cose dal lato migliore, a spendere arringhe di difesa per tutto e per tutti, questa è lei. E quindi, potete capire il colpo che mi è preso, quando ieri sera ho letto che la genialata del suo nuovo contest stava per scadere. e qui arriviamo all'
Antefatto numero 2: domenica, avevamo in previsione un filetto alla Wellington, alla maniera di gordon Ramsay. E' da quando non si perde una puntata di Hell's Kitchen che la creatura lo invoca a gran voce ma il mio sangue genovese si era sempre ribellato, specie di fronte ai banchi delle nostre macellerie dove, ahinoi, sono richiesti pingui portafogli e atti di fede ("credo che tu sia un filetto"), cieca e incondizionata. Due domeniche fa, invece, ho fatto una puntata in Monferrato, da cui sono tornata con bottino pieno: cardi, salami, formaggi, mieli vari, una roba strepitosa di cui vi parlerò a breve e per lungo tempo e mezzo banco del macellaio, con un metro di filetto da fare alla Wellington. E quando, se non la domenica successiva, visto che di piatto della festa si tratta e non c'è festa migliore di una domenica a casa, col marito allo stadio, la figlia silente e l'asse da stiro libero? E meglio ancora: già che la mamma torna in Monferrato, perchè non ordinarle altro filetto e aspettare il taglio fresco, anzichè scongelare quello messo nel freezer? Detto, fatto. Aspetto mia madre che torna con l'espressione appagata della missione compiuta, in un tripudio di soddisfazione collettiva, a mano a mano che si aprivano i pacchi per controllarne il contenuto:
ossobuchi- evvai!
bistecche- oh yeah!
brasato- sì-sìsì!
e, finalmente, il filetto.
A fette.
Pure nettamente separate fra loro, casomai mi fosse venuto in mente di ricompattarle in qualche modo per costringerle nella sfoglia.
"Mamma, ma te l'avevo detto che volevo farlo alla Wellington, no?" ho chiesto sconsolata, immaginandomi avviluppata nella sfoglia, nel tentativo di avvolgervi le singole fette, in puro stile "Wellington ad Halloween".
"Ma certo che me lo avevi detto!- è stata la risposta- "ma il macellaio è stato così gentile, a vendermi tutta quella carne, che quando ha iniziato a tagliare il filetto non me la son sentita di dirgli che lo volevi intero..."
E così, si è rimandato al giorno dopo, tirando fuori dal freezer il pezzo di carne che avevo congelato la settimana prima e riponendo nel frigo tutti gli altri ingredienti.
E proprio quando il filetto era nel forno, scopro che il termine per partecipare a The Receptionist era stato fissato a tre giorni dopo. E che mai nella vita sarei riuscita a cucinare qualcosa di minimamente degno entro quella data, a maggior ragione considerando che il blog di Meggy è uno scrigno di ricette "toste", di quelle che prima o poi nella vita bisogna preparare almeno una volta e che le mie scelte si appuntavano proprio su qualcuna di queste preparazioni complesse. Affranta, mi collego con Basilico, Malva e Cerfoglio e cosa scopro, proprio in home page? Il filetto alla Wellington, con tanto di video di Gordon Ramsay, lo stesso che avevo appena finito di imparare a memoria io, pochi minuti prima.
La ciliegina sulla torta è stato scoprire che il prossimo piatto storico sarebbe stato proprio questa ricetta: la Dani aveva raccolto un sacco di notizie sul "duca dei miei stivali" e mancava giusto la realizzazione del piatto per completare l'opera.
E così, alla fine, ce l'abbiamo fatta e, per una volta, le nostre intenzioni si sono contretizzate: piatto ricco, post a 4 mani e pure con un giorno di anticipo sulla scadenza.
Unico neo, le foto che fan schifo. L'obiettivo non è stato ancora riparato, la luce della sera è un ossimoro e il filetto succulento, che rilascia i suoi succhi sul tagliere, unito al sottofondo del "ma quando si mangia" non invogliano a perdere troppo tempo con gli scatti. Però, fidatevi, mai come in questo caso, l'apparenza inganna...
Introduzuine storica e ricetta passo passo qui
buona giornata
Ale e Dani
ossobuchi- evvai!
bistecche- oh yeah!
brasato- sì-sìsì!
e, finalmente, il filetto.
A fette.
Pure nettamente separate fra loro, casomai mi fosse venuto in mente di ricompattarle in qualche modo per costringerle nella sfoglia.
"Mamma, ma te l'avevo detto che volevo farlo alla Wellington, no?" ho chiesto sconsolata, immaginandomi avviluppata nella sfoglia, nel tentativo di avvolgervi le singole fette, in puro stile "Wellington ad Halloween".
"Ma certo che me lo avevi detto!- è stata la risposta- "ma il macellaio è stato così gentile, a vendermi tutta quella carne, che quando ha iniziato a tagliare il filetto non me la son sentita di dirgli che lo volevi intero..."
E così, si è rimandato al giorno dopo, tirando fuori dal freezer il pezzo di carne che avevo congelato la settimana prima e riponendo nel frigo tutti gli altri ingredienti.
E proprio quando il filetto era nel forno, scopro che il termine per partecipare a The Receptionist era stato fissato a tre giorni dopo. E che mai nella vita sarei riuscita a cucinare qualcosa di minimamente degno entro quella data, a maggior ragione considerando che il blog di Meggy è uno scrigno di ricette "toste", di quelle che prima o poi nella vita bisogna preparare almeno una volta e che le mie scelte si appuntavano proprio su qualcuna di queste preparazioni complesse. Affranta, mi collego con Basilico, Malva e Cerfoglio e cosa scopro, proprio in home page? Il filetto alla Wellington, con tanto di video di Gordon Ramsay, lo stesso che avevo appena finito di imparare a memoria io, pochi minuti prima.
La ciliegina sulla torta è stato scoprire che il prossimo piatto storico sarebbe stato proprio questa ricetta: la Dani aveva raccolto un sacco di notizie sul "duca dei miei stivali" e mancava giusto la realizzazione del piatto per completare l'opera.
E così, alla fine, ce l'abbiamo fatta e, per una volta, le nostre intenzioni si sono contretizzate: piatto ricco, post a 4 mani e pure con un giorno di anticipo sulla scadenza.
Unico neo, le foto che fan schifo. L'obiettivo non è stato ancora riparato, la luce della sera è un ossimoro e il filetto succulento, che rilascia i suoi succhi sul tagliere, unito al sottofondo del "ma quando si mangia" non invogliano a perdere troppo tempo con gli scatti. Però, fidatevi, mai come in questo caso, l'apparenza inganna...
Introduzuine storica e ricetta passo passo qui
buona giornata
Ale e Dani
Quanto può la TV lo sa bene (ma bene eh!) solo Berlusconi o Murdoch secondo me...ed ultimamente anche gli chef ci stanno arrivando... :P ehehheheehe
RispondiEliminaQui non si fa eccezione e quindi prendendo il meglio di quanto passa mi godo questo filetto alla Wellington alla Gordon, rivisitato a sua volta da James che lo aveva visto da Wiston...che almeno è un bel vedere :)
PS
Quando vi vedo in TV anche a voi? :P ahahahahahahaha
Guarda che se non partecipate, non si offende nessuno. E poi Flavia è buona, non se la prende.
RispondiEliminaLo so che sembra un commento di Stefania, ma quello che mi rode di più è non aver mangiato questo filetto.
Fabio
Mario, appena si frantuma il video :-) non reggerà l'impatto!!!
RispondiEliminaFabio, ma anche voi, sapete??? nessuno si offende.. e noi meno di tutte!!!
;-)
ciao!!!
Non potevo non commentare! Mi sono fatta un po' di risate al pensiero del filetto tagliato a fette e ho caldamente invidiato il tuo bottino di cardi, formaggi, mieli e delizie dal monferrato, e il filetto alla Wellington è rimasto uno dei miei miti!
RispondiEliminaEro invitata per la prima volta a cena a casa dei miei futuri suoceri. L'allora mio moroso mi disse che sua mamma, che aveva una parola buona per tutti, riservava la sua sottile cattiveria solo per chi faceva lo schizzinoso a tavola. Nessun problema, mi dissi. Allora come adesso mi piaceva mangiare, e soprattutto provare nuovi gusti e nuovi sapori. E poi sapevo che sua mamma era brava a cucinare...
Dopo una pasta spettacolare (che un giorno o l'altro rifarò per il blog) ecco arrivare in tavola il filetto alla Wellington. Me lo ricordo ancora adesso da quanto era buono (e non l'ha più rifatto, purtroppo :))Test d'ammissione nella "FAmiglia" superato, ma come avrei fatto con un marito abituato a tali manicaretti, io che non avevo mai cucinato?? Toccava darsi da fare...
Ora vado a leggermi storia e ricetta e non si sa mai... la prossima volta che mia mamma va in montagna (alpi piemontesi e macellaio storico) le chiedo se me ne porta uno a casa... intero, però! Ciao e buona giornata!!!
Che dire .. vi adoro!Corro a vedere .. smack! <3
RispondiEliminaLucia, però una futura suocera che accoglie la futura nuora con un filetto alla Wellington o è una super mamma o una suoper str..a, a seconda di come la intendi!!!! anch'io mi sarei terrorizzata, comunque :-)
RispondiEliminama prima, avrei spazzolato ben bene il piatto!!
meggy, grazie a te. e prima o poi la pasta ripiena che avevo in mente di preparare la faccio, giurin giuretto :-)
Dunque io sarei quella coi tacchi e questo è quanto mi tocca... sei stata troppo buona con me... e questo non me lo aspetto... non è che stavolta vinco? Ed EliFla è davvero la donna più buona e dolce che io abbia mai conosciuto!
RispondiEliminaCiao Ale/Dany,
RispondiEliminama come faccio a fagocitare un misero panino con due misere fettine di prosciutto crudo davanti a cotanta bellezza e bontà che pubblicate????
Mi sa che colgo l'occasione e mi cimento domenica per il pranzo con il mio papino... (mi terrò una foto di Gordon sul tavolo, sia mai che mi *ispiri*..)
Quante risate per la *delicatezza* di tua mamma verso i sentimenti del macellaio!!! Sto ridendo ancora adesso al pensiero della tua espressione nello svolgere l'incarto! =D
Quanto ai cardi: non è un po' presto? Mi ricordo cosa diceva la nonna: se non gela,e non vengono *interrati* non sono buoni .... che sia stata una leggenda metropolitana anche quella?
Vi lascio con questo dubbio amletico.
Buona giornata.
Nora
Noo..un giorno d'anticipo...siete grandissime.....però siete sicure che io sia così buona??? Non è che per caso volevate dire che sono BBona????? ...ero passata di qui per prendere il lik dello Starbooks..e mi trovo questa meraviglia di post che mi ha anche commossa....grazie amiche..... il resto in privato!!!! Flavia
RispondiEliminaTua mamma che si fa scrupolo di offendere il macellaio che le aveva così gentilmente VENDUTO tanta carne mi sta facendo ridere ancora adesso!!! :-D
RispondiEliminaSulla ricetta non dirò niente... finché non avrò asciugato la bava dalla tastiera del PC. :-9