Da qualche giorno, su FB, sta circolando un appello rivolto a tutte le donne a non sposare un ingegnere. E' un elenco- infinito, a dire il vero- di tutte le prerogative che qualificano la categoria dell'unica professione ontologica, marchiata a fuoco nel DNA, per cui il resto del mondo FA l'avvocato, il professore, la casalinga- e l'ingegnere, invece, lo E'.
Parlo a ragion veduta, avendo sposato ingegnere figlio di ingegnere e nipote di ingegnere e pronipote di ingegnere e via via fino al Creatore (a ritroso, naturalmente), che, di tutti, costituisce il Prototipo Eterno: d'altro canto, è o non è l'universo una macchina perfetta? e soprattutto: è o non è Dio l'Essere Perfettissimo? E quindi, vai con la perfezione: madre chimica, amici ingegneri o limitrofi, scaffalature piene di libri scientifici e- unica concessione allo svago- precisissimi tornei di bridge.
I problemi sono cominciati quando, per ragioni che ancora gli sfuggono, mio marito ha deciso di sposarsi. E, nella fattispecie, di sposare me, che sono la dimostrazione vivente dell'esatto contrario di tutti i principi ingegneristici applicati alla vita. Una donna sgarruppata, in bilico fra la legge di Murphy e quella di Pollyanna ("tanto meglio così"), una dispensa di energe dispersa cambiando idee, tornando sui propri passi, esplorando strade nuove e, in generale, andando a zig zag, in vil dispregio dell'ergonomia, delle coordinate, delle sinergie e di tutto quanto fa "perfetta vita dell'ingegnere". Per non parlare del mio rapporto con la tecnologia e le macchine: con tutta che sono dotata di ogni apparecchiatura possibile immaginabile- dal bimbi, al Kenwood, passando per la macchina per il caffè e quella che fa l'acqua gasata- faccio la bechamelle sul fornello, monto gli albumi con la forchetta, affetto le verdure col coltello e, pur di non fare il pesto col frullatore, lo compro pronto, da chi so io. "Luddista in cucina", mi definisce il marito, con l'espressione di chi proprio non capisce come sia possibile anteporre il piacere del "fare" a quello dell'"usare lo strumento": ma, ve l'ho detto, lui è un ingegnere e io no, poverina.
Il vero motivo del contendere, però, non è tanto questo, quanto l'uso dei tappi.
Secondo mio marito, essi servono per chiudere i contenitori a cui si applicano- laddove per "chiudere" si intende quanto di più simile ad una chiusura eremtica, una specie di saldatura istantanea, per cui al mattino sei già lì che smoccoli sul bordo dell'acquaio, "perchè come cavolo si fa ad aprire la macchinetta del caffè".
Io, invece, i tappi li appoggio.
Sia chiaro che ho una logica anch'io- e anzi, mi sbilancio: ho una mia ergonomia, tanto per usare un termine caro alla categoria. Fate un po' i conti di quanto tempo perdereste ad avviate e svitare il tappo della bottiglia dell'olio, per esempio. O quello del barattolo del sale. Molto più semplice appoggiarli, che così salvaguardiamo l'igiene e salviamo minuti preziosi della nostra giornata.
Almeno fino a quando non arriva l'ingegnere, che afferra i barattoli a partire dal tappo....
Il resto, alla prossima puntata
Parlo a ragion veduta, avendo sposato ingegnere figlio di ingegnere e nipote di ingegnere e pronipote di ingegnere e via via fino al Creatore (a ritroso, naturalmente), che, di tutti, costituisce il Prototipo Eterno: d'altro canto, è o non è l'universo una macchina perfetta? e soprattutto: è o non è Dio l'Essere Perfettissimo? E quindi, vai con la perfezione: madre chimica, amici ingegneri o limitrofi, scaffalature piene di libri scientifici e- unica concessione allo svago- precisissimi tornei di bridge.
I problemi sono cominciati quando, per ragioni che ancora gli sfuggono, mio marito ha deciso di sposarsi. E, nella fattispecie, di sposare me, che sono la dimostrazione vivente dell'esatto contrario di tutti i principi ingegneristici applicati alla vita. Una donna sgarruppata, in bilico fra la legge di Murphy e quella di Pollyanna ("tanto meglio così"), una dispensa di energe dispersa cambiando idee, tornando sui propri passi, esplorando strade nuove e, in generale, andando a zig zag, in vil dispregio dell'ergonomia, delle coordinate, delle sinergie e di tutto quanto fa "perfetta vita dell'ingegnere". Per non parlare del mio rapporto con la tecnologia e le macchine: con tutta che sono dotata di ogni apparecchiatura possibile immaginabile- dal bimbi, al Kenwood, passando per la macchina per il caffè e quella che fa l'acqua gasata- faccio la bechamelle sul fornello, monto gli albumi con la forchetta, affetto le verdure col coltello e, pur di non fare il pesto col frullatore, lo compro pronto, da chi so io. "Luddista in cucina", mi definisce il marito, con l'espressione di chi proprio non capisce come sia possibile anteporre il piacere del "fare" a quello dell'"usare lo strumento": ma, ve l'ho detto, lui è un ingegnere e io no, poverina.
Il vero motivo del contendere, però, non è tanto questo, quanto l'uso dei tappi.
Secondo mio marito, essi servono per chiudere i contenitori a cui si applicano- laddove per "chiudere" si intende quanto di più simile ad una chiusura eremtica, una specie di saldatura istantanea, per cui al mattino sei già lì che smoccoli sul bordo dell'acquaio, "perchè come cavolo si fa ad aprire la macchinetta del caffè".
Io, invece, i tappi li appoggio.
Sia chiaro che ho una logica anch'io- e anzi, mi sbilancio: ho una mia ergonomia, tanto per usare un termine caro alla categoria. Fate un po' i conti di quanto tempo perdereste ad avviate e svitare il tappo della bottiglia dell'olio, per esempio. O quello del barattolo del sale. Molto più semplice appoggiarli, che così salvaguardiamo l'igiene e salviamo minuti preziosi della nostra giornata.
Almeno fino a quando non arriva l'ingegnere, che afferra i barattoli a partire dal tappo....
Il resto, alla prossima puntata
PASTA ALLA ZUCCA, BROCCOLI E SPECK
Da Tutto al Forno- Gli speciali di cucina Italiana
zucca pulita, 350 g
pennette (qui rigatoni) 320 g
broccoletti, 160 g
speck, 150 g
panna liquida
formaggio grana
burro
olio EVO
sale
pepe nero in grani
Cuocete in forno la zucca per venti minuti
M.B.: per cuocere in forno la zucca, bisogna prima tagliarla a fette ed eliminare i semi. Si avvolgono poi le fett ein carta di alluminio e si passano nel forno già caldo a 200 gradi per circa 20 minuti; poi, si aprono i cartocci e si raccoglie la polpa della zucca a cucchiaiate.
Lessate per pochi minuti i broccoletti, già divisi in ciuffetti, in acqua bollente salata.
Scolateli al dente e sgocciolateli bene
Mettete nella stessa acqua riportata a bollore la pasta, cuocetela e scolatela.
Decorticate la zucca e frullate la polpa con 2 cucchiaiate di panna e 2 di grana grattugiato, insaporendo il tutto con un'abbondante macinata di pepe.
Tagliate a listarelle lo speck e rosolatelo in una padella con poco olio. Condite la pasta con la salsa di zucca e con lo speck.
Imburrate una pirofila che possa passare dal forno alla tavola e distribuitevi la pasta. Disponetevi sopra i ciuffetti di broccolo, una bella manciata di grana grattugiato e fiocchetti di burro.
Passate la preparazione sotto il grill, per far formare una crosticina dorata in superficie: quindi, servitela ben calda.
Buona Giornata
Ale
Buona Giornata
Ale
La preparo per domani :D
RispondiEliminaSulla logica dei tappi ci sarebbe da discutere a lungo ed anch'io avrei da dire la mia ....
Ciao! eh..questi ingegneri sono una razza a parte! ma per esperienza possiamo dirti che con i veterinari è ancora più difficile: abbiamo provato entrambe le razze..e la competizione è forte ;-)
RispondiEliminaBuonissima questa pasta: anche noi abbiamo sperimentato il binomio zucca e broccoli, ma l'aggiunta dello speck ce la ricordiamo alla prossima occasione!
un bacione
Buonissima e originale questa pasta! Quanto agli ingegneri non ti so dire, non li ho mai provati e ormai è tardi:)
RispondiElimina..sono alle lacrime dal ridere, sei un portento a scrivere (non che sul cucinare te ne manchi, eh!) Semplicemente il marito ingegnere ce l'ho anch'io -senza laurea ma, proprio come dici tu, da DNA- e per i tappi stendiamo un velo pietoso. Da quella volta che sono rimanta vittima del mio stesso appoggiare (è finita una mezza bottiglia d'olio sul piano della cucina) ho DOVUTO accettare un piccolo insegnamento anch'io ;)
RispondiEliminaSei fffortee! Grazie di avermi fatto iniziare la giornata ridendo, è così bello!
Io aspetto la seconda puntata per dire la mia sui tappi...anche perchè mi sa che con tuo marito...condivido ehm come dire...lo stesso iter culturale...con tanto di conseguenze negative come puoi ben vedere!! :D ahahahhaahhaha
RispondiEliminaPS
Spero che la pasta non la veda l'aureolata...perchè altrimenti la vuole anche!! :PPP ehehehhheeh
ahahahah!! i tappi!!! Io non solo li appoggio, ma li semino anche. La bottiglie dell'olio in tavola e il tappo dove sarà??? E il marito che immancabilmente mi riprende... Buona la pasta, ma penso che la mangerei solo io... marito e figli non sono amanti nè di zucca nè di broccoli! BAcioni e ... aspetto la prossima puntata!
RispondiEliminaGuarda che non credo che le fissazioni siano prerogative degli ingenieri ma...dei mariti in generale!
RispondiEliminaTi assicuro che se facessimo un sondaggio sui tappi, il 99% degli intervistati (dagli agricoltori ai chirurghi) li avvita alla morte mentre il 100% delle intervistate ti tisponderà che appoggiarli è più veloce!
Il mio non è ingegnere, ma è come se lo fosse. Ha il cervello diviso a cellette di excel :)
RispondiEliminaLuddista. Ho imparato un'altra parola, grazie (l'ho cercata su Google).
RispondiEliminaDann
(io però sono "antiluddista" perché non contraddistinguendomi per la manualità, faccio tutto in casa, si, ma con tutti gli elettrodomestici immaginabili e possibili.... e la cucina (la casa) scoppia... e il mio compagno s'imbestialisce... e io: "ma come, invece di ringraziarmi"!
COme ti capisco!!! però sui tappi lui è il risparmiatore di tempo e io l'ingegnere... anche perché poi pulisco sempre io!!! ;)
RispondiEliminaBuonissima questa pasta!!! copio subito la ricetta!
RispondiEliminaahahahaah, m'hai fatto morire co sta storia....
RispondiEliminaCerto sui tappi sono del partito di gambetto.... per fortuna, cmq, che ho sposato un ingegnere pure io!!! aahahahah
(ora che ci penso, però, il mio ingengere non chiude mai bagnoschiuma e simili....)
:D :D :D :D
Che dire...oggi mi tocca stare dall'altra parte della barricata. Ebbene si faccio parte della categoria incriminata :) potrebbe sembrare strano ma concordo su tutto quello che hai detto...secondo me e' l'ingegnere MASCHIO che ha la tara nel DNA ^__^
RispondiEliminaSolo la prima parte???!!!! Non posso resistere alla curiosità ... anch'io pecco di marito, per giunta ingegnere, e pure corredato di masters, tra Italia e resto-del-mondo; non ho nulla da aggiungere,ma che ridere, i tuoi commenti!!....Quanto ai tappi, sorpresa : chez-moi, quelli di plastica, a vite, non si usano, si tengono da parte, per l ormai famoso pozzo nei villaggi in Africa . un amico giornalista ci ha fatto un pezzo sul suo blog : pare che vengano costruiti per davvero.
RispondiEliminaAle: straordinaria! Il mio non è ingegnere per i casi della vita; peccato: il dna quello è ( e anche tutto il resto).
RispondiEliminaLa pasta...va a domenica! Un abbraccio. Rosella
con gli "ingegnieri" :-)) pagno poco e me ho intorno uno mancato diventato poi "sociologo"...vabbè...:-) i tappi io li chiudo ma mi assocerei volentieri al gruppo "leggedimurphy/polyanna" anzi, cambierei polyanna con candy candy perchè è più sfigata! ricetta che invoglia....bacissimi
RispondiEliminaDa ingengnere posso solo dire, mi dispiace per te :-)
RispondiEliminaOddio, dovrei pensarci prima che sia troppo tardi allora...il mio fidanzato e' (anzi, E') ingegnere (io, per la cronaca, FACCIo l'avvocato)
RispondiEliminama guarda che delizia questa pasta!!!
RispondiEliminaah ah ah ... cosa mi ci ritrovo nella tua descrizione! Anch'io lascio i tappi appoggiati o avvitati a metà, ed il danno quando li afferra qualcun altro è inevitabile. Io non ho sposato un ingeniere ma un elettricista ... gli equilibri, o disequilibri sono gli stessi. Buona serata e complimenti per le tue ricette!
RispondiEliminaIo quoto Virò!!!!!.....baci e grazie per l'ennesima meravigliosa ottima ricetta!!!Baci
RispondiEliminaCara Luddista, io non lo sono, anzi considerami pure una meccanicista. Se avessi avuto un'altra famiglia forse avrei fatto ingenieria. Comunque ho ed uso tutti i tipi di macchine possibili ed immaginabili. Il Ken non è ancora entrato solo per una ragione di spazio ma il trasloco è vicino.
RispondiEliminaIo i tappi li appoggio e con la scusa della rizo-artrosi alla sinistra e delle tendiniti alla destra non mi può dire nulla!! tiè tiè.
Questa pasta è affascinante come la teglia. Appena se ne va invito le mie amiche e la faccio
ussegnur, quanti commenti... :-) e non so se ci accomuna di più la storia dei tappi o quella dei mariti. Che, a quanto ho capito, l'essere ingegnere è solo un peggiorativo dell'essere maschio...
RispondiEliminae comunque
Milena, sui tappi c'è di sicuro la seconda parte, perchè almeno un'appendice ce l'ho :-)
Manuela & Silvia: il veterinario, mi manca. Precedenti solo fra ingegneri e (sedicenti)laureandi in legge...sono più creativa nelle combinazioni degli ingredienti, mettiamola così :-)
Deborah: NON TI LAMENTARE :-))))))
mi hai fatto schiantare dalle risate
RispondiEliminaimmagino la scena di tuo marito che acchiappa il barattolo e nel migliore dei casi resta col tappo in mano, nel peggiore il barattolo si sfracella :)
grande ale
baci
Cinzia, grazie e benvenuta. Qui ci proviamo, a buttarla sul ridere- anche quando rovesciamo bottiglie e combiniamo danni... che intanto, che si può fare, di diverso? Tanto vale, provare a riderci su...
RispondiEliminaMario: sono ancora sotto choc, per la rivelazione... ripeto qui, quello che t'ho detto in privato: l'aureola rifulge- e se va avanti così, avremo i Re Magi sull'autostrada Roma Napoli, anzichè a Betlemme... e dalla prossima volta, questo diario avrà un che di missione, hai presente? "save the innocent" :-)))
e comunque: un altro, noooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooooo :-)))))
Lucia, uguale. Io perdo anche i coperchi dei contenitori ermetici... tutti spaiati :-) ma al marito, non diciamolo
RispondiEliminaVirò- io adoro questa donna. Prendiamo il suo sondaggio e scriviamolo a caratteri cubitali sull'header di MT, tipo il "conosci te stesso" sul frontone del tempio di Delfi... ha capito tutto, ha spiegato tutto...la OLA dell'anno, altro che storie... :-)
alem, ridooooooooooo! così come ho riso quando ho letto i suoi resoconti sul blog... da morire, guarda...
Dann, viene da John Ludd,lo sfasciatore delle macchine, agli albori della rivoluzione industriale. E comunque, il mio si arrabbia perchè non le uso, il tuo perchè le usi... vedi che il problema sono loro???? :-))))
RispondiEliminaStefania, fammi capire: non avvita? l'ingegnere non avvita??? QUELL'INGEGNERE, intendo...ma non ci posso credere, guarda...
Meg, è deliziosa
Zio, per le donne non vale. :-) Noi, andiamo sempre bene, qualsiasi cosa si faccia, capito??? :-D :-D
RispondiEliminaElena,c.v.d. :-)
Emmetì, ora arrivano le altre, non ti preoccupare. La prossima puntata è sui coperchi. Dei tappi di plastica e dei pozzi non so nulla. Poi mi dici bene che approfondiamo
Rosella, appunto. E' il DNa, non la laurea, che fa l'ingegnere...:-)
Ma sicura che non stai parlando semplicemente di "uomini" e "donne"?
RispondiEliminaFabio
Roby, Pollyanna è la causa di tutti i miei mali, lei e il suo "tanto meglio così" dello strakavolo... bisognerebbe impedire la lettura di certi testi, ai bambini: meglio "spakko tutto kol bazuka", altro che :-)
RispondiElimina/alessandro: eccolì, eccolì, il sense of humor ingegneristico. Già mi vedo l'espressione tutta compiaciuta- per la serie "la perdono, perchè non sa quello che fa..." grrrr :-D :-D
Francesca: STAY TUNED. MI RACCOMANDO. faccio tutte le puntate...
Mirtilla, è buona buona buona
Roberta, :-) mi sa che alla fine sia solo una questione fra uomini e donne... ;-) ma la laurea in ingegneria peggiora le cose, fidati
RispondiEliminaEli/Fla: anch'io, sono ultra d'accordo
Silvia, se appoggi i tappi non sei un'ingegnere-dentro. Mi dispiace. La famiglia non c'entra :-) è proprio il DNA...
Sefarina, non ti dico. Ovviamente, sempre con la bottiglia dell'olio o il barattolo del sale... :-)
ciao
ale
Fabio, mi sa di sì. Però, ripeto, secondo me, la qualifica di ingegnere pegg...ops: circoscrive meglio il problema :-)
RispondiEliminae comunque, io aspetterei le prossime puntate :-)
Sono un essere mitologico: mezza neo-luddista, mezza rompicazz!!!
RispondiEliminaPerò anche io a volte il tappo dell'olio lo appoggio :-D
Non vedo l'ora di leggere la seconda parte :P
Tesoro rido ancora e credo che la storia dei tappi divida in 2 l'umanità, a prescindere dalla professione, ci sono gli strenui avvitatori e gli strenui risparmiatori del tempo, io appartengo a questi ultimi, chi vive ogni secondo della propria giornata sa quanto tempo si risparmia evitando di chiudere serratamente, caffettiere, tappi, coperchi.... non dico che lascio tutto all'aria ma quasi ;)) dopo aver versato l'olio in padella e riposto velocemente la bottiglia coperta nello stipite sono già lì che sbuccio roba, prendo cucchiai di legno, tagliuzzo cipolle... e il mio lui è alle spalle e mugugna avvitando un tappo, chiudendo uno sportello ma "bene"... aspetto il tuo secondo tempo...baci
RispondiEliminaMuscaria, sto morendo... ho appena letto il tuo commento dallo zio piero... non ce la faccio più... un mito, sei, altro che una creatura mitologica... di più...:-)
RispondiEliminaAle, uguali uguali...ma possibile che a noi non cada mai niente???
alla prossima puntata (sui coperchi :-)
ciao
ale
questa pasta al forno è semplicemente fan-ta-sti-ca!!! :)
RispondiEliminaSono piegata in due, ma è una tara?? perchè c'avrei un ingegnere in casa con questo problemino dei tappi a prova di bomba...è grave, quindi, Ale ? :-)
RispondiEliminaAle, scusa, sempre io: ma ehm, una tara sugli sportelli della cucina me la confermi? Cioè che non li possono vedere aperti, o più di uno aperto per volta :-)))
RispondiEliminaops...noi siamo in lotta continua: lui deve chiudere e coprire ogni cibo, stringere i coperchi con la forza bruta. Di contro ci sono io armata di tenaglie per aprire l'impossibile!
RispondiEliminaconsoliamoci con un bel piatto di pasta e' il caso! ciao!
l'albume con la forchetta, lo capisco, e anche il pesto nel frullatore... ma potresti dirmi come si può fare la besciamella se non sul fornello, e come si possono tagliare le verdure se non con un coltello?
RispondiEliminaho bisogno di un ingegnere anch'io?
no, visnù ce ne scampi e liberi.
già io sono in contraddizione con me stessa, essendo una fisica che di scientifico ha poco e nulla, mi ci manca solo un ingegnere.
continuerò nella mia beata ignoranza a tagliare le verdure con il coltello....
Gio, confermo. Vanno bene come piatto unico, da tanto sono una bomba :-)
RispondiEliminaAraba, è una predisposizione ontologica, mettiamola così. Son tutti uguali, vedi? :-)E aspetta le prossime puntate, che ci saranno anche gli sportelli!!!
Kat, ridoooo- e consoliamoci, va là!
Gaia: aspetta. Io ho avuto in dotazione il bimby, come regalo di nozze dalla mia testimone, quando lo slogan era "come la fa lui, la bechamelle". Ovviamente, mio marito proviene da famiglia Bimby munita e la prima domanda di senso che gli ha posto la convivenza coniugale è stata "ma perchè non usi il Bimby per fare la bechamelle???????????????". Ti sembrerà strano, ma è tuttora diventato un segno della mia "stranezza"- e non sono ancora riuscita a spiegare perchè uso il bimby come un frullatore e niente più.
Sul taglio delle verdure, eh-eh-eh: col coltello non riesci a tagliarle tutte uguali e quindi la cottura non è uniforme. O meglio: loro ci riescono, perdendoci mezza giornata, riducendoti la cucina in un campo di battaglia e soprattutto pretendendo che tu stia ferma lì a fargli l'assistenza. Ma perchè perdere tutto 'sto tempo, quando c'è la mandolina? Che ti affetta le cipolle tutte uguali? e idem per zucchine, carote, patate, etc etc? Come faccio a spiegargli che a me piace farle a cubetti, per esempio, e quando vedo il panorama uniforme mi viene una tristezza che non ti dico????????
Quindi, vedi che l'argomento è complesso e merita di essere sviscerato nelle sue pieghe più recondite :-)
ciao
ale
Mio padre mi diceva sempre: "Sposati un ingegnere: quelli la testa sulle spalle hanno!!!! Gli architetti? Lasciali stare... 'che quelli troppo creativi sono".
RispondiEliminaNoncurante di cotanta saggezza, non ho sposato un ingegnere...ma non ho sposato neppure un architetto!!!
In tenerissima età ho letteralmente perso "Lo ben dell'intelletto" per colui che ama autodefinirsi "Genio e regolatezza" (si, si, regolatezza, senza la esse). Sul concetto di genio, preferisco glissare, ma sul significato di "regolatezza" avrei qualcosa da precisare.
Per un artista un tappo non è semplicemente "la copertura di un contenitore" ma è normale (e regolare) che sia: l'occhio di un pesce, il capezzolo di una Venere, l'ingranaggio di una macchina inutile ed immobile....
Ho citato tre banalissime applicazioni, in quanto femmina priva di qualsivoglia immaginazione ma, nella "regolatezza" di un artista, un tappo può essere molto ma molto di più.... anche più cose contemporaneamente!!!!
Siamo stati, per qualche anno, due cuori e una capanna (vuoi mettere che capanna?!?) poi sono arrivate due splendide bambine....
In virtù delle inesorabili leggi della natura, ho messo al mondo due "Creature creative" e quindi, quotidianamente, sono alle prese anche con la loro (altrettanto aleatoria) "regolatezza".
Da allora, vivo nell'attesa che un "Ingegnere Azzurro", sul suo candido destriero (meccanico, elettrico, elettronico... o che so io) venga a salvarmi..... per trasportarmi nel suo mondo razionalissimo, dove "Tutto è ciò che sembra"
Dopo questa affermazione gli smiles sono d'obbligo... per evitare, se non altro, una citazione in Tribunale!!! ;-DDDDDDDDD :-00000000 :-))))))) Penso che possano bastare!!!!
Un abbraccio a tutti ... nell'attesa della prox puntata
Licia
sono piegata in due...
RispondiEliminama te lo ricordi Troisi, quando diceva " mi diconos empre di guardarmi indietro... e io mi guardo indietro... ma nn ce sta niuscuno!!!!"- ecco: io e te ci intercambiamo gli ultimi posti :-)))))))
con tutti gli smiles d'ordinanza, sia chiaro... mi ci manca la citazione dei colleghi !!!!
ridoooooooooooooooooooooooo
ale
No, scusate, ma solo io?
RispondiEliminaSolo io son circondata di maschi (nessuno ingegnere, questo va detto) che non chiudono un tappo che sia uno e che lasciano perennemente aperti gli sportelli?
Solo a me mi piglia il nervoso quando mi resta in mano il tappo della Nutella (e va bene che per ora ho sempre salvato il barattolo)? Solo io fo i salti per chiudere gli sportelli dei pensili, quelli che si aprono verso l'alto?
Che vita grama...
Commento dell'ingegnere con cui vivo: "allora non lo hai solo tu quel problema con i tappi... forse c'è una cura..."
RispondiEliminaRaffaella
rido.. . rido.....perladersella non sei sola ci sono pure io circondata da maschi, nessun ingegnere, ma DR. che non chiudono un tappo..uno sportello e un anta dell'armadio..I primi anni di matrimonio sono stati tragici, vasi rotti e bottiglie x terra.Ma ora.... prendo tutto ma non dal tappo. Mi si dice: non sei precisa, sei pignola. grrrrr!! Gis
RispondiEliminaBhe ho sposato un ingegnere laureato ma che non ha mai fatto l'ingegnere e si vede!!!Non chiude tappi,li fabbrica perfetti ma non li chiude,neppure le bottiglie tappo plastica,non chiude gli sportelli contro i quali sbatte poi regolarmente la testa ed io rido:-)).Io odio i tappi svitati,gli sportelli aperti e sono donna:-)Ecco forse non é vero non sono donna ma chi sono allora?Un veterinario:-)))
RispondiEliminaAle come al solito fra te e chi ti segue con commenti trascorro minuti di allegria ed imparo l'italiano;-))Forse!!Vero dimenticavo ,saro' italiana o francese?Quanti dubbi per una storia di tappi!!!;-))