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mercoledì 3 novembre 2010

Lore Segal- Shakespeare's Kitchen



Chiedo venia: sono a pagina 120 e qualcosa, troppo poche per poter improvvisare una recensione, ma tante a sufficienza per potervi promettere che domani sera sono qui a raccontarvi le mie impressioni su un libro che, sinora, mi sta piacendo.
Lascio quindi lo spazio di tutto il salotto alla rece di Mario, dettagliata, puntuale e pungente, come suo solito- e alle vostre, a seguire.
Domani, "seguirà dibattito"
ciao

Ale

"Libro di ampio respiro e dalla lettura non immediata. Probabilmente avrei dovuto leggerlo una seconda volta per essere certo di averne colto tutti gli spunti, i riferimenti, le piccole citazioni o ciò che ne fa tecnicamente un testo di spessore eppure personalmente non riesco a non concludere dicendo che mi resta solo un profondo disamore per questo titolo.
Una certa consapevolezza è difficile da reperire in giro, tra l'altro il libro è realmente apprezzabile solo ad una seconda o terza lettura quando, chiarito l'intento dell'io narrativo si può meglio apprezzare l'insieme di tutti quei particolari apparentemente inutili ma che alla fine si rivelano il vero sale del patchwork...eppur continua a non essere nelle mie corde.
Mi spiego. Quando il tono intellettuale vela di distacco perentorio la nostra esperienza umana, da quella quotidiana fino allo stravolgimento che dovrebbe comportare l'innamorarsi, allora qualcosa non torna e l'autrice stessa non fa nulla per discostarsi da un simile approccio che è solitamente il cimitero comunicativo di molti intellettuali appunto.
L'intelighenzia che piace a me infatti è quella che parte dal marciapiede, dalle mani sporche di terra, dalla strada e non da una sedia che sembra essere quella di un arguto psicoanalista che prova a curare i propri mali usando come espediente il racconto di se con voluta distanza appunto. Il risultato infatti resta deludente e la differenza alla fine si riversa tutta nella luce e nei colori delle parole usate. Manca alle frasi il rosso sanguigno di chi si alza da terra con il ginocchio sbucciato, il calore di chi anche partendo dall'alto decide di calarsi nelle proprie scelte vivendo e non lasciandosi vivere dalla propria raffinatezza culturale...forse anche godendo cinicamente di una certa consapevolezza (Pasolini) senza alzare tuttavia alcuna barriera di pensiero tra se e gli altri (per ciò la sua grandezza)...ma questo è realmente un tema borderline che accuratamente preferisco evitare.
Shakespeare's Kitchen è quindi l'analisi lucida delle contraddizioni di un certo tipo di umanità nel tentativo di sentirsi componente vitale ed integrata di una società che si avverte distante ma della quale si vuole far parte assolutamente anche barattando i propri sentimenti. Sarebbe stato bellissimo se questa fotografia avesse avuto una luce naturale invece è tutto seppellito dal filtro intellettualoide che la rende un prodotto d'elite il che non è un bene anzi è la tara stessa del libro.
Il prodotto letterario è di fatto fine nel suo scatolino di duecento e passa pagine, elegante, mai sopra le righe, politically 'scorrect' quanto basta per non essere zuccherino pur non avendo una natura viscerale...insomma se il fine è apprezzabile la cattedra dal quale è stato scritto è discutibile o quanto meno a me non piace, finale scontato incluso.
Il manufatto intellettuale degno di merito è quello universale nella sua portata, quello che arriva con i dovuti limiti del caso a chi lo legge se ha la quinta elementare o un master. Questo invece è frutto di una certa borghesia pensante che sa anche scrivere bene ma che sembra non volersi sporcare le mani di vita vera...magari lo fa ma a noi proietta solo il frutto della sua elaborazione, una sorta di postproduzione dell'anima.
Non vale il prezzo di copertina, nel modo più assoluto per quanto mi riguarda a meno che non serva per autocompiacersi delle proprie capacità di cogliere o meno certe sfumature sottili, piccoli squarci...ma per quello, visto il fine scarno e mediocramente autoreferenziale, io mi accontento della rubrica 'Nota le differenze' della settimana enigmistica che mi dà maggior gusto con minor fatica :P
Probabilmente sono orgogliosamente poco intellettuale io :P"
Mario- dal blog Gambetto nella Zuppa

4 commenti :

  1. Non ci siamo: prodotto confezionato a tavolino con qualche spunto interessante nella prefazione che poi non prende il volo, personaggi che non respirano veramente, grande fatica per arrivare ad un finale scontato...

    Pensavo ad una variazione: ma se anzichè proporre un testo che anche tu leggi per la prima volta (e dunque a sorpresa per tutti) il prossimo libro sia uno che proprio ti ha emozionato, ti ha lasciato così, senza fiato, ti ha portato a pensare che mai denaro sia stato così ben speso, ti ha spinto a comprarne altre cinque copie per regalarle a Natale alle persone più care, ti ha esortato a trascriverne alcuni passaggi su un Moleskine prezioso, che sta ancora lì, sul comodino, perchè qualche capitolo deve essere riletto prima di essere riposto in bella mostra nella libreria?

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  2. E' un'idea.
    L'unico limite è che potrebbe essere un libro che in tantissimi hanno già letto- e quindi più che dire "ah, sì, è piaciuto anche a me" oppure " mi ha fatto schifo", non si andrebbe.
    Il fatto è che questa rubrica è la nicchia della nicchia- vale a dire, lettori onnivori e accaniti, che hanno alle spalle migliaia di letture: l'idea di partenza era quella di dire leggiamoci una novità e vediamo se ci piace.
    Una variazione è prevista, ma è più un'aggiunta- e ne parleremo fra poco, appena riesco a recuperare il Sacro Testo su cui vorrei lavorare: ma comunque, va nella direzione che dici tu.
    Da quando abbiamo ripreso a parlare di libri, in tre post mi avete dato un sacco di spunti :-)
    ora bisogna che in amministrazione decidano di sganciarmi una dozzina di ore in più al giorno, per svilupparli tutti :-)
    p.s. io devo ancora finirlo, 'sto libro: oggi me lo son portata dietro, per leggerlo in coda alla posta e l'ho lasciato sul bancone :-( che sia un segno???

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  3. Decisamente sì: non stare a tornare alla posta che tanto ormai a quest'ora è chiusa (!) e non lasciarmi sulle spine...a quale Sacro Testo (bellissime le maiuscole) ti riferisci?

    P.s.La nicchia si è rimpicciolita fino a diventare microscopica o tutti i commenti sono su FB? Nel caso, vero che fai un copia/incolla qui per coloro (Muscaria, Acquaviva ed io)che non hanno l'account?

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  4. Sorpresa :-) anzi: sorpresona, viste le dimensioni sia del Sacro Testo che della roba che gli gira intorno :-)
    resisti fino a lunedì, anzi no, domenica, che non resisto io!!!
    i commenti sono su FB, ma dicono sostanzialmente le stesse cose: e cioè, che si aspettava il decollo da un momento all'altro- e invece non c'è stato. Ora li porto di qui, stile pastore con le pecorelle :-)

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