O meglio: ha funzionato, fino ai primi di marzo. Sette libri, mi ero letta, senza comprarne nessuno. Poi, però, ci si è messa di mezzo primaMondadori, con gli sconti sugli Oscar, poi la fiera del Libro che si tiene a Genova sotto le feste, poi due lunghe soste in stazione e in aereoporto e, buon ultimo, un appuntamento della creatura il giorno dello sciopero degli autobus, che mi ha costretto a fare da taxi per un pomeriggio intero, ammazzando il tempo in tutte le librerie del centro.
1.Sinoue, G., Il Ragazzo di Bruges (due copie)
2.Scahatzing, f, Il diavolo nella cattedrale
3. Birkegaard, M., I libri di Luca
Luther Blisset, Q (e qui, mi vergogno)
Franzen, J., Le Correzioni (e mi rivergogno)*
Franzen, J., Libertà
Saramago, J., Il Vangelo secondo Gesù Cristo
Nesser, H,, Una donna segnata
Camilleri, A., Il Colore del Sole
Mankell, H, Prima del gelo
Singer, I. B., La famiglia Moskat
Galeano, E., Splendori e miserie del gioco del calcio
Harris, R. , Archangel
Holt, A., La Porta chiusa
Carrisi, D., Il Suggeritore
Caldwell, E., La via del Tabacco
Torres, M,, Amor America
Carofiglio, G., Non esiste saggezza
Scerbanenco, G., Nebbia sul Naviglio.
Goolrick, R., Una Moglie Affidabile
Ichikawa, T., Quando cadrà la pioggia, tornerò
Nichols, D. Le Domande di Brian (?)
Grisham, J., Il Ricatto (?)
Le Correzioni è in lettura- e mi sta piacendo da matti. Sempre in lettura, il primo romanzo di Nero Wolfe, nella nuova edizione del Giallo Beat (ma di questo parliamo giovedì)
In mezzo, ho letto anche
K. Atkinson, I casi dimenticati,
A. Golden, Memorie di una Geisha
e, per il book Club, Il circolo Pickwick
tutti in libreria, quindi a pieno titolo nel rehab
e sul fronte delle boiate, due nuovi acquisti:
Andrea Israle e Nancy Garfinkel, Il club delle ricette segrete
Penny Vincenzi, Tempi migliori (e qui chiedo un risarcimento, perchè ai miei tempi si chiamavano Harmony e avevano un sacco di segni distintivi, che su di me facevano lo stesso effetto dei cartelli davanti al deposito di Paperone- tipo "state alla larga, chi tocca muore etc etc". Ora hanno copertine fighissime, recensioni del Daily mirror stampate in oro e pure la fascetta con 25% di sconto...)
Due o tre consigli/sconsigli, tanto per non smentirmi
Robert Harris, Pompei- Se non fosse che so da suo cognato (quel Nick Hornby di cui non perdo una virgola) che a casa stanno tutti bene, proporrei una puntata speciale di Chi l'ha visto? tutta dedicata a lui. Nel senso che mi sto chiedendo da un bel po' di tempo dove sia finito l'Harris di Fatherland e di Enigma, capace come pochi di mescolare la storia con la fantapolitica, di creare trame sempre avvincenti, senza mai perdere quella credibilità che gli derivava da un aggancio puntuale alla realtà e alla complessità dei suoi personaggi, colti anche sotto l'aspetto psicologico, fatto non sempre scontato in romanzi d'azione. In Pompei, c'è solo l'ombra di questo autore, che confeziona una storia noiosa, scontata, troppo lunga e sfilacciata e- orrore degli orrori- pure irta di grossolani errori storici (su tutti, la morte di Plinio il Vecchio attribuita alla lava del vesuvio e non all'inalazione dei gas sulfurei). Sbiaditi i personaggi, scontata la trama, piatto lo stile. Un libro da lasciar perdere, insomma- a meno che non siate affascinati dal resoconto minuzioso delle opere idrauliche dei romani e dai trattati di vulcanologia. For dummies, of course...
Marc Lèvy- Se solo fosse vero- Ok, so che dopo queste righe non saremo più amici come prima, con qualcuno :-) Ed è per questo che chiedo preliminarmente venia, assicurando agli estimatori di Marc Lèvy che ci ho messo tutto l'impegno, a cercar di cogliere anche la minima ragione di tutto lo sconfinato successo arriso a questo romanzo. Ma l'unico risultato a cui sono approdata è che finalmente ho trovato la fonte di quelle boiate melense che ogni tanto girano su Facebook. Tipo quella del tempo, per esempio. Leggerle e grattarmi, di solito, è tutt'uno. Ciò che ha salvato le scorte di insulina, stavolta, è stata una botta di sana irritazione che mi ha preso dopo che, procedendo per una trama già vecchia ai tempi di Ghost ed uno stile da far rimpiangere il Moccia dei tempi peggiori, ho finalmente intuito qual era il vero filo conduttore del romanzo- vale a dire la spocchia e la pretestuosità del suo autore, che si degna di ammannire ai suoi lettori quelle che a lui paiono perle di saggezza e a me sono sembrate un crescendo di banalità del tutto insulse, degno pendent di una narrazione piatta e di una traduzione che ad ogni pagina intona un inesorabile de profundis per il congiuntivo, la subordinazione e, talvolta, pure la sintassi. L'unico pregio è la brevità, nel senso che in due ore è tutto finito. Ma il retrogusto dolciastro rimane- e non è piacevole, per nulla
il resto, nei prossimi giorni
ciao
ale
Due o tre consigli/sconsigli, tanto per non smentirmi
Robert Harris, Pompei- Se non fosse che so da suo cognato (quel Nick Hornby di cui non perdo una virgola) che a casa stanno tutti bene, proporrei una puntata speciale di Chi l'ha visto? tutta dedicata a lui. Nel senso che mi sto chiedendo da un bel po' di tempo dove sia finito l'Harris di Fatherland e di Enigma, capace come pochi di mescolare la storia con la fantapolitica, di creare trame sempre avvincenti, senza mai perdere quella credibilità che gli derivava da un aggancio puntuale alla realtà e alla complessità dei suoi personaggi, colti anche sotto l'aspetto psicologico, fatto non sempre scontato in romanzi d'azione. In Pompei, c'è solo l'ombra di questo autore, che confeziona una storia noiosa, scontata, troppo lunga e sfilacciata e- orrore degli orrori- pure irta di grossolani errori storici (su tutti, la morte di Plinio il Vecchio attribuita alla lava del vesuvio e non all'inalazione dei gas sulfurei). Sbiaditi i personaggi, scontata la trama, piatto lo stile. Un libro da lasciar perdere, insomma- a meno che non siate affascinati dal resoconto minuzioso delle opere idrauliche dei romani e dai trattati di vulcanologia. For dummies, of course...
il resto, nei prossimi giorni
ciao
ale
sei incorreggibile!!!! :)
RispondiEliminairene
:-))))))))
EliminaMa da quando leggo te, non ho più tempo per i libri!
RispondiElimina:))))))))) a chi lo dici!!!
EliminaDella tua lista ho letto Saramago e mi è piaciuto moltissimo, sono curiosa di sapere come ti sembrerà, mentre anche io ho Q in versione ebook che aspetta...pazientemente!
RispondiEliminaGrazie delle dritte, Lèvy era uno di quelli che , a pelle, non mi attirava!!!
Mi piacerà, Saramago, mi piacerà: aspetto di essere un po' meno fragile, perchè come sa toccare certe corde Saramago, non ci riesce nessuno- e poi comincio :-)
EliminaTi aspetto al varco...nel mentre traghetto verso il fondo dell'anima il XXXVIII capitolo del Circolo Pickwick, prego qualsiasi forma divina che abbia una minima influenza su di te che il prossimo titolo sia un tal Enzo Striano, la cui lettura condivisa ben ti farebbe capire se sono o meno in grado di riprodurre bassorilievi artistici sulle portiere delle auto "amiche" :P eheheheheheh
RispondiEliminaIl rehab per te non esiste, è un palliativo che scrivi per autoconvincerti con l'appoggio non malizioso di chi non ti conosce bene qui...Raravis ascolti un consiglio...ceda alle lusinghe della stanchezza e passi almeno per una volta la mano...non succede niente mi creda, nessuno ne avrà a male e forse si sentirà anche un pò sollevata...quello potrebbe essere il vero centro di recupero, demandare almeno una tantum....
PS
E non dire che prima non provi con strade affettuose che non prevedono comportamenti ai limiti del penale eh!! :P ahahahahahaha
Amo Erri De Luca sopra ogni cosa e di Saramago ho appena tessuto le lodi più su. Quindi, passo a Striano "liscia", con la sicurezza che potrà solo piacermi. (la sorte delle portiere non rientra a pieno titolo in questo discorso, ma sappi che, comunque, ultimamente associo ogni mia risposta ad un tuo commento a quelle, chissà-come-mai :-)))
Eliminaquando mi riposo, leggo. E' questo il punto.... Ed è per questo che concordo anche stavolta, dicendo che sì, vorrei tanto riposarmi di più...:-)))
Mi spiace darti conferma, ma, si, "Il club delle ricette segrete è una boiata"... Il fatto è che i riferimenti alla cucina agiscono su di noi come calamite irresistibili. Ricordo,ad esempio, di essere stata attratta dal titolo "Estasi culinarie" e di averlo mollato come se scottasse,appena ho realizzato che l'autrice era quella de "L'eleganza del riccio"Mariella
RispondiEliminacome hai ragioe... il bello è che ormai dovremmo saperlo, che autori et editori cavalcano le mode e quindi non si lasciano certo sfuggire titoli e trame a sfondo culinario: però, ci casco sempre. Pensa che a me non è neanche piaciuto il libro della Agnello Hornby, Un filo d'olio, per il quale si son tutti stracciati le vesti... ho una rece che lo stronca, da qualche parte e prima o poi la pubblico. L'unica eccezione, finora, è stato Il Ristorante della felicità (ma non son sicura del titolo): ma forse perchè lì la cucina era un pretesto dichiarato e la storia reggeva di più.
Eliminasulla Burberry, ho già dato con L'Eleganza del riccio, altro libro sommamente irritante, quasi come Marc Levy :-)
La cosa che ho apprezzato di più del libro della Hornby è stata la ricetta delle amarene sciroppate: fa-vo-lo-se! MdM
Eliminala scarsità dello spazio nel mio appartasmento mi salva (quasi) sempre da letture improponibili.... Anche a me non è piaciuto Lévy, ricevuto in regalo... Nel mio prox futuro, solo acquisti non cartacei, e solo a prezzi decisamente "popolari"... Lo so, lo so... Non sentiro' piu' il profumo della carta, ma, di questi tempi, anche solo 10 eur di risparmio su un libro (magari neppure "bello") sono un buon risparmio, in onore del mio antenato Gio.Batta Levi-MacIntosh.
RispondiElimina"anche solo dieci euro", da noi è una gran cifra :-)
Eliminaanch'io mi sto convertendo agli e-book, a dire il vero: ora è disponibile anche su Amazon quello con la tastiera, quindi mi sa che arriverà presto a casa. Ma, conoscendomi, sarà una conversione a metà: perchè non è il fascino della carta, che mi seduce, quanto quello delle librerie: ne vedo una e devo entrare, con tutte le conseguenze del caso, rivoltamenti nella tomba dei McIntosh- Levi (non lèvy)e Parodi :-)
Bello trovare altri appassionati di libri, io sono vecchia scuola il libro mi piace di carta e amo farmi suggerire dai librai :)
RispondiEliminaUn libro nel dubbio è sempre un ottimo acquisto! Curiosa di provare alcuni dei titoli che hai indicato! A presto
a chi lo dici... pensa che mi macino km a piedi per andare nell'unica libreria rimasta, a Genova, degna di questo nome, col libraio che legge e consiglia...
EliminaPiacere a te e speriamo di frequentarci spesso!
ciao