Ieri pomeriggio si è ufficialmente conclusa la 4 giorni della terza edizione del Befana Day, mai così lungo, mai così bello. Abbiamo iniziato giovedì sera, con l'arrivo dei primi "foresti", abbiamo proseguito il venerdì, con una nutrita rappresentanza di Befane da varie parti d'Italia (più l'appendice francese, mica da tutti), al Sabato mi inciampavo nei conti del "chi viene-chi va" e la domenica un aperitivo protrattosi fino alle tre metteva seriamente a rischio il rientro a casa col treno delle quattro.
Ora dovrei dire che sono stanca ma felice, come da copione, ma in realtà non è vero: perchè stanca non lo sono per niente e felice meno che mai. In ufficio mi aspettano "sorprese" che non mi piacciono e che si incastrano in un panorama che mi intristisce al midollo: in più, anche la risoluzione del "da oggi vado a piedi", frutto dell'indignazione di un pieno di benzina di CENTO EURO TONDI TONDI (ho la macchina di mio padre, una Classe A, l'ultimo pieno, due mesi fa, a Varese, era di settanta euro e qualcosa), si sta rivelando una pessima idea (se non trovo una soluzione diversa, l'autobus non è che mi costerebbe granchè meno) e alla fine mi sento come il tipo di una pubblicità di qualche anno fa, che per una falla che tappava, ne aveva altre dieci che si aprivano, tutt'intorno.
In questi casi, mi rifugio negli affetti: nella mia casa, nella mia cucina, nella mia famiglia, nei miei amici. E il Befana Day è proprio la celebrazione di un segno di amicizia che ai tempi mi aveva quasi stordito e che oggi continua a sorprendermi: ce lo diciamo ogni volta, che non sembra possibile riuscire a stare insieme così bene, in così tanti "semi sconosciuti", persone di cui per anni non hai neppure sospettato l'esistenza e che oggi sono la tua mezz'ora quotidiana di spensieratezza, conforto e sostegno. E' il virtuale delle persone reali, mi ripeto ogni volta, di quelle che dello schermo non hanno fatto il paravento per millantare quello che non sono, ma il mezzo più immediato per raccontare chi sono, con le loro magagne, i loro difetti, il loro essere "vere", sempre e comunque. Così come "vera" è la gioia che provo, ogni volta che le incontro- e la malinconia che segue, ogni volta che se ne vanno.
Ma oggi, grazie al cielo, ci sono le (St)Renne, che del Befana Day sono in gran parte l'anello di intersezione e che ritornano con una raccolta che a me fa letteralmente impazzire, e cioè le zuppe e le minestre di tradizione. Niente "zuppette-fighette", niente bicchierini, niente cannucce, ma sani cocci e sani cucchiai, per brodi fumanti e robusti e tutti rigorosamente di una volta. A noi sette (Fabio&Annalu, Stefania, Flavia e Mapi, più noi due) si aggiungono le (St)Renne per un mese (Mai, Greta, Eleonora, Loredana e Simonetta), con una distribuzione geografica che copra tutta la penisola e si spinge fino all'Africa, da una parte, e all'America del Sud dall'altra: il che è garanzia di una "geografia" di zuppe mica da ridere, con tanto di agganci al territorio e tutti gli annessi e connessi che rendono unici e speciali i piatti delle nostre terre e delle nostre case. L'intento è quello di raccontarveli, in un intreccio di storie che ci auguriamo possa piacervi, così come ha entusiasmato noi. A conferma di ciò, abbiamo pure preparato un logo, frutto dell'unione delle nostre menti ingegnose (e dell'abilità di Mai, per quanto riguarda la grafica), degno contorno al titolo della raccolta, quel "Mine (St)renne" che si annuncia come la boiata più pazzesca dell'anno che è appena iniziato. Ma ormai, dovreste aver imparato a conoscerci, no?
Inizio io, con un piatto di tradizione che più di tradizione non si può, vale a dire quello del minestrone alla genovese: prova ne è che se ci sforzassimo a cercare LA ricetta non la troveremmo mai. Tot famiglie, tot versioni, come sempre capita in questi casi. Tuttavia, u menestrun non è u menestrun se non corrisponde ad almeno due dei requisiti seguenti:
1. l'aggiunta di pesto, sempre a freddo e meglio se senza pinoli.
2. lo spessore (i Genovesi di una volta dicevano che bisognava che il cucchiaio, piantato nel piatto pieno, "stesse su")
3. la scorza di Parmigiano Reggiano, messa all'inizio della cottura e poi distribuita fra tutti i commensali (e qui, mi tocca chinare la testa, di fronte alle accuse di 'parsimonia' che ci vengono costantemente rivolte)
4. lo scuccuzu.
Sul punto 4, apro una piccola parentesi, perchè per anni qui a Genova era praticamente impossibile trovarla ed è facile che la memoria storica si sia inceppata: propriamente è una pasta di semola le cui dimensioni sono a metà fra il cous cous e la fregola sarda, con i quali è comunque direttamente imparentata. Tabarca (Tunisia)- Caroloforte- Genova sono infatti le tappe del cammino di questo formato ed è facile ricostruire il percorso, anche dalle suggestioni del nome che, nella pronuncia dialettale "scucusù" ricorda moltissimo quel cous cous che i Genovesi avevano sicuramente imparato ad apprezzare nei loro approdi nordafricani, dove commerciavano in corallo. La storia lunga ve la racconto un'altra volta, anche perchè ho fatto incetta di scuccuzu, per le Befane del sabato e poi mi sono dimenticata di regalarglielo, per cui aspettatevi qualche ricetta, nei prossimi giorni. Ora, invece, eccovi il minestrone, come lo fa la mia mamma...
MINESTRONE ALLA GENOVESE
(col pesto crudo)
Ingredienti
Partiamo dalle verdure: quelle di stagione, nè più e nè meno, con il solo obbligo dei fagioli e la sola esclusione del pomodoro. In giro, esistono versioni che lo contemplano, noi mai messo. Idem per le melanzane, che non mettiamo mai nel minestrone, mentre abbondano i legumi, selezionati in base alla stagionalità.
Altra premessa: noi non facciamo nessun soffritto preliminare. So che in molti lo fanno, noi no. Acqua, verdure, legumi, olio e tanto parmigiano.
Eccovi una lista indicativa degli ingredienti
per 4 persone
150 g di pasta secca (vermicelli rotti a pezzetti, spaghetti spezzati, maccheroncini rigati o lisci o riso o, appunto, lo scuccuzu)
1 hg di fagioli borlotti freschi
un etto di cavolo cappuccio
50 g di fagiolini
2 patate
2 carote
2 porri
2 zucchine
1 costa di sedano
una cipolla
uno spicchio d'aglio
un ciuffo di prezzemolo
un pochino di maggiorana
qualche foglia di boraggine (in stagione)
una cucchiaiata di pesto senza pinoli
olio EVO
crosta di grana
una manciata di grana grattugiato
sale grosso
In stagione, potete aggiungerci tutto quello che volete: fave, piselli, zucca, porri, melanzane etc etc.
Si parte con l'acqua, grosso modo due litri per un kg e mezzo di verdure: come vi ho detto, il nostro minestrone è spesso, quindi è inutile usare grandi quantità d'acqua. Appena inizia a bollire, salate leggermente e buttate le verdure tutte assieme. Fatele cuocere a fiamma viva per una ventina di minuti, poi abbassate il fuoco, mettete il coperchio e lasciate sobbollire per due ore circa, rimestando ogni tanto, che maniman u s'attacca. A metà cottura, aggiustate di sale, aggiungete la crosta di parmigiano e l'olio. dopodichè, iniziate a schiacciare un po' di verdure, all'antica, senza minipimer o frullatori vari: tirate su col mestolo un po' di minestrone e, col dorso del cucchiaio, schiacciate le patate e i fagioli, in modo da farlo addensare ben bene. A cottura ultimata, cuocete la pasta: se usate lo scuccuzu, che ci mette almeno 15 minuti, per cuocere, preparatelo da parte: pentola d'acqua, a cui aggiungete due mestoli di minestrone (trucco della mamma): quando la pasta è cotta, scolatela col mestolo forato e aggiungetela al minestrone. Fate riprendere il bollore, spegnete e a freddo aggiungete almeno un cucchiaio di pesto.
"A freddo" va letto come se si trattasse di una supplica. A noi Genovesi ci tocca tacere, ma leggiamo e vediamo compiersi tante di quelle nefandezze, sul nostro pesto, che la metà basterebbero a far perdere la pazienza a Giobbe. Fra queste, l'uso di cuocerlo. Sappiatelo da subito, per noi è l'equivalente di un abominio. Quindi, anche nel minestrone, bisogna aggiungerlo a crudo e magari abbondare anche.
L'ideale sarebbe che fosse senza pinoli. Chiudiamo un occhio , su questo, ma la regola vorrebbe così.
Come da tradizione, poi, si dovrebbe mangiare tiepido. Portatelo in tavola con tanto bel Parmigiano, evitate l'olio a crudo perchè queste son robe da foresti, a noi basta quello che c'è nel piatto.
Di solito, non ne avanza neanche un po': ma qui a Boccadasse, anni fa, c'era una trattoria che, col minestrone del giorno prima, ci faceva addirittura le frittelle, da tanto spesso diventava, col riposo.
A domani, dagli Assaggi di viaggi
Ale
Meraviglioso!
RispondiEliminami piace un sacco questa foto e questa ricetta
RispondiEliminabravissima come sempre e proverò un giorno a farla
baciotti
Non solo tradizione. Le minestre scaldano il cuore prima ancora dello stomaco. A me ricordano sempre le serate più belle passate in famiglia. Cristina P.
RispondiEliminacondivido i tuoi pensieri sulle amcihe befane :-) e anche sul caro benzina comprensivo del "appena posso vado in bici al lavoro, o con il bus...": pensiero molto green ma ...dal dire al fare...
RispondiEliminaquesta ricetta la faccio subito mia (anche perchè non è una minetsra fighetta e "mi piace" : da leggere in tono da feisbuk!!!) essendo a , ehm, dieta ...o perlomeno ci provo...:-)))
un grandissimo abbraccio ma soprattutto un grandissimo grazie per il tempo felice e speciale, condiviso ! smack
Non so bene perchè, perchè io sarò anche un miscuglio di razze, ma la Liguria proprio non c'entra, ma questo minestrone lo preparava anche mia madre, rigorosamente di lunedì e con qualche licenza sulla lista degli ingredienti...devo assolutamente rifarlo!
RispondiEliminaAle, pesto senza pinoli? sarebbe?
RispondiEliminaD'accordissimo sul non cuocerlo.
Questo minestrone è semplicemente meraviglioso. Non lo dico solo da amante delle zuppe in genere, ma innanzi tutto da amante della buona cucina, che trova che le cose semplici siano anche le più gustose. E che questo minestrone fosse gustosissimo lo posso confermare appieno.
RispondiEliminaUn abbraccio!
Adoro questo minestrone, che per me E' il minestrone. Lo ha sempre fatto mia madre nonostante non sia genovese e abbondava di borlotti e croste di parmigiano che metteva da parte proprio per questo e noi ce le rubavamo dal piatto! La pasta che usava erano i tubettini rigati o in mancanza gli spaghetti frantumati. Ce lo serviva che era densissimo e a me piaceva così perché non sono mai stata una grande amante del brodo. Di sicuro me lo faccio. Ho la mia scorta di pesto bio nel congelatore e qual miglior modo di usarlo in questo periodo? Proverò a cercare quella pasta magnifica...chissà se da queste parti la conoscono? Ti mando un bacione. Pat
RispondiEliminaDomanda. Ma la pentola della 1 foto (credo sia in alluminio) è parte di una couscussiera? Se si mi sapete dire dove la posso trovare a Genova?
RispondiEliminagrazie
ciao
RispondiEliminafelice anno nuovo
friendly visit
lo scuccuzzu.... lo sai che una cosa simile la trovo qui e pure prodotta in Marocco? chissà la qualità ma... quasi quasi ci provo a fare questo minestrone che non conosco affatto e mi attira molto.
RispondiEliminaSto sognando, nel tentare di immaginare questo sapore di minestrone col pesto e le scorze di formaggio. Lo amoooooooo!
RispondiEliminafoto stupende..! io adoro minestroni, zuppe, vellutate..e cerco sempre ricette pr farli! semplici, gustose.. spesso poco caloriche.. sono ricette che amo spesso fare! ottimo questo!
RispondiEliminaFigurati come mi sento io che non solo non ho partecipato all'evento, non ho strafogato con voi, non mi sono divertita con voi ed oggi sono pure qui a lavorare...
RispondiEliminaIl minestrone così mi piace un sacco, anche se io non ho mai usato le scorze del parmigiano, ma non sai quanto mi intrighi (sarò genovese d'origini?), ma sul pesto ho dei dubbi, cioè sostituisci le mandorle, o elimini del tutto i pinoli, quindi è solo olio emulsionato con basilico? E l'aglio c'è?
Ho avuto il piacere di mangiare cotanto minestrone in un risto a Milano..ed il cucchiaio stava in piedi :D
RispondiEliminaIl tuo sarei proprio curiosa di assaggiarlo:)
E questa idea delle minestrenne è faviolosa!Logo idem ;)
il logo è bellissimo! e il minestrone perfetto!!!
RispondiEliminabacioni :-)
che meraviglia di minestrone!
RispondiEliminaBuone le zuppe! Decisamente sono l'approdo sereno dopo la tempesta degli stravizi delle ultime festività. Io ho già cominciato a proporre zuppe al Martirio ed al cucciolotto e, a parte il Martirio che non è per i piatti al cucchiaio, il piccolino apprezza!
RispondiEliminaMi viene da sorridere pensando che anche a Zena si usa la crosta del parmigiano... COME A MILANO!!!! La nonna l'aggiungeva sempre e io la imito da anni suscitando le ire del Martirio che la preferisce abbrustolita....
Quanto ai buoni propositi per la dieta, il movimento etc etc io li faccio sempre slittare al Lunedì *successivo* (stamane ho ringhiato alla cyclette e sono passata oltre).
L'aumento carburante? Io al momento NON ne risento dato che posseggo una vettura EURO2 DIESEL che il nostro sindaco costringe in box da giorni e giorni...:-(
Buona giornata.
Nora
di piccola sono caduta dentro un pentolone con questo minestrone, come è sucesso a Obelix! Già, per me questa zuppa è magica! mmmmm!
RispondiEliminabesos
Allora...
RispondiElimina1. il pesto senza pinoli è pesto senza pinoli. Cioè, con tutti gli ingredienti del pesto (se non c'è aglio, non è pesto, e chi ha mai messo le mandorle???????? Stefania!!!!!), tranne i pinoli. Ossia, basilico, aglio, sale, olio, pecorino e parmigiano.
2. la pentola è della zia Anita. La prozia di mio marito, che secondo me non ha messo il naso oltre il pianerottolo di casa sua, quindi figuriamoci la cous-coussiera, neanche sapeva cosa fosse! in compenso, sapeva cucinare divinamente e i ha lasciato un quadernetto di ricette scritte a mano che basterebbe riprodurlo, tanto in foto quanto in cucina, per campare di rendita.
3. mi fa un piacere incredibile sapere che siete in molti a conoscerlo. Io sono "malata di zena" e quando sento che condividete l'amore per le ricchezze della mia città mi intenerisco fino alle lacrime. D'altronde, ci sono piatti di altre regioni che a me fanno impazzire e quindi presumo che se dovessimo darci alla corrispondenza di golosi sensi saremmo ben messi...
4. Se avete scucuzzu o cose simili, provate questa versione. Il segreto, come vi dicevo, è il pesto a crudo- e anzi, ora che guardo bene le foto, vi assicuro che quello che ho portato in tavola era più verde. al solito, si fotografa quando si può- nel nostro caso il giorno dopo- e quindi un po' di ossidazione c'è stata. Ma siccome c'erano i testimoni, parlo con cognizione di causa.
5. Il logo è spettacolare. Ora mi metto dietro alle Strenne e cerco di sistemare un po' di cose, anche dei pdf. Ma questo logo è la fine del mondo e la Mai è un mito!
Ora scappo di nuovo- e grazie a tutti
ale
Quest'idea di un viaggio tra le zuppe d'Italia è bellissima, una raccolta che non mi perderò
RispondiEliminaAle sono commossa
RispondiEliminail minestrone mi commuove davvero e potrei vivere di quello. Anzi magari faccio un voto e mangio solo quello per un po'.....mi farebbe bene benissimo.
Guarda se per merito del tuo post riesco a perdere almeno 5 kg ti faccio un monumento.
vorrei dire tante cose, ci proverò (abbiate pazienza)
RispondiEliminaodio le cose troppo fighette in cucina, sarà che non mi riescono, ma soprattutto molte non mi piacciono. ad esempio quelli che tu citi, che secondo me sono una contraddizione in termini: per me minestra è caldo-tradizione-casa-nonna, insomma, ortogonale alla fighettosità che va per la maggiore.
il minestrone è uno dei miei cavalli di battaglia (si poteva dubitarne?): lo faccio con il battuto, a cui aggiungo il lardo, inchinandomi alla divinità principale dell'emilia (il maiale), e anch'io ci metto la crosta di parmigiano, che è una delizia che ricordo fin dall'infanzia.
ti dico solo che se avessi mai vinto l'MTC (ma non accadrà mai, sono serena) proprio una zuppa vi avrei proposto, o il minestrone o una declinazione più toscana, che è facile immaginare e che infatti non ho mai pubblicato per tenermela cara a questo scopo :-D
altre cose meno significative: questo sulla Cucina Italiana, in copertina, c'è la vostra mesciua.
ultimissima cosa: non è vero che non cuoci mai il pesto. ricordo bene le tue lasagne alla portofino, sulle quali scrivevi appunto che trasgredivi una regola d'oro dei genovesi -mai cuocere il pesto- ma che ne vale la pena. e confermo: ne vale la pena, sono buonissime, ormai le faccio spessissimo.
insomma, questo post ha mosso molte corde. peggio per voi che vi siete dovuti subire la mia prolissità...
La mia fissa di quest'anno sono le zuppe, tanto odiate da piccola quanto amate oggi (che dite é il primo segno della vecchiaia??), quindi sono prontissima al viaggio zupposo. Non me ne perderó una! Domani c'era già in programma un bel minestrone, qualche modifica qua e là e diventerà quasi genovese. Ho poche speranze di recuperare lo scuccuzu, peró ho della bella fregola sarda e non avevo mai pensato di metterla nel minestrone. Me la passate per questa volta? Ultima cosa: ma quanto sono belle le foto? Complimenti.
RispondiEliminaUn bel minestrone è quello che ci vuole dopo 15gg di bagordi culinari..........
RispondiEliminaanch'io seguiro' da vicino la raccolta.
Brave come sempre!
Diana
....e io che , non ricevendo sms di risposta, credevo che sabato pomeriggio ti saresti seraficamente riposata... sono veramente imbecille ( e lasciamelo dire!)... sara' per il prox anno ( magari me lo ricordi in anticipo,eh?). quanto al tragitto casa/lavoro, potrebbe essere utile ricordarti che io me ne vado allegramente in auto, visto che ho il park in centro? La compagni di una vicina di casa sarebbe oltremodo gradevole... vedi tu.Attendendo tuo riscontro,vado a farmi il "nostro" menestrùn. sbaciuk.
RispondiEliminaOrmai è assodato, alla faccia di chi dice che non è possibile, non ci crede a questi rapporti a distanza e pure virtuali, ma noi lo sappiamo che è sempre bellissimo vedersi, seppure raramente. Questa volta sarà l'ultima in cui manchiamo, perché dai racconti e dall'elenco di quello che vi siete mangiati...STIAMO A ROSICA' DE BRUTTO!
RispondiEliminaOttimo inizio di raccolta, più tradizione di così...
Fabio
magari ti ho gia' inviato il post, magari anche no : non capisco perché ilpc dell ing si inchioda se lo uso io. riepilogo telegrafico : mal interpretata la tua richiesta sms di sabato, ti pensavo dedita allo hopping e - viso che non hai risposto - non ho potuto partecipare allo "strascico nei festeggiamenti befaneschi" . pazienza : già fatto il nodo al fazzoletto per il prox anno, anche senza ristorante, sia ben chiaro. e ora, con le ali un po' acciaccate (x figura da imbecille) vado a farmi "u nostru menestrùn" see you and lot of kisses.
RispondiEliminaemmetì, mea culpa. Ti ho risposto, con tutte le coordinate del "dove-come-quando e perchè", ma invece di cliccare su invia ho cliccato su salva. Sto rimbecillita di mio e quando mando sms mentre parlo contempporaneamente con ua decina di persone dò il meglio di me. Ovviamente, non vedendo risposta, ho pensato che non potessi venire :-) Altrettanto ovviamente, L'ANNO PROSSIMO NON PRENDERE IMPEGNI IL 6 GENNAIO, pliiiiis.
RispondiEliminaGaia, noi siamo quelli della zuppa C.A.Z., in tempo non sospetto, quando l'imperativo categorico era mettere le vellutate nel bicchierino e servirle con tutto, tranne che con il canonico cucchiaio. già che ci sono, svelo il retroscena e dico che stavolta mi prendo la responsabilità della scelta di questa raccolta, perchè a me le minestre e le zuppe fanno lo stesso effetto che a te: prima che lo stomaco, scaldano il cuore. Ti anticipo che saranno 4 settimane di meraviglie, perchè ciascuno di noi ha recuperato vecchie ricette di famiglia, che ci tramandiamo di madre in figlia e di figlia in nipote.
Sulla cottura del pesto, le lasagne alla Portofino sono l'eccezione che conferma la regola. Però, si chiamano alla Portofino e per noi son roba da fighetti. Ma mi sembra di averlo scritto nel post a quel tempo :-). E a dirla tutta, qualche volta col catering mi sono dovuta piegare ai gusti barbari della committenza, con le mai troppo odiate crespelle al pesto: ma per me è e resta un abominio (leggasi: cosa non si fa, per il vil denaro!)
Ho visto la mesciua sulla copertina di cucina italiana ma fra i propositi del nuovo anno c'è anche quello di non comprare più (troppe) riviste di cucina. Finora, ce l'ho fatta, ma se mi dici che ne può valere la pena, allora.... :-)
Nadia, rinnovo qui tutto il mio dispiacere per la tua assenza. E non dico altro, perchè so che la più dispiaciuta sei tu. :-(
Vitto, ne ho ancora una sgiatta (come si scrive???), quella della foto: è la mia cena di stasera...ma lo scucuzù ingrassa, ragazza mia...
Babi, te la passo: ma poi torni a dirci come è andata :-)
Fabio, come minimo, rosicate de brutto... continuate a farvi desiderare, ogni volta... next time, vi veniamo a prendere, altro che!
ciao
ale
E' proprio il minestrone della mia mamma, che anche se era di La Spezia, un po' di influenza ligure ce la metteva. Credo che questa volta parteciperò
RispondiElimina...arrivo per ultima, quasi, ma ho finito ora di lavorare! :(
RispondiEliminaEcco il primo capolavoro a cui assisto, quella crosta di parmigiano me la litigherei volentieri e, lo confesso, una raccolta di minestre è davvero invitante in questo momento!
Che poi chi l'ha detto che sono dietetiche??
ciao loredana
ma se io invece dello scuccuzzu utilizzo la fregola? Credo li assomigli vero?
RispondiEliminaVoglio questa minestraaaaaa!!!!!
uguale a quello di mia nonnaaaaaaaaa!!! ah, che nostalgia che ho per le verdure del suo orto... però la pasta mica era come la vostra, di solito ci spezzettava gli spaghetti un po' grossi. secondo me con le verdure skifo-milanesi non viene tanto bene: posso venire da te a prenderne un mestolino??
RispondiEliminaIn ritardo e quindi forse non arrivo neanche a darti la buonanotte, perchè già sarai sotto alle coperte..... sarò breve.... io so che voi da virtuali siete diventate reali... ma reali nel vero senso della parola..senza inganni....voi siete VERE!!!! Un abbraccione e buonanotte, vado sotto le coperte anche io , Flavia
RispondiEliminanon mi fraintendere. non ti dico di comprare CI. io ce l'ho perché mi abbonai secoli fa, e tutti gli anni mio marito mi ri-regala l'abbonamento, anche se gli dico sempre che non lo voglio più. CI è una rivista della quale alla fine non rifaccio mai quasi niente, anche se poi alcuni miei piatti ricorrenti vengono proprio da lì.
RispondiEliminaAch.... e io che speravo in una bella istigazione all'acquisto..."io non volevo, è che mi han detto che era un numero bellissimo" :-)))))
RispondiEliminaA me non piace ppiù, da anni. C'è stato il numero di novembre, strepitoso, a cui ha fatto seguito quello di dicembre che era veramente indegno di una testata del genere. Mia mamma è abbonata e quindi spesso la leggo da lei, ma qualche volta non resisto e compro...
Ora, però, ho deciso di smettere: vediamo quanto dura...
ciao
ale
Questo minestrone è un confort food senza eguali e con questo tempo è davvero perfetto!!!Scatta il copia e incolla subito!!Baci,Imma
RispondiEliminache bello quel pentolone di alluminio.
RispondiEliminase decidi di sbarazzartene tienimi presente!!!!! :)
riguardo al punto 3. tieni alta la testa. si divideva equamente per non far torto a nessuno quando il cibo e soprattutto le proteina scarseggiavano. ma sicuramente non aspetti me che te lo dica!!!!
irene
Credo che il minestrone alla genovese sia una delle cose più buone al mondo...Ricordo sempre come un sogno il minestrone della nonna di una mia amica!!! Divino...una delle cose più saporite mai mangiate...una vera "mappazza", ma che bontà!!!
RispondiEliminaGrande Ale...come sempre!
E' un vero piacere leggervi!
Un bacino grande
Ema