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mercoledì 9 maggio 2012

Plenty- Yotam Ottolenghi, per lo Starbooks di maggio e la torta salata più buona che c'è




Se fossi un editore, venderei mia madre, pur di assicurarmi i diritti d'autore per la pubblicazione della versione italiana di questo libro. E, considerata la madre che ho, penso che la prima a prestarsi al gioco sarebbe proprio lei, viste le straordinarie qualità dell'ultima fatica di Yotam Ottolenghi, quel Plenty a cui anche noi dello Starbooks abbiamo deciso di rendere omaggio, a partire da oggi, per le tre settimane che seguiranno.

Il titolo è una di quelle parole a cui le traduzioni non fanno giustizia: propriamente, significherebbe "molto di", ma forse sarebbe più indicato "un pieno di": perchè è così che ci si sente, dopo aver letto questo libro: pieni di entusiasmo, di ottimismo, di voglia di riappropriarsi di un modo di cucinare in perfetto equilibrio fra l'aspirazione ad un'alimentazione sana e l'effetto sorpresa di proposte varie e variegate, originali, divertenti.

Plenty è, in poche parole, l'ennesimo prodotto dell'editoria britannica che più amiamo, quella cioè che coniuga l'onestà e la misura, offrendo contenuti fruibili ma non per questo piatti e proponendo scelte alternative senza mai cadere nel rigore di estremismi irritanti, oltre che sterili. D'altronde, a ben riflettere, un libro che esalta la cucina vegetariana ma che ha come autore uno che vegetariano non è non sarebbe potuto partire da presupposti diversi che questi, quanto meno in linea teorica - e pazienza se la pratica ci ha abituato ad autori prezzolati, disposti a vendere la loro professionalità alle mode del momento. Ottolenghi non appartiene a questa schiera ed anzi ci tiene a sottolineare sin dalle prime righe del libro che non intende rinunciare ai suoi gusti ed alla sua cultura, che non demonizzano e anzi prevedono la presenza della carne e del pesce. E tuttavia, parla di verdure- o meglio: ne tesse un inno, che tocca tutte le corde per spianarsi in una sinfonia inebriante, che recupera gesti e parole antiche e li ripropone in forme nuove, vive, frementi e sempre dichiaratamente oneste.

Per quanto originali e innovative, infatti, tutte le ricette contenute nel libro portano il marchio della sicura riuscita: lo dice l'autore, preliminarmente, spiegando che Plenty è la raccolta delle ricette più amate dai lettori del The Guardian, dove lui tenne una rubrica dedicata proprio alla cucina vegetariana; e lo abbiamo detto noi, ancor prima di averle provate, convinte dalla semplice lettura dei vari passaggi che questo sarebbe stato un libro affidabile, in qualsiasi modo lo si fosse affrontato: le spiegazioni sono chiare, gli ingredienti facilmente reperibili, le tecniche semplici, quasi basiche. Un elogio alla semplicità, verrebbe da dire, se non fosse che questa è proprio la chiave di volta dell'intero libro: perchè gli effetti speciali delle rese finali sono il prodotto di soluzioni semplici, abbordabili, sorprendenti nel loro essere così a portata di mano- e sempre volti ad una valorizzazione piena delle materie prime che trae dall'apertura al confronto con altre cucine e con altre tradizioni la sua freschezza, la sua vitalità, la sua straordinaria e inconfondibile unicità.

Mi fermo qui, ma solo perchè ho altre due settimane di tempo per poterne parlare ancora. E poi non voglio sottrarre tempo alle amiche dello Starbooks, che si sono cimentate con altrettanto entusiasmo nella preparazione della prima tornata di piatti, tutti accomunati dall'impiego di verdure di stagione, in stretta osservanza ad uno dei consigli del libro: per questa settimana, hanno preparato per voi

Asparagus Vichyssoise (Vichyssoise di Asparagi), da Alessandra
Broad Beans Burgers (Hamburger di Fave), da Cristina G.
Insalata di Avocado, Quinoa e Fave, da Cristina B.
Gratin di Carciofi, da Patty
e la Caramelized Garlic Tart da noi

Un'ultima cosa, prima di passare alla ricetta: tale è l'entusiasmo per Plenty che questo mese diventa, d'ufficio, il nostro regalo per lo Starbooks. Se cliccate qui sopra, potete anche navigare fra le sue pagine, almeno quanto basta per spingervi a mandarci quante più ricette per la nostra biblioteca che, come ogni mese, attende i vostri contributi.



E ora,finalmente, la ricetta, qui sotto!

12 commenti :

  1. anch'io non sono vegetariana ma non posso vivere senza verdure!
    grazie per farmi aver fatto conoscere Ottolenghi e il suo Plenty a cui attingerò anche oltre Starbooks....la prima da riprovare è infatti la torta all'aglio caramellato :-))

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  2. Non già vegetariana, ma definita amabilmente "capra" da parenti e amici, ringrazio per la segnalazione e passo a prenotare.

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  3. scusami se mi permetto, ma Plenty in italiano si tradurrebbe piu' esattamente con "abbondanza", ad esempio noi in USA per il Ringraziamento spesso usiamo una decorazione fatta a cornucopia, che appunto chiamiamo Horn of Plenty.
    Nella nostra lingua esiste anche un idiom: "land of plenty" o terra dell'abbondanza, che si riferisce ad un luogo utopico dove gli esseri umani non hanno mancanza di nulla.

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  4. Eccomi! Grazie per i ringraziamenti, ma vi assicuro, il piacere è prima di tutto mio: quando posso darvi un buon consiglio, sono la prima ad esserne felice.
    Per quanto riguarda il titolo, cercavo una traduzione che potesse rendere meglio il messaggio del libro: che è sì abbondanza, ma con un tocco in più. Forse il senso è proprio quello del "land of plenty", perchè in effetti si avvertono delle evocazioni che oltrepassano il significato letterale del termine. Un'abbondanza che è al tempo stesso ricchezza e pienezza, se riesco a rendere l'idea: come dire, cioè, che una cucina vegetariana può bastare, ma nel senso migliore del termine. Ma "land of plenty", in sottofondo, mi piace :-)

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  5. anch'io avevo lasciato un commento questa mattina, ma si sarà perso nell'etere...
    dicevo che io sono una di quelle che scappa davanti a uno spicchio d'aglio, manco fossi una vampiressa, non perché non mi piaccia ma perché proprio non lo digerisco... ma siccome adoro yotam e più ancora adooooro te, direi che una chance a questa torta potrei anche dargliela!
    grande ale, grande post :)))

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  6. Wow ho visto un po' in giro le ricette di Plenty, tutte carinissime. Certo la torta all'aglio non la potrei mai mangiare, perché non mi piace l'aglio come anche le cipolle o qualsiasi altro bulbo.. :( però, però merita la presentazione :) E' davvero bellissima :)

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    1. peccato-peccato-peccato... ma tutte le altre ricette meritano, sai? se hai dato un'occhiatina a quelle pubblicate dalle nostre amiche, ti sarai fatta un'idea. E non perderti le prossime, perché questo è solo l'inizio!

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  7. Ale carissima, senti ammè:
    un bel "te possino" direttamente Marte-Terra, non te lo leva nessuno!!!!

    1) sono a dieta

    2) ho appena ricevuto un ordine da Amazon, non ho il coraggio di fare il bis, ma, ma , ma...... ma questo mi sfagiola moltissimissimo.

    tu mi istighi alla disobbedianza.
    guarda che il consorte inc..... lo mando da te! :-))))))

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    Risposte
    1. 1) sono a dieta anch'io :-((((((((((((((
      2) ho comprato due copie di Plenty, per sbaglio.
      ... anche il consorte inc..., mi deve toccare???? :-)))))
      e comunque: da quando in qua, TU hai bisogno di essere istigata???? :-))))

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  8. Amo Ottolenghi... Lo stile, l'approccio, il tocco creativo anche in ricette semplicissime,, ottima scelta!!!

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  9. questo mese ho pubblicato pochissimo, solo i post indispensabili, quindi non vincerò lo starbooks.
    ma qui vi (ti) dico: ma come, i vostri contributi, di quelle dello starbooks, non ci sono nell'elenco dei libri dello starbooks? ma com'è possibile?
    e io come faccio a ritrovare le meravigliose ricette che mi hanno fatto fare le 2 stasera, che sono pure malata, e che sono stata così idiota da non tirarmi giù?

    se hai bisogno di una segretaria, alessandra, io mi propongo, ma non possono rimanere fuori dall'elenco dei libri dello starbooks i vostri magistrali contributi. è un controsenso. e doloroso pure.

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