Christopher Isherwood
Un uomo solo
Adelphi
16 euro
Sorpresona, vero?
Prometto che con i prossimi mi cucirò la bocca fino alla fine, ma stavolta non ho resistito, per cui praticamente lo sapevate già tutti. Quello che però, forse, ancora non sapete sono le ragioni che mi hanno spinto a scegliere tale libro, e non un altro, per l'inaugurazione di questo nuovo appuntamento. Per cui, ve le elenco qui sotto, sperando di recuperare più spunti possibili, anche per le nostre considerazioni, durante e dopo la lettura
Partiamo dalla casa editrice: Adelphi è un editore di tutto rispetto, cui va il merito di aver affrontato anche vere e proprie operazioni culturali, in barba a bieche logiche di mercato, come, per l'appunto, quella che concerne il nostro autore, di cui si è iniziato a pubblicare l'opera omnia. Il che, di nuovo, dà la misura della serietà che ispira queste pubblicazioni e del rifiuto a priori della "caccia al best seller". Non a caso, i grandi titoli di Adelphi, che pure hanno venduto milioni ci copie, sono pietre miliari della letteratura contemporanea, al di là del fatto che possano piacere, come no.
Il secondo argomento è la trama del libro: è la storia di un professore di mezza età, George, che ha perso da poco il proprio compagno, a cui era legato da tempo. La storia si svolge in un giorno solo ed è tutto un susseguirsi di incontri e di emozioni, il cui filo conduttore è l'amore per i libri, venato, come è logico aspettarsi, di una struggente malinconia. Di più non so dirvi, perchè, come è logico, lo leggo insieme a voi.
Il terzo motivo è la biografia dell'autore: Christopher Isherwood è una delle figure più poliedriche e interessanti del Novecento ed è davvero singolare che in Italia sia poco noto. La cifra connotativa della sua vita fu sicuramente l'omosessualità, in un'epoca in cui essa aveva da poco smesso i panni di un reato penale (la condanna di Oscar Wilde risale a pochi decenni prima), ma che, non per questo, non aveva cessato di essere ritenuta deplorevole e scandalosa. Nell'Inghilterra bacchettona dei primi del secolo, per giunta in una famiglia alto borghese, con un padre militare, Isherwood non ebbe vita facile, tanto che, appena se lo potè permettere, si trasferì nella Gemania della Repubblica di Weimer. Qui si respirava un clima di tolleranza e la Berlino di quegli anni era diventata un crocevia di giovani e di intellettuali di ogni provenienza e di ogni età, in un continuo fermento di spunti e di stimoli di ogni tipo. Isherwood fu quindi libero di esprimersi e di vivere apertamente la sua prima vera relazione d'amore con un coetaneo, tanto bizzarro quanto simpatico. L'insediamento di Hitler al potere, fu l'inizio di un inquieto vagabondare. Christopher fu prima a Londra, dove pubblicò con successo il suo secondo romanzo (il primo, non se lo era filato nessuno) e dove divenne amico di Auden, di Virginia Woolf e di E. M. Forster (Camera con Vista, Casa Howard, tanto per citare i primi due che mi vengono in mente); poi partì per gli Stati Uniti, ma senza che questo potesse lenire la nostalgia per gli anni trascorsi a Berlino. Provò ad esorcizzarla con un libro, Addio a Berlino, che fu la fonte di ispirazione per Cabaret, il film di Bob Fosse con Liza Minelli come protagonista (alzi la mano chi lo sapeva). Agli anni successivi risale la sua conversione all'Induismo, senza per altro rinunciare alla frequentazione di ambienti omosessuali, nonostante gli piovessero addosso critiche da ogni parte. Alla fine, trovò il suo equilibrio con un ragazzo di soli 19 anni (lui ne aveva quasi 50) con cui però convisse fino alla morte, avvenuta nel 1986.
Quarto motivo: da questo romanzo è appena stato tratto un film , A single man, di cui si è parlato molto perchè ha segnato la conversione alla regia di Tom Ford, lo stilista di Gucci, che ora cammina con gambe e marchio propri. La parte del protagonista è di Colin Firth, ma se dite che mi sono fatta influenzare da una così bassa motivazione nella scelta del libro... vuol dire davvero che mi conoscete benissimo...
Come dicevo l'altro giorno, è un libro relativamente breve (146 pagine); costa un po' caro, ma vi dò il tempo di ordinarlo o di prenotarlo in biblioteca o di rintracciare qualcuno che già lo abbia e ve lo presti.
Per quanto riguarda l'appuntamento per commentarlo insieme, butto lì il 20 aprile- quindi un po' più di un mese. A me sembra un termine ragionevole e non vorrei spostarlo, perchè mi auguro che questo sia il primo di una lunga serie di appuntamenti, ma se si levano voci di protesta, mi piego alla vostra volontà e sposto al 21.
Cosa ve ne pare?
buona serata
ale
Prometto che con i prossimi mi cucirò la bocca fino alla fine, ma stavolta non ho resistito, per cui praticamente lo sapevate già tutti. Quello che però, forse, ancora non sapete sono le ragioni che mi hanno spinto a scegliere tale libro, e non un altro, per l'inaugurazione di questo nuovo appuntamento. Per cui, ve le elenco qui sotto, sperando di recuperare più spunti possibili, anche per le nostre considerazioni, durante e dopo la lettura
Partiamo dalla casa editrice: Adelphi è un editore di tutto rispetto, cui va il merito di aver affrontato anche vere e proprie operazioni culturali, in barba a bieche logiche di mercato, come, per l'appunto, quella che concerne il nostro autore, di cui si è iniziato a pubblicare l'opera omnia. Il che, di nuovo, dà la misura della serietà che ispira queste pubblicazioni e del rifiuto a priori della "caccia al best seller". Non a caso, i grandi titoli di Adelphi, che pure hanno venduto milioni ci copie, sono pietre miliari della letteratura contemporanea, al di là del fatto che possano piacere, come no.
Il secondo argomento è la trama del libro: è la storia di un professore di mezza età, George, che ha perso da poco il proprio compagno, a cui era legato da tempo. La storia si svolge in un giorno solo ed è tutto un susseguirsi di incontri e di emozioni, il cui filo conduttore è l'amore per i libri, venato, come è logico aspettarsi, di una struggente malinconia. Di più non so dirvi, perchè, come è logico, lo leggo insieme a voi.
Il terzo motivo è la biografia dell'autore: Christopher Isherwood è una delle figure più poliedriche e interessanti del Novecento ed è davvero singolare che in Italia sia poco noto. La cifra connotativa della sua vita fu sicuramente l'omosessualità, in un'epoca in cui essa aveva da poco smesso i panni di un reato penale (la condanna di Oscar Wilde risale a pochi decenni prima), ma che, non per questo, non aveva cessato di essere ritenuta deplorevole e scandalosa. Nell'Inghilterra bacchettona dei primi del secolo, per giunta in una famiglia alto borghese, con un padre militare, Isherwood non ebbe vita facile, tanto che, appena se lo potè permettere, si trasferì nella Gemania della Repubblica di Weimer. Qui si respirava un clima di tolleranza e la Berlino di quegli anni era diventata un crocevia di giovani e di intellettuali di ogni provenienza e di ogni età, in un continuo fermento di spunti e di stimoli di ogni tipo. Isherwood fu quindi libero di esprimersi e di vivere apertamente la sua prima vera relazione d'amore con un coetaneo, tanto bizzarro quanto simpatico. L'insediamento di Hitler al potere, fu l'inizio di un inquieto vagabondare. Christopher fu prima a Londra, dove pubblicò con successo il suo secondo romanzo (il primo, non se lo era filato nessuno) e dove divenne amico di Auden, di Virginia Woolf e di E. M. Forster (Camera con Vista, Casa Howard, tanto per citare i primi due che mi vengono in mente); poi partì per gli Stati Uniti, ma senza che questo potesse lenire la nostalgia per gli anni trascorsi a Berlino. Provò ad esorcizzarla con un libro, Addio a Berlino, che fu la fonte di ispirazione per Cabaret, il film di Bob Fosse con Liza Minelli come protagonista (alzi la mano chi lo sapeva). Agli anni successivi risale la sua conversione all'Induismo, senza per altro rinunciare alla frequentazione di ambienti omosessuali, nonostante gli piovessero addosso critiche da ogni parte. Alla fine, trovò il suo equilibrio con un ragazzo di soli 19 anni (lui ne aveva quasi 50) con cui però convisse fino alla morte, avvenuta nel 1986.
Quarto motivo: da questo romanzo è appena stato tratto un film , A single man, di cui si è parlato molto perchè ha segnato la conversione alla regia di Tom Ford, lo stilista di Gucci, che ora cammina con gambe e marchio propri. La parte del protagonista è di Colin Firth, ma se dite che mi sono fatta influenzare da una così bassa motivazione nella scelta del libro... vuol dire davvero che mi conoscete benissimo...
Come dicevo l'altro giorno, è un libro relativamente breve (146 pagine); costa un po' caro, ma vi dò il tempo di ordinarlo o di prenotarlo in biblioteca o di rintracciare qualcuno che già lo abbia e ve lo presti.
Per quanto riguarda l'appuntamento per commentarlo insieme, butto lì il 20 aprile- quindi un po' più di un mese. A me sembra un termine ragionevole e non vorrei spostarlo, perchè mi auguro che questo sia il primo di una lunga serie di appuntamenti, ma se si levano voci di protesta, mi piego alla vostra volontà e sposto al 21.
Cosa ve ne pare?
buona serata
ale
Direi che il 20 va benissimo!!!!
RispondiEliminaRiesco anche ad acquistare online....
Mi ero già documentata un pò oggi e il libro mi ispira..... ed è anche relativamente poco conosciuto... quindi...... vedremo cosa ne esce!!!
Bonne soirée!
Ro
oooooooooooooooook!:-) prenoto in biblioteca!;-)
RispondiEliminaAnche per me è ok. Domani lo compro ;-)
RispondiEliminaFabio
ok lo compro e ci provo
RispondiEliminaHo già visto il film...
RispondiEliminaok, perfetto. Agli acquisti on line non ci avevo pensato e ora che mi viene in mente ci sono spesso degli sconti (Feltrinelli li fa, per esempio). Scusate se mi preoccupo dei costi, ma non son mica genovese per nieten...
RispondiEliminaPer la Stefania che ha già visto il film, non speravo tanto. Nel senso che ci dai un contributo mica da ridere, specie a quelli come me che al cinema ci vanno una volta all'anno...
va bene per il 20! Già comprato online. In libreria vado con 10 euri, no carta di credito no bancomat. Leggo a scrocco e segno i titoli.
RispondiEliminaOnline mi limito di più.
Ok...aggiudicato! Mi piace perchè è un autore che non conosco, quindi il mio approccio sarà completamente privo di pre-giudizi...
RispondiEliminaEcco fatto ordine online, su BOL.IT è uno di quelli al 3x2 così intanto che c'ero mi son presa 6 libri!!!!!!
RispondiEliminaQuesti:
Un uomo solo
Strane cose, domani
Che tu sia per me il coltello
Il Maestro e MargheritaAll'amico segretoLettera al governo dell'Urss
Il signore delle mosche
Duchessa del nulla
Buona notte
Ro
ci provo! già segnato tra i libri da leggere, non mi resta che...iniziare da questo (o perlomeno inserirlo tra i prossimi!!)
RispondiEliminaLeggo con sollievo questo post perchè ieri mattina sorpreso con il libro in oggetto in mano, la mia ragazza ridendo ma con tono severo allo stesso tempo esclamava:"Ma hai dimenticato che senza il pronti-via di Alessandra NON lo devi leggere?! Hai messo anche il tuo segnalibro e chi lo ha detto che lo leggi per prima?!Dammi qua!". Grazie Alessandra!! ahahahahaha
RispondiElimina@Virò
"Il signore delle mosche" è un piccolo gioiello davvero! ;)
Oooooooooccccchei!!!! :-D
RispondiEliminaci provo anch'io, ma l'acquisto del libro online? non so se sono capace...mi ispira la solitudine del personaggio e dell'autore...e poi la trama in un giorno solo, mi fa venire in mente un film della mia giovinezza...Cleo dalle 5 alle 7...era la soria di una donna che aspetta il referto delle sue analisi e vive una giornata come se fosse l'ultima...mi ha suscitato molte emozioni, ma forse è raravis che me le suscita..
RispondiEliminaanch'io non conosco l'autore, quindi ok, pronti via!!!
RispondiEliminasilvia - pc
@ Silvia: ma allora come fai, ad aver letto così tanto???? non dirmi che è tutto a scrocco- perchè allora sì che vengo a Firenze e ci monto pure le tende!!!
RispondiElimina@ Virò: centrato il punto. E' così che si fa :-)
@ Ro: della lista, ne ho letti due e mezzo ("che tu sia per me il coltello" è quello lasciato a metà, con tutta che è veramente bello)
@ Roby: e come sarebbe a dire, fra i prossimi??? :-)
l'appuntamento è il 20 aprile, e non si accettano giustificazioni, di nessun tipo!!! :-)
@ Mario, sempre detto che quella santa donna è una grande!
@ Mapi: ghimmi faiv!!!!
@ Ivana, on line lo trovi scontato, con la formula del tre per due: il sito è www.bol.it, e segui le istruzioni. Io, però, l'ho preso da Feltrinelli (è nello scaffale delle novità, entrando sulla destra). Il film non lo conosco, ma mi commuovo già dalla trama, pensa un po'...
RispondiElimina@ Oh, Silvia, eccoti!!! cominciavo a preoccuparmi :-)
ciao
ale
L'invito mi intriga e mi diverte parecchio .
RispondiEliminaAcquisterò il libro appena possibile.
Nel frattempo stasera inizio Altai (Wu Ming) regalo di Natale.
Non ho la più pallida idea di cosa mi aspetti...
beata ignoranza!
Ciao Ale, baci
Ma... sono io a essere imbranata o il thread di discussione del libro non è ancora stato aperto? :-(
RispondiEliminanon riesco a capire come commentare il libro tutti insieme. Comunque a me non è piaciuto per niente e già dall'uso del corsivo, per sottolineare non si capisce bene cosa, dovevo capire il genere. Praticamente una versione matura del Giovane Holden di Salinger: non mi è piaciuto quello e non mi è piaciuto questo. E' quasi un monologo costante e solo a tratti, nei pochi dialoghi, si vede la luce in fondo al tunnel della noia.
RispondiElimina