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domenica 31 ottobre 2010

Meglio tardi che mai... i Cjalson

cjalson rustici


Con calma...
In zona Cesarini, arrivo sul filo dl rasoio al Contest di Rossella di Ma che ti sei mangiato?, tutto dedicato ai cjalson, tradizionali ravioli di pasta di patate e farina, tipici della Carnia, secondo le ricette della zona, rivisitate da Gianni Cosetti, uno degli chef più famosi del Friuli, il cui ristorante, il Roma di Tolmezzo, fu uno dei primi in quella regione a conquistare la stella Michelin.
La pasta in casa è uno dei progetti con cui inizio ogni nuovo anno, e se avete fatto i lettori zelanti e siete andati a leggervi il post linkato sopra, non dovete fare poi un grosso sforzo per capire che abbiamo rischiato di fare una porca figura vera, rinunciando a partecipare al contest.
Epperò, siccome esiste un dio anche per chi proprio con l'imperia non ci acchiappa e col mattarello meno che mai, prima la Rossella ha prorogato la scadenza e poi, quando proprio non sapevo più che pesci pigliare, è apparsa la Mapi, con tanto di valigione in stile Mary Poppins ed ombrellino (quello zebrato, ma ci saremmo stupiti del contrario....): e insomma, per farla breve, questi cjalsons sono stati fatti ed anche mangiati- e, quel che più conta- ci sono anche piaciuti.
Per cui, un grazie a Rossella per aver ideato questo contest e un monumento alla Mapi per avermi salvato quel che resta della faccia.
Ed ora, la ricetta




cjalson rustici

CJALSON RUSTICI

Per la pasta

300 gr di patate
200 gr di farina 00
1 uovo
noce moscata
prezzemolo

ripieno

Per il ripieno

300 gr di salsiccia
mezzo bicchiere di vino biancoo secco (circa 75 gr)


Far lessare le patate con la buccia, dopo averle lavate e strofinate bene, per togliere ogni residuo terroso, in acqua salata. Sbucciarle quando sono ancora calde, passarle allo schiacciapatate ed impastarle con la farina, l'uovo e il prezzemolo tritato. Aggiustare di sale e far riposare una mezzo'oretta.

Nel frattempo, preparare il ripieno.

Far andare in padella la salsiccia spellata con mezzo bicchiere di vino bianco e far asciugare bene. Frullare la salsiccia con un po' di impasto dei cjalson.

La ricetta non prevede questo passaggio, ma serva per legare il ripieno che altrimenti rischia di finire da tutte le parti, a causa della grumosità del grasso della salsiccia. C'è chi ha legato con un uovo, qui abbiamo preferito frullare, ammorbidendo con un po' di impasto.

Stendere la pasta piuttosto sottile, tagliarla a rondelle con un coppa pasta dai bordi scanalati, mettere al centro un cucchiaino di ripieno, ripiegare i lembi come da foto, schiacciando bene con le dita, per farli aderire.

Far cuocere i cjalson in acqua bollente salata e scolarli quando salgono in superficie.

La ricetta tradizionale li vuole conditi con una salsa ottenuta frullando 200 g di ricotta con 150 ml di latte e una bella macinata di pepe: noi abbiamo usato del burro fuso con dei semi di papavero e ci sono piaciuti ugualmente.


11 commenti :

  1. Non saspevo si mangiassero anche i clacson :-D
    Ma questi "suonano" meglio di altri.
    Mapi ha un cuore zebrato, l'ho sempre sospettato...
    Fabio

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  2. Che coppia!!!
    " e braghe" si tradurrebbe il titolo?
    sono buoni per forza da quel che leggo..!!

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  3. I cjalson , fino all'altro giorno, quando ne ha pubblicata una ricetta la Genny, non avevo minimamente idea di cosa fossero...e comunque...che sia Imperia o che sia mattrello...sono perfetti!!!BAci e buona domenica...baci

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  4. Fabio, mi sto assolutamente rotolando dal ridere. E' appena andata via, ma devo riuscire a raggiungerla, erchè il cuore zebrato è sublime. Così sublime che ti perdono il clacson :-)

    Diana, ridoooooooooooo!!! non lo so se significa braghe- dalla forma direi di no... ma chissà! mi informo e ti so dire

    Eli/Fla: mattarello, mattarello... mica avevo la dilettante, qui :-))
    ciao
    ale

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  5. Pensa te, vado almeno una volta al mese in Friuli e non li ho mai sentiti nominare sti cjalson!!!
    Devono essere proprio buoni!!

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  6. Sono una gran bella scoperta i cjalsòns: Rossella è riuscita mobilitare l'intero web per far conoscere un piatto così buono :D

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  7. Che bello vedere in giro ricette friulane!!

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  8. Epperò Mapi Poppins che arriva con il suo ombrellino zebrato in aiuto all'amica disperata... è un bel "miracolo a Zena!"
    Scherzi a parte, sono anni che, quando mio figlio mi chiede un dolce del quale non conosco la ricetta, mi suggerisce sempre "...e tu chiedila alla Mapi!" =)
    Bellissimi i cjalson ... peccato avere già deciso il menù per il pranzo di famiglia di oggi...
    Buon Ognissanti!!
    Nora

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  9. Ero accanto alla Ale mentre scriveva il post e le ho fatto notare che la mia assistenza è stata pressoché nulla, ma lei niente.
    Devo dire che mentre lei scriveva io ridevo, esattamente come rido quando leggo i suoi post, solo che stavolta ho riso in diretta.

    E adesso il disclaimer: I CJALSON LI HA FATTI LA ALE, IO LAVAVO LE PENTOLE.
    In pratica, quando lei dice che non sapeva più che pesci pigliare, voi non credeteci. Ha messo a lessare le patate, poi le abbiamo pelate insieme (lei ne pelava 2,5 nel tempo che io ci mettevo a pelarne una), messe nella ciotola del kenwood e schiacchiate con l'apposito attrezzo, insomma lei ha preparato l'impasto e io per non sentirmi del tutto inutile ho lavato la pentola in cui erano stati lessati i tuberi e poi ho sorvegliato la cottura della salsiccia sbriciolata. Ah no, dimenticavo: ho pure tagliato qualche disco di impasto col coppapasta. Un contributo prezioso insomma, senza il quale lei di sicuro non sarebbe riuscita a produrre i cjalson... che detto per inciso sono buonissimi e mi sono piaciuti assai.
    Ovvio che l'idea del burro fuso con i semi di papavero è stata sua.

    Semi di papavero... ah... forse ho capito il segreto dell'estro creativo della Ale!!! :-D

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  10. Bravissima.
    Bella l'idea dei semi di papavero.
    Grazie di averli fatti nonostante il tuo rapporto con la pasta :)

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