Sia chiaro: tanto per cambiare, la colpa non è mia.
Stavolta, è equamente ripartita fra il marito&la figlia, di qua, e i palinsesti televisivi tutti, di là, rei i primi di non aver ancora elaborato convincenti strategie di allontanamento dello sporco dai loro vestiti, i secondi di non rinnovare la programmazione dei vari Barnaby, Poirot & Miss Marple, gli unici capaci di tenermi sufficientemente distratta, mentre stiro. E quindi, di impedirmi di lanciare il neurone a briglia sciolta, oltre le camicie del marito, le calze spaiate della creatura e le immancabili macchie di vino sulla tovaglia, alla faccia dei trattamenti sbiancanti e delle dichiarazioni d'amore delle massaie ad un fustino di detersivo (e con questo, pago il mio tributo all' odierno San Valentino- e fino all'anno prossimo, ho già dato).
Tornando in tema, l'idea mi è venuta giusto domenica sera, mentre stiravo. Alla prima camicia era un flash, alla seconda un abbozzo di progetto, alla quinta era già una roba perfettamente organizzata. Dalla sesta in poi, ho smesso, pressata com'ero da affari più urgenti, come telefonare alla Dani e radunare le truppe strennate su Facebook per chiedere rinforzi: che sono arrivati, naturalmente, forti e chiari come solo le risposte degli amici speciali lo sono. Ragion per cui, mettetevi comodi che vi tocca anche questa.
Da circa un anno, ho scoperto le straordinarie capacità culinarie della mia amica Cristina. La conosco da più tempo, a dire il vero, ma fino a qualche mese fa non avevo verificato quanto fosse davvero brava. Stavolta, è colpa mia, perchè se c'è un difetto da cui non riesco a liberarmi è l'assoluta incapacità di delegare. "Accentratrice"è quello che si leggerebbe sui profili dei dipendenti in ufficio, se solo i miei capi avessero avuto bisogno di farmene tracciare uno. In realtà, basta darmi un'occhiata, ed è tutto chiaro. Non sono capace a delegare, per niente e in nessun ambito, questioni culinarie comprese. Non esiste che vi inviti a cena facendovi portare il dolce; non esiste che porti in tavola qualcosa di comprato; rischio di offendere mamme&suocere che si offrono di darmi una mano, quando sentono che la sera dopo ho 30 amici a cena e smetto di lavorare mezz'ora prima e se volete davvero farmi stramazzare al suolo, invitatemi a un "porta party": vengo solo se almeno mi lasciate l'intero appalto di tutte le pulizie.
Se non che, al compimento del suo quindicesimo anno, mia figlia salta su chiedendo una Dobos come torta di compleanno. E Cristina mi dice che sì, le ricette che ho trovato io vanno bene, ma lei ha la ricetta della sua famiglia, con meno burro e più cioccolato e che forse varrebbe la pena di provare quella. E da lì in poi, mi si è aperto un mondo. Intanto, ho scoperto tutta la pasticceria balcanica e mitteleuropea, sia in versione "caffetteria", sia in versione domestica; poi tutti i prodotti del forno, dai pani intrecciati alle lievitazioni con la pasta acida, passando per i mille usi della pasta fillo; e, buon ultimo, mi sono riconciliata con il cake design: perchè le sue torte, a differenza delle molte altre che ho assaggiato, sono buone allo stesso modo delle altre: vale a dire dannatamente, strepitosamente, superbamente buone.
Cristina, nella vita, fa tutt'altro. Nel suo Paese era una micologa (letto bene: una sorta di "mamma dei funghi"), qui da noi fa la contabile. Ma nel tempo libero ha coltivato la sua passione, diplomandosi pasticcera e frequentando molti altri corsi più specifici. Io, ovviamente, mi sacrifico ad assaggiare tutti i suoi esperimenti, davanti a caffè che diventano ogni giorno più lunghi, ma la cosa più bella è che, finalmente, per la prima volta in vita mia, ho imparato a delegare: "Ci pensa Cristina" è quello che rispondo a chi mi chiede cosa avremo per dolce o quale sarà la torta del festeggiato-e lo dico a cuor leggero, con la serenità che, qualunque sia la sorpresa che uscirà fuori dal suo cilindro, sarà una meraviglia, per il palato e la vista.
Da ieri Cristina ha un blog-ed è questa l'idea che ho partorito sull'asse da stiro. Che tutte queste ricette rimanessero circoscritte a poche persone, per me è cosa intollerabile. Quasi quanto lo è pensare che un talento come quello della mia amica possa esprimersi solo in una cerchia ristretta di amici e conoscenti. Delle varie ipotesi che ho vagliato, in questi mesi, la meno indolore e la più soddisfacente è proprio un blog, che possa essere nello stesso tempo sia veicolo di conoscenze in gran parte da scoprire, sia vetrina per competenze e abilità veramente al di fuori del comune.
E così, nel giro di due ore, è nata la sua pagina web, una sorta di parto collettivo mio e di tutti gli amici di cui sopra, che ha esordito ieri con una torta in origine destinata a Menuturistico. Onde evitare confusioni più che legittime, per il momento chi scrive e chi fotografa siamo rispettivamente io e mio marito, per ovvi motivi legati alle insidie dell'italiano scritto e al corredo da food blogger: quindi, se vedete foto fatte con gli stessi sfondi o descrizioni scritte nello stesso stile che trovate qui, non è nè un plagio nè una personalità multipla, ma semplicemente un piccolo aiuto da parte degli amici, per poi poter camminare meglio da soli. Va da sè che ricette, trucchi e realizzazioni siano opera sua, ma basterebbe un'occhiata, per escludere che io possa entrarci in qualche modo.
Se vi va di curiosare un po', è on line da ieri, con una torta a forma di cuore (della serie: cosa non si fa per gli amici) e fra poco arriveranno anche i biscotti, sempre a forma di cuore, previsti nel post di ieri ma bloccati dal rischio di iperglicemia della sottoscritta. E poi aspettatevi pani profumati, torte a mille strati e tutto quanto ha reso grande la tradizione dolciaria di quella parte d'Europa.
Ah, dimenticavo: il nome del blog? Ci pensa Cristina! What else?
LATTE DOLCE FRITTO alla genovese
Ricetta preparata dalla mamma, perchè qui siamo a dieta e il latte dolce è il peggiore attentato al girovita di noi Genovesi che, oltretutto, lo prepariamo tutto l'anno, indipendentemente dalle esigenze del calendario. Era il dolce più diffuso ai tempi di mia mamma bambina, oggi è complemento dei fritti all'aperitivo e del fritto misto alla genovese, assieme al suo fratello salato, il latte brusco. So che ne esistono varie versioni, in molte parti d'Italia, ma noi siamo affezionati alle particolarità di questo sapore, dove il "poco dolce" dell'impasto fa da sottofondo alla punta di sapido della panatura e la croccantezza del fritto fa da scrigno alla morbidezza del ripieno. Cannella e limone, fanno tutto il resto...
1 litro di latte fresco intero
4 uova più 2 tuorli
2 albumi
150 g di zucchero
150 g di farina
un pizzico di cannella
la scorza grattugiata di un limone non trattato
pangrattato
sale
olio o strutto per friggere.
Procedimento tradizionale: montare le uova intere e i due tuorli (tenendo da parte gli albumi) assieme allo zucchero, fino a quando risulteranno soffici e spumosi. Incorporate la farina setacciata e unite il latte a poco a poco, lavorando con una frusta in modo che non si formino grumi
Procedimento di mia nonna (che era un genio incompreso, anche in cucina): in una casseruola, mescolare senza montare le uova, lo zucchero e la farina- e poi aggiungerci il latte. Come dire, il metodo knam, inventato qualche decennio prima, quando se non montavi le uova,per la crema pasticcera, eri una donna senza futuro.
Dopodichè- e qui è uguale per tutti, geni incompresi e no-mettere il composto sul fuoco, aggiungere tanta bella scorza di limone e un pizzico di cannella e, mescolando sempre con un cucchiaio di legno, far cuocere per 20-25 minuti: la crema dovrà addensarsi e staccarsi dalle pareti del recipiente di cottura. Mia nonna prolungava di almeno 10 minuti, fino a quando non "sentiva" più il gusto della farina: in ogni caso, assaggiate e decidete. Ma almeno 20 minuti lasciatela cuocere.
Versate la crema in un piatto da portata o in una teglia bagnata o leggermente unta e lasciatelo raffreddare, fino a quando si sarà perfettamente consolidato. Potete anche metterla in frigo, se preferite.
Tagliate il latte dolce a cubetti o a triangolini o a rombi e passateli negli albumi, leggermente sbattuti con un po' di sale: non serve a velocizzare le operazioni legate al "montaggio", visto che non vanno montati, ma a dare una punta di contrasto con il dolce del ripieno. Spolverizzate i cubetti-triangolini-rombi con il pangrattato e passateli a friggere in padella: la ricetta prevede l'olio, ma se cedete allatentazione dello strutto, semel in anno,sono anche più buoni.
Errata Corrige Coram Populo- che sennò a mia mamma viene un ictus. Lo zucchero a velo è un'aberrazione, parto della mia mente deformata dal food styling e da tutte queste modernità che son pugnalate al cuore- suo, della di lei madre (la nonna di cui sopra) e di tutti gli antenati, sino alla settima generazione. Ci va lo zucchero semolato, quello normale. E magari neanche troppo, perchè non è che qui si sia genovesi da sette generazioni per niente: "il giusto", avrebbe detto mia bisnonna, contando i granellini....
ciao
Ale
ciao
Ale
La panatura era diversa, fatta con una pastella di uova e farina, ma mi con queste chicche mi hai riportato indietro di anni. I fritti di latte me li faveca trovare sempre la zia ogni volta che andavo a trovarla da bambina. Grazie per avermi regalato questo tenero e goloso ricordo stamattina ^_^
RispondiEliminauova e farina, quindi pastellate,giusto? pensa che qui da noi non le ho mai viste. Addirittura non si usa neanche il tuorlo, ma solo l'albume... però,ora che me lo hai detto, sai che goduria, il latte dolce in pastella? Va da sè che i ringraziamenti siano i miei :-)
EliminaDici la verità, a noi che leggiamo MenùTuristico lo puoi dire, in fondo cosa c'è di male ad ammettere a se stessa che "Cristina" è un tuo alter ego che di notte prepara dolci splendidi e poi la mattina la stessa autrice non ne ricorda la provenienza. Guarda, saresti un caso tutto sommato gastronomicamente accettabile di doppia personalità ed il fatto che tu inizi anche a delegare è sintomo di "avviata guarigione". Proprio perchè ti voglio bene farò anche finta di crederci e commenterò a Cristina proprio come faccio qui...nel frattempo però passami un pò di latte fritto.
RispondiEliminaIl fatto che anche tu proprio come Cristina sia una ottima pasticcera si vede da come usi il sale in cucina, per bilanciare non per per montare gli albumi...:P ehehehehe
A presto Raravis...pardon Cristina! ahahahahaha
tu pensa che quando stamattina ho scritto "sdoppiamento di personalità" ho pensato: "ok, è il piatto d'argento per Gambetto". Mi immaginavo scene di panico del tipo già è intollerabile una, figuriamoci due etc etc...invece, come sempre,mi sorprendi: addirittura due, ne invochi?
Eliminaconcordo sull'avviata guarigione: è una pacchia, saper delegare.
Per il resto, sono un bluff: il trucco del sale è di mia nonna,il latte dolcelo ha preparato mia mamma,la foto l'ha fatta mio marito...sta a vedere che neanche esisto!!! :-)))))))
sono passata direttamente alla ricetta che FARO' per proporla in greco!
RispondiEliminabuona giornata
irene
e io LA VOGLIO, rigorosamente il greco...gala glukù,si sarebbe detto ai miei tempi :-)
EliminaSei troppo ganza ;)
RispondiElimina:-D :-D
Eliminaecco, mi sono sempre chiesta come si preparasse il latte fritto! deve essere una bontà :D
RispondiEliminaquesta è una ricetta stra collaudata: nel senso che riesce sempre.Il problema,se mai, è che non la si smette più!
EliminaAhhhhhh, attentato alla linea. Io adoro il latte fritto e quando vengo in Liguria non mi faccio mai mancare il fritto misto con doppia razione di latte fritto. Ecco, adesso ce l'avrò in mente per tutto il giorno, sentendo sulla lingua il suo delizioso sapore. E ora per motivi di diabete non posso neppure farlo sino al prossimo controllo. Mi accontento di sognarlo. però grazie della ricetta, la metto tra le preferite.
RispondiEliminaDai Dida, facciamo il tifo Contro la tua glicemia...bassissima,la vogliamo!!!!
Eliminain bocca al lupo!
Corro a dare un'occhiata, dopo quello che hai detto chi se li perde stì dolci?
RispondiEliminaappunto :-)
EliminaMa te mi vuoi morta (e se non io, almeno il mio fegato)!
RispondiEliminaFra questa robina fritta e, soprattutto, quell'altra cava di colesterolo che hai messo su e alla quale ho già dato un'occhiata facendo la pozza di bava sulla tastiera...
la cava di colesterolo è sublimeeeeeeeeeeee!!!!!
Eliminaio ti adoro,altro che volerti morta :-))))
quella irresistibile voglia di volare a casa e prepararli...
RispondiElimina...pensa che io li ho lì,pronti,chemi aspettano... chi ha più voglia di correre a casa? :-)
EliminaCiao! un dolcino morbidissimo, molto simile alla crema fritta veneziana! davvero godurioso ;)
RispondiEliminabaci baci
infatti... lacrema veneziana li ricorda moltissimo...è più dolce, ma il concetto è quello. Grazie per averla ricordata!
EliminaEccomi...soffre della nota sidnrome "che-cosa-ti-porto-per-pranzo-no-grazie-non-c'è-bosogno-di-nulla". Non ce la faccio..quando vedo che si spartiscono mille cose, ringrazio se organizzaimo da un'altra parte! E' più forte di me, a casa mia faccio pure con 40 persone o non mi diverto! COmunque la tua idea con Cristina dimostra quanto siate, oltre che molto carini, anche intelligenti e lungimiranti nel voler mettere a disposizione di tutte queste belle cose! Braveeee
RispondiEliminaUguale uguale: "finisce che non mi diverto". Deve essere andato storto qualcosa da piccola, se associo il divertimento a maratone massacranti, però :-)
Eliminail blog nasce anche dal desiderio di condividere: a me piacerebbe che Cristina potesse sviluppare un'attività, visto che è pasticcera fatta e finita e ha tutti i titoli prescritti dalla legge per poter iniziare una carriera da professionista. Intanto, comunque, partiamo dal blog. E poi, vedremo...
Che paura mi hai fatto....quando ho letto il titolo mi aspettavo chissà cosa...
RispondiEliminaHo già fatto un giro nel blog della tua amica e aspetto con ansia i biscotti ;-)
Buona giornata
hai ragione: di solito, partorisco progetti più folli!!
Eliminaciao!
Quella che gli chef più blasonati del pianeti chiamano crema fritta e che ti fanno pagare 5 euro a porzione!!!
RispondiEliminadovrebbe esserci qualcosa di simile anche da voi, se non sbaglio. Sugli chef blasonati passo, ma solo perchè non è giornata: ti dico solo che ogni volta che leggo "la focaccia di locatelli" mi si attorcigliano le viscere: e passi lui, che ha tutto l'interesse a proporla così. Ma gli addetti ai lavori- fra cui alcuni food bloggers- che continuano a stupirsi di fronte alla cottura in salamoia, che qui a Genova si fa da secoli e costituisce il segreto della nostra focaccia... capisci perchè poi paghiamo 5 euro per una porzione di crema fritta??? :-))))
EliminaFantastico....! non il vecchio programma del sabato sera, ma te in gran spolvero (intendo grandi risate..., specie la donna senza futuro se non monta bene zucchero e tuorli... quanto è vero !) e l'annuncio di nuovo Blog che per me, appiccicata ai Balcani come pochi in Italia (!!) è una notizia meravigliosa !
RispondiEliminavado a sbirciare
baci
Maria Chiara
maria chiara, aspettati grandi soprese, il mercoledì e il venerdì. Il lunedì, ci tocca il cake design :-) ma i pani e i lievitati del mercoledì e i dolci tipici del venerdì sono assolutamente imperdibili. Anzi, ti dico subito che conto i giorni, da qui a venerdì prossimo, perchè non vedo l'ora di farvi vedere cosa uscirà:-))))
EliminaAle...questa non me la dovevi fare...accidenti al carnevale, alla Pasqua e a tutte le feste...SONO A DIETA!!!!!!! Ma mi sa che queste le devo provare...mannaggia...
RispondiEliminahai detto bene: DEVI. non c'è dieta che tenga.. e poi, chi ha detto che devi per forza mangiarle??? :-P
Eliminaanche io dovrei essere a dieta.... ma la Quaresima non è ancora iniziata.... e noi a Milano abbiamo anche un bel 3 giorni di festa in più.... Grazie di aver pubblicato questa bontà proprio ora. Riesco sicuramente ad infilarla prima del periodo classico di digiuno. Cristina P.
RispondiEliminaio ho smesso.Proprio poco fa :-)
EliminaAlessandra non mandarmi al diavolo ma perchè rispondi a tutti? sempre e soltanto a chi vuoi tu e conosci'
RispondiEliminanooo, non ti mando al diavolo!
Eliminastavolta, ho perso la connessione.Difatti ora sono su un pc diverso,in un altro posto. Avevo iniziato dal fondo- e poi è saltato tutto.
Sul fatto di rispondere a chi voglio, è vero: se ho tempo, rispondo a tutti. Se non ho tempo, rispondo solo quando ho qualcosa da dire. Chiedo scusa, ma preferisco un "grazie" cumulativo ai commenti di apprezzamento- mentre entro nel merito delle critiche o delle domande, se ci sono.
Per dire,stavolta ho risposto immediatamente,anche se i commenti anonimi sarebbero da cestinare, a prescindere
ciao
Avendone la possibilità pagherei anche pur di avere interlocutori come te dal quale in qualche modo si impara sempre non disdegnando mai l'ironia come veicolo di comunicazione. Certo poi è bello confrontarsi piuttosto che fare il "fan" :P ehehhehe
RispondiEliminaDetto tra noi tu deleghi perchè raggiungi il limite delle umane possibilità altrimenti il vocabolo poteva anche restare sotto strati di pagine in un vocabolario abbandonato! :D
PS
Non sono sotto effetto di antibiotici o droghe particolari...per inciso :)
...ci sei solo caduto dentro da piccolo ;-)
EliminaLa faceva anche la mia nonna!! anche lei senza montare le uova, a Bologna si chiama "crema fritta" e si mangia nel fritto misto, vero attentato al fegato dopo lo zampone...
RispondiEliminaMi piaceva talmente tanto che quando andavo da lei me la faceva "barando". Faceva la crema con l'"OVODIN" e mi diceva di non dirlo a nessuno.
Mi piacerebbe rimangiarla in braccio alla nonna. Che bel ricordo che mi hai rispolverato! Grazie
eccone un'altra! potremmo fare una mappatura delle creme fritte... e magari anche delle nonne, che, quando non sapevano niente ne sapevano una più dei grandi chef :-)))
Eliminagrazie a te,ci mancherebbe!
Le tue idee sono sempre grandiose...intravedo appena l'arricchimento che le conoscenze di Cristina porteranno nel nostro amore per la cultura pasticcera di ogni dove.
RispondiEliminaIo vado subito a curiosare e tu torna a stirare...visto cosa genera la tua mente in quel frangente!
ognuno ha il suo ermo colle, sai com'è :-) ilmio, è l'asse da stiro...
Eliminabacioni
Incredibile a dirsi ma anche la mia di nonna faceva queste goduriosissime fritture.
RispondiEliminaLe criamava crema fritta ma non sono mai riuscita a trovare, tra le sue carte, la ricetta.
Vederle sul tuo Blog e avere un picco di colesterolo.... è stato un attimo!
Mi sa che la dieta la farò in quaresima!
Nora
Sai che non l'ho mai preparata una volta questa ricetta?? Noi a Ponente quagliamo poco con Genova, pero' se la proponi tu è un'altra cosa!! :-))
RispondiEliminaSi fara' prossimamente su questo schermo.........comunque conosco il sapore dopo averlo gustato in quel ristorantino di Ge che tu conosci, non so se verra' fuori uguale ma mi accontentero'....Grazie!!!
Per Cristina che dire? Io ne sono completamente estasiata.
Diana
Sono andata a curiosare di là. Il risultato??? Sono in estasi!!!! Nemmeno tu sbagli un colpo, mia cara!!! ;-)))))
RispondiEliminaUn abbraccio
Licia