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martedì 4 dicembre 2012

MTMag. "Noi" e "loro"

mtmagprova

Lo spunto è nato da qui e dalla discussione che ne è derivata. E dall'indicazione di un libro, Il Gruppo, di Mary Mc Carthy, autrice di cui ho sempre sentito parlare senza aver mai letto nulla. Morale, il giorno dopo ero da Feltrinelli, da cui sono uscita con un bottino stranamente legato da un filo conduttore di cui mi son resa conto solo una volta arrivata a casa: tutti romanzi o saggi che parlano di donne vissute molti anni fa oppure scritti da donne vissute tempo addietro, che rappresentano una testimonianza straordinariamente moderna, rispetto all'epoca in cui vissero, oltre che una lezione di vita, rispetto a certi modelli che, da donne, preferiremmo non dover mai vedere- dalle copertine delle riviste alle prime pagine dei quotidiani, ma anche dalle scrivanie dei nostri uffici ai banchi di scuola delle nostre figlie, perchè certi costumi, purtroppo, sono capillari e, ahimè, si imparano anche da piccole.


 


Margaret Powell, Ai Piani Bassi

Se ne è parlato pochissimo, questa primavera, ma uno dei "colpacci" di Einaudi è stato proprio l'essersi aggiudicato i diritti di quesro libro: che pare essere una delle fonti che hanno ispirato Downton Abbey e che, come tale, è stato lanciato sul mercato italiano (fascetta gialla, castello di Higlclere in copertina etc etc). A dispetto della mia confessata dipendenza dalla serie televisiva di cui sopra, non lo avrei mai comprato se non avessi saputo che la signora Powell era la cuoca di una famiglia aristocratica degli Anni Trenta e che queste sono le sue memorie. E' un mondo a due piani, quello che ci viene descritto e non certo con la bonomia retorica e perbenista e autocompiaciuta di altri libri analoghi (rifaccio outing: solo a me ha infastidito il tono da "come sono buoni i padroni con questi poveri servi" di Un filo d'Olio, della Agnello Hornby?): la Powell è una che ai piani bassi ci sta per davvero ed è testimone dell'abbruttimento fisico e morale della classe dei servitori. Un racconto "sulfureo", lo definisce la quarta di copertina, che si intreccia con spaccati di vita quotidiana, ricevimenti mensili, argenterie georgiane e tovaglie di pizzo e che fa di questo romanzo una testimonianza vera ed avvincente. Per la cronaca, il libro è stato pubblicato nel 1968, quando la Powell aveva 61 anni: è morta 15 anni dopo, ricchissima, grazie al successo delle sue memorie. Ed è questa, a parer mio, la lezione di modernità: lei ci ha provato, a salire le scale che portano ai piani alti, e lo ha fatto senza altri mezzi che non la sua capacità di saper raccontare con lo stesso sguardo ironico con cui fino ad allora aveva guardato a questo strano mondo, fatto di "noi" e "loro": senza rancore, senza contrapposizione, senza sentirsi inchiodata in partenza ad un destino inelluttabile e immutabile. Classe 1907, professione sguattera: fate un po' voi...

Mary Mc Carhy, Gli uomini della sua vita
Visto che Il Gruppo non c'era, ho preso questo, indicato dalla critica come l'antesignano del romanzo che ne rese famosa l'autrice. Non a caso, Gli Uomini della sua vita è la prima opera della Mc Carthy, che la consacrò subito al successo come la più svergognata delle scrittrici della sua generazione, colei che agli inizi degli anni Quaranta seppe parlare di donne e di uomini senza alcun velo: son sei racconti, tutti probabilmente autobiografici, che hanno come protagonisti sei uomini diversi, visti con gli occhi della stessa donna, che ce li racconta e finisce per raccontarsi essa stessa, in un autoritratto disinibito e provocatorio e spietato, inciso col bisturi più tagliente e tratteggiato con una lucidità a tratti inquietante. Qui sì che il "noi" e "loro" diventa un bipolarismo secco, un doppio termine separato da una distanza progressiva ed incolambile, con la donna nel ruolo di una sciupamaschi cerebrale, capace di inchiodare l'altro sesso al muro delle sue debolezze, anche quando la posizione di svantaggio sembra essere la sua. Una prospettiva che inquieta, ancor prima che scandalizzare, nella misura in cui si è consapevoli di quanto possa esser vera, in molti casi. Di nuovo, classe 1912. 

Winifred Watson, Un giorno di gloria per miss Pettigrew
"È una fredda, grigia, nebbiosa giornata di novembre degli anni Trenta a Londra e Miss Pettigrew, il cappotto di un indefinibile, orrendo marrone, l’aria di una spigolosa signora di mezza età e un’espressione timida e frustrata negli occhi, è alla porta di un appartamento al 5 di Onslow Mansions, in uno dei quartieri più eleganti della capitale inglese.Stamani si è presentata come sempre al collocamento e l’impiegata, anziché recitarle la solita litania «nessuna richiesta di istitutrici, Miss Pettigrew», le ha dato l’indirizzo di Onslow Mansions e un nome: Miss LaFosse.L’edificio in cui si trova l’appartamento è tanto esclusivo e ricercato da metterle soggezione. In preda all’ansia, stringendo la borsetta fra le dita tremanti, Miss Pettigrew si sente sconfitta e abbandonata prima ancora che la battaglia per l’assunzione cominci, ma anche stranamente elettrizzata. Gente di quel livello! Con quella vita… Quella sì che è un’esistenza vera, fatta di dramma e azione.Così comincia una delle più esilaranti e tenere commedie inglesi mai scritte. Un «capolavoro di sofisticato umorismo», come ha scritto il Guardian, al centro oggi di una vera e propria riscoperta internazionale"
Copio dalla quarta di copertina e aggiungo, di mio, che finisce bene. E che, nel mezzo, si dovrebbe sorridere e pure ridere. In più ci son di mezzo Neri Pozza e Beat, e tanto basta per fidarsi. Classe 1907, anno di pubblicazione 1935. 


Anya Seton, Katherine
Ricordate Amber? Beh, questo è un altro librone della stessa serie, dedicato questa volta ad un'eroina medievale, Katherine de Roet, e al suo amore (non ho capito se felice o infelice) per John di Gaunt, terzogenito di Edoardo III, bello, impossibile e irrimediabilmente spostato. Anche Katherine lo è, ma evidentemente è un dettaglio, visto il divampare della passione che la unì all'amante, dando vita ad una delle storie d'amore più travolgenti dell'epoca. Un'epoca che di nuovo presenta una società spaccata in due, con i ricchi che fanno i ricchi, i poveri che affidano la loro disperazione a rivolte e tumulti, e la Morte Nera che scende a spianare ogni differenza e a colmare ogni distanza. Il "noi" e "loro" sembra risuonare anche in scala minore, in queste scelte d'amore non concepite da costumi sociali che riducono i sentimenti a semplici orpelli del matrimonio, del tutto inutili, a volte persono fastidiosi. E di nuovo, una scelta di modernità, non tanto nel tema, quanto nel modo di trattarlo: l'autrice, infatti, non coglie nessuna delle facili lusinghe che la scelta del genere rosa le avrebbe potuto offrire, ed affronta il tema con il piglio della storica, offrendoci scenari di gande suggestione e di altrettanto grande precisione. Molte sono le analogie con la Winsor, a cominciare anche dallapassione per la storia inglese che unì le due scrittrici americane, che di nuovo rappresentano una voce di modernità, per aver saputo cimentarsi con una serietà "tutta maschile", almeno per quei tempi. Neanche a dirlo, Anya Seton nacque nel 1904 e il romanzo uscì nei primi anni cinquanta.

E poi, dovrei anche parlarvi di un po' di Tv. E magari, delle donne nella Tv di oggi. Ma mi perdonate, se preferisco lasciar perdere?
A martedì prossimo
ale


30 commenti :

  1. Il primo l'ho appena comprato €9,90 anzichè 16,50 beato kindle... - Il secondo l'ho letto tantissimi anni fa ma non lo ricordo - Gli altri due li ho messi nella wish list.
    La fase dei libri di donne, per le donne, con le donne, l'ho passata anni fa. Ho letto libri bellissimi e porcherie immonde. C'era una casa editrice che pubblicava solo libri di donne.
    Ha chiuso.
    Nonostante creda nella superiorità femminile, la vena creativa è distribuita equamente nei due sessi. Solo quella però.

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    1. celooooooooooooo!!! me lo ha finalmente regalato, il marito! così mando il reader in pensione e mi diverto a cmprare con quello!

      per il resto, vado a fasi alterne. simpatia e antipatia folle, per dire. Con l'età mi sono un po' rabbonita, nei confronti del mio genere e son diventata una nostalgica del tempo andato: questi titoli mi mancavano, per cui ora mi butto su questi. Ma significativamente ho dato la precedenza all'unico autore maschio della lista, di cui non ho parlato- tal Bill Bryson :-), con una storia della vita privata a dir poco deliziosa...

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    2. Ti mando allora quello che ho di bryson per il kindle. Mi piace molto.

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  2. Ti perdoniamo di sicuro. Così come Amazon ti farà un monumento per tutto quello che mi continui a far *clikkare* ... perchè, diciamocelo, sono molti dei libri che prendo in mano in libreria e poi, colta da senso di colpa nei confronti della Carta di Credito, lascio.
    Poi ti leggo... e per la Carta è la fine!
    Nora
    P.S. Ho appena finito di leggere Un Attimo Un Mattino (e mi è piaciuto...tanto) e ne ho altri 2 da leggere (Ho cominciato L'Amica Geniale della Ferrante e poi ho lì Carofiglio che mi aspetta fiducioso....) Il problema è che il tratto di metropolitana non mi basta più (anche se spesso sbaglio fermata e rischio di finire in deposito!) e... la notte è corta!

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    1. me li segno, dai, per par condicio... che non si dica che il monumento Amazon lo debba fare solo a me :-)

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  3. Sì, va là, lascia perdere le donne della TV. Anche lì sarebbe molto meglio riscoprire le donne del passato, dalle signorine buonasera e dintorni.
    Intanto mi leggo le tue rece, sognando che prima o poi un pò di tempo per leggere un libro lo possa trovare anch'io!
    buona giornata!

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    1. se penso a quando e dove leggo, mi vergogno, guarda...
      ma quando ho tempo di leggere, finisce che faccio solo quello: e allora, tanto vale, continuare a rubar minuti ai semafori, alla cassa del supermercato, alle pause caffè..

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  4. ...sentiii maaa....la prossima volta andiamo direttamente insieme da Feltrinelli????
    Anche a questa ispezione ho preso in mano due dei libri che citi:ai piani bassi e katherine....ma visto che poi ho virato su altro (la bastarda di istambul, la cura shopenhauer,patricia brent- zitella- il giardino delle bestie) aspetto che tu ne dica qcsa in più!!! bonne journee e buona lettura!!!an_top

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    1. il giardino delle bestie è 'unico che non comprerò.
      Gli altri li ho già tutti e Patricia Brent-zitella volevo recensirlo qui, una volta o l'altra.
      ti prendo in parola, dai...

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  5. Ps:complimenti per l iniziativa della ligustica e il tuo intervento su r3!:-D an_top

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    1. uh, l'han trasmesso??????????????????????? e quando????
      oggi facciamo l'ultima, se riesci a fare un salto è alle 18.00: il menu alla russa e l'evoluzione del banchetto nella società borghese. Mi diverto da matti :-)

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    2. Io visto mattino7,45 (unico regionale consrntito da miei orari).peccato x seconda parte di oggi ne leggo solo ora e comunque nn ce l avrei mai fatta...sob! alla prox!

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  6. Io dovrei smettere di leggere le tue rece, perchè,appena le leggo, mi viene un'irrefrenabile voglia di uscire recarmi nella più vicina libreria e saccheggiarla

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    1. :-)
      verrò a portarti i libri in cella, al posto delle arance, ho capito :-)

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  7. Posso serenamente dire che questa rubrica è il vero fiore all'occhiello di tutto MT.
    Sai quanto possa essere critico ed anche fastidioso...ma qui su questi lidi mi ci ritrovo sempre anche quando i gusti 'letterati&letturati' non coincidono sempre... :P
    Troppo buono...mi preoccupo...

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  8. penso che ti odio... ma con affetto :-) il primo già messo nel carrello, il secondo non celo ma lo prendo di sicuro, il terzo è da un po' che lo penso. considerando che sto scrivendo come una pazza per la cosa che sai e che non è proprio una passeggiata non dovrei distrarmi con altre cose, sigh ed è pure inverno, cioè non ho neanche la scusa "leggo sotto l'ombrellone...".

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    1. e non lo dire a me, guarda.. fra l'altro, avevo già fatto una robusta infornata la settimana scorsa... e devo ancora leggerne un sacco...

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  9. Urca, che miniera di titoli.... ! Arriva Natale e spero che in montagna nevichi tutto il giorno per giorni e giorni così da restare bloccata e avere il tempo di leggerli.... tutti !
    grazie
    Maria Chiara

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    1. mi associo alle tue preghiere. Lo sai che per queste cose faccio sempre il tifo :-)

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  10. bene bene
    mi piacciono queste tue selezioni: mi prendo i titoli, vado in libreria, mi giro fra le mani il libro, sento il parere del mio libraio di fiducia, leggo qualcosa qua e là e decido se è o no il mio genere
    Già da ora so che Katherine non l'acquisterò perchè Amber, preso di fretta senza tanti cerimoniali, non mi ha entusiasmato; non sono più per le "angelicone" anche se da adolescente me le divoravo tutta contenta e anche se il libro regala, al di là della storiellona, spaccati di usi e costumi del tempo veramente notevoli.

    Quindi grazie cara Ale, ma non credere....non starò lo stesso meno tempo in libreria scrutando in giro in cerca di ispirazione, invocando la folgorazione-da-copertina cui segue rito di approccio al testo e finalmente l'acquisto.

    Un abbraccio dalla peones senza blog Fabiola

    PS: hai mai letto Io sono Achille di David Malouf? te lo suggerisco

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    1. sarà che da ragazza li ho sempre snobbati, chissà... magari mi tocca il percorso inverso...
      ma gli altri tre non dovrebbero aver niente a che fare con l'angelicona (bellissimo :-)), soprattutto il n. 2 che di angelico ha ben poco :-)

      mai letto- e tocca a me segnare tutto, per il prox giro
      ciao peones!

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  11. adoro le tue rece, mi fanno venire la voglia di correre in una libreria.grazie per condividere con noi un'altra delle tue passioni ciao merida

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  12. Ma che bella infornata di titoli! Comincio a scrivere a Babbo Natale, visto che son così buona...

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    1. io ho saltato direttamente i convenevoli... intanto, con 'ste poste, mica ci si può fidare...:-)

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  13. confessa : scegli di proposito i libri per i quali la Berio ha proposto LO SCARICO!!!! grrr ;-))

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    1. ma questi li ho tutti io!!! quando vuoi, te li presto volentieri!

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  14. Il primo , comprato ieri . Ale grazie di esistere!! Un bacione Daniela Accardi

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