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domenica 21 novembre 2010

Del furor d'aver libri e di quanto costano (nov. 2010)



Gli Ebooks irrompono sul mercato editoriale e si guadagnano una classifica tutta loro, niente meno che sul NYTimes, le cui "pagelle" sono da sempre quelle che contano di più. Ce lo dice Julie Bosnam, dandoci appuntamento tutti i mercoledì, a partire dal prossimo anno, per non perdere di vista l'andamento delle vendite di un prodotto che, a quanto pare, spopola: si è passati dai 105.6 milioni di dollari dell'anno scorso ai 304.6 milioni di quest'anno, con un incremento del 19%, centesimo più, centesimo meno. Un dato significativo in sè, esorbitante se paragonato alla crisi che ha colpito il mercato librario tradizionale, che non sfugge alla penna di Giovanna Zucconi su La Stampa: Barnes&Noble ha aperto ai giocattoli, per arginare il calo delle vendite e a me stanno venendo in mente altre riealtà, anche più piccole, che stanno riciclandosi in tutti i modi, pur di attirare clienti- e pazienza se non son lettori.

Nello stesso tempo, i libri costano troppo. Ce lo diciamo da un sacco, qui sopra, a maggior ragione ogni volta che dobbiamo constatare quanto profondo sia il divario fra il prezzo di copertina e la qualità dell'opera. Non più tardi di qualche giorno fa, il 17 novembre, la Commissione del Senato ha approvato la nuova disciplina sul prezzo dei libri e, con tutta che mi sono letta pure il testo, continuo a non capirci molto. In pratica, con queste nuove disposizioni, gli sconti non potranno superare il 33% , tranne che nei due mesi l'anno in cui gli editori potranno organizzare delle promozioni, con sconti anche superiori a questo tetto. Alla base, c'è la tutela dei piccoli librai conto la grande distribuzione e i grandi editori, ma secondo il Presidente dell'Associazione di questi ultimi, questo è un provvedimento che danneggia tutti. Sarà.

Quello che so io, però, è che non mi ci vedo a leggere un libro su un pc. Non mi ci vedo a non sottolineare i punti che mi piacciono o mi fanno arrabbiare, a non infilare un segnalibro fra una pagina e l'altra, a non mettere la mia firma sul frontespizio .Fin quando esisterà il cartaceo, troverà in me il suo più nostalgico e strenuo difensore. Finchè potrò permettermelo, però: perchè, sebbene il tetto del mio budget sia lo stesso tutti i mesi, i libri che entrano nel mio carrello sono sempre meno- e ancora meno quelli per cui la spesa sostenuta è diventata un investimento e non "palanche buttate nella rumenta", come si dice da noi. Prima di accapigliarsi sulle strategie di promozione e sul tasso di sconti, sarebbe opportuno che gli editori si interrogassero sulla qualità di quello che ci propongono ogni anno: perchè questa, fra i lettori, funziona ancora. Più che i battage pubblicitari, i tour promozionali, le vetrine imposte e i premi vinti da chissachi e per chissachè. O forse, è troppo tardi anche per questo e io sono la solita cretina che si illude?
Meglio fermarsi qui, mi sa...
Buona Serata
ale

8 commenti :

  1. Mrs Raravis, come potrei darle torto?????
    Ci sono libri, magari pure premiati, che non valgono nemmeno l'inchiostro con il quale sono stati stampati.... per non parlare della carta!!!!
    Le recensioni, a volte, sembrano fatte da chi il libro non lo ha neanche aperto.... e dicendo "sembrano" anziché "sono" ho voluto lasciare il beneficio del dubbio.... hai visto mai?!?
    E mi fermo qui anch'io....
    Licia

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  2. Mi piace la carta, mi piace l'odore dei libri ma francamente ho visto il kindle all'opera e non è male. Intanto non è un pc. E' comodissimo e leggero, anche se leggi a letto non hai il problema della pagina destra o sinistra che leggi sempre male perchè ti è scomoda. Non rinuncerò al cartaceo, ma appena esce più roba in italiano in vacanza vado con il Kindle e non con il libro.

    Sono a Parigi con l'ultimo di Mankell 500 pagine e non è comodo da tenere in borsa...

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  3. Licia, rido- e penso alla telepatia.
    Ho appena finito di scrivere una mail privata in cui spiegavo che i recensori non leggono i libri- e lo dicevo come un complimento. Perchè se hai una buona dose di spirito critico (innata) e l'hai coltivata a suon di letture e di studi specifici (non innati: lacrime e sangue), alla fine non hai così bisogno di leggere tutto un libro. Lo capisci dalle prime pagine, come andrà. Oppure dalla lettura trasversale. Però, se sei un bravo recensore nessuno si accorgerà se quel libro che hai giudicato è stato letto- e in che misura. E' quando bravo non sei, che fai venire il sospetto.anche se hai letto tutto, dalla prima all'ultima riga.
    e questo è il discorso generale, ambientato in un mondo perfetto.
    Dopodichè, c'è quello particolare del mondo imperfetto, fatto di strategie aziendali, marchette e cagnotte. Su questo, però, non so dirti nulla perchè, come scrivevo nella mail, a me MAI nessuno ha chiesto nulla. MAI. neanche la soddisfazione di poter dire di no, mi è toccata... :-))))))

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  4. Silvia, è il discorso che mi fa sempre mio marito, fruitore della prima ora dei libri su pc. Quando il kindle ancora non c'era, intendo. non so. Mi sono convertita a un sacco di cose che avevo giurato che mai avrei fatto - e quindi non mi pronuncio più su niente. Però, ora come ora, mi sembra improbabile...
    Salutami Parigi
    Ale

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  5. Ale, concordo con te sul costo dei libri: è decisamente alto e, se un libro *merita* ti consola con qualche ora di puro godimento. Unico problema: ultimamente sono pochini i libri che non paiono solo il frutto di un'operazione di marketing pura e semplice.
    Quindi sempre più spesso mi capita di prendere dagli scaffali dei libri, leggerne la bandella e restare perplessa, rimetterli a posto senza dar loro nemmeno una possibilità di dimostrarmi che si, valgono la spesa.
    Quanto ai kindle, saranno tecnologici, leggeri etc. etc. ma pure impersonali e asettici.
    Pensa che non ho rinnovato neppure la tessera della biblioteca perchè, quando leggevo un libro piacevole, correvo subito a comperarlo pur di non perdermi quel gusto di *possesso* dato dal vederlo nei MIEI scaffali, a sussurrarmi *rileggimi!*-
    Buona notte e, se conosco il soggetto,....buona lettura!
    Nora

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  6. Ale, nooooooooo! Altrimenti come posso far uscire un libro ciofeca tutto mio????? E chi glielo dice ai negozianti sotto casa che il ricavato (???) non sarà più devoluto in estrema beneficenza a loro????
    Evviv i reccensori non bravi, evviva i recensori che non leggono i libri!!!

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  7. Stefania, tu scrivi quel libro. Che io lo recensisco.... E NON SAPRAI MAI SE L'HO LETTO O NO!!! :-)))

    Nora, concordo. Pensa che quando ero ancora all'università, ero entrata nelle grazie del bibliotecario del quartiere che mi faceva scegliere i libri da comprare. Io li sceglievo, li leggevo e poi li andavo a comprare subito, perchè guai a non averli. E comunque, il titolo di questa rubrica è preso da un libro del Settecento, ripubblicato anni fa da Sellerio, scritto da un bibliofilo che dava consigli su come conservare i libri: me lo regalarono tempo fa- ed è tuttora il dono che meglio mi rappresenta :-)
    ciaoooo

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  8. Arriva l'oca: cos'è un kindle?.
    Come la Ale, leggo con un lapis in mano e chioso con commenti, punti interrogativi (= disaccordo),NB, riferimenti...quel che leggo, e sono diventata ulteriormente selettiva, dati i costi. Mi concedo il lusso di mollare lì quel che non mi piace, ma rabbiosissima! Vi abbraccio. Rosella

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