Gustare su una tavola apparecchiata con cura, perchè questo piatto ne trae beneficio e noi anche.
queste sono le parole con cui Cristina conclude il suo post- e che abbiamo scelto come introduzione al suo kaki age, proprio perchè vanno dritte al cuore della ricetta della sfida di questo mese. Mai fermarsi alla lettera, ci vogliono dire la nostra amica e i suoi ragazzi, che dopo aver preso alla leggera la semplicità del piatto, si sono accorti via via che ne studiavano i passaggi di quanto coinvolgimento esso comportasse- dalla preparazione del piano di lavoro, all'attenzione ai dettagli, fino alla cura della tavola. Tutti gesti che, di norma, noi facciamo di fretta o che, in nome della fretta, vengono trascurati, se non addirittura dimenticati, con l'unico risultato di ritrovarci a fine giornata con la sensazione che il tempo "buono", quello per noi e per le persone e le occupazioni a noi care, sia stato fagocitato dal senso del dovere o dalla routine. Riprenderci il nostro tempo per cucinare, dando al gesto stesso della preparazione del piatto la dignità che gli compete, è un primo, grande passo verso la riconquista degli spazi più nostri: appena lo ha capito, Cristina ha voluto coinvolgere i suoi figli e insieme hanno scoperto quanto sia facile e salutare chiudere le porte allo stress e alla frenesia di certi ritmi, recuperando nella condivisione di gesti abituali la consapevolezza di un presente che va salvagaurdato e goduto, meglio che si può.
KAKI AGE AL BACCALA' DI CRISTINA, GIULIA E ANDREA
Mamma mia, che sfida!!!!!
Dunque, prima ho letto il post di Acquaviva e sono rimasta incantata dalla sua poesia, poi l'ho stampato e l'ho riletto con più calma per poter seguire la tecnica corretta, stupita come sempre dalla filosofia giapponese applicata ad ogni fase della vita, anche a delle "semplici" frittelle.... ecco, l'ho detto!!!!! La ricetta in sè è davvero semplice, ingredienti sminuzzati, pastella, "salsina" di accompagnamento.... quindi l'ho presa alla leggera, una sera in cui avevo un'oretta libera, con tutto ammassato disordinatamente sul tavolo, mentre ridevo e scherzavo con i miei figli, ecc. e alla fine l'ho capito: non è semplice e non sono nemmeno frittelle! Fidatevi di questo e io mi astengo dal raccontarvi i dettagli......
Mi spiego, la vera sfida, almeno per me, è stato rimettermi a fare tutto dall'inizio, in un'altra serata, senza limiti di tempo e completamente assorbita dalla ricetta e dal post di Acquaviva. Con gli stessi ingredienti e i figli intorno, anche loro gli stessi :-)) ma questa volta in veste di collaboratori.Non pretendo di arrivare a dire che ho capito, ma almeno ci ho provato seriamente ed è stata un'esperienza rilassante e rilassata.
La cucina questa volta era linda e ordinata, con a portata di mano solo ciò che serviva. Gli ingredienti disposti su piatti e ciotole, in modo logico e noi tre, in silenzio quasi religioso, Andrea con lo scalogno e Giulia alla mandolina con le zucchine e le patate.
Tutta un'altra cosa!
Grazie Acquaviva, hai saputo dare un uno stop alla frenesia tutta milanese con cui ci buttiamo in ogni cosa e ci hai regalato una serata di armonia e tranquillità.
Da ripetere!
Kaki-age al baccalà di Cristina, Giulia e Andrea
400 gr di baccalà già ammollato2 zucchine2 patate piccole o 1 grandeolio di arachidisale e pepe
Pe la pastella rimando esattamente al post di Acquaviva
Per l'accompagnamento:1 scalognoun bicchiere di lattefoglie di menta
Sminuzzare il baccalà al coltello in pezzetti irregolari e unirlo alle zucchine e patate tagliate a jullienne, togliendo l'eventuale acqua in eccesso.Salare e pepare e mescolarlo alla pastella preparata e messa in frigo per non farla scaldare troppo.
Friggere un cucchiaio di composto per volta per non abbassare la temperatura dell'olio e girare per dare cottura e colorito uniforme. Io uso un pentolino piccolo rivestito in ceramica con cui mi trovo veramente bene.
A parte, prima, tritare uno scalogno e farlo appassire a fuoco bassisiimo senza che soffrigga, aggiungere il latte e portare quasi ad ebillizione, spegnere il fuoco e mettere 3-4 foglie di menta rotte con le mani.Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, non freddo.
Gustare su una tavola apparecchiata con cura, perchè questo piatto ne trae beneficio e noi anche.
Dunque, prima ho letto il post di Acquaviva e sono rimasta incantata dalla sua poesia, poi l'ho stampato e l'ho riletto con più calma per poter seguire la tecnica corretta, stupita come sempre dalla filosofia giapponese applicata ad ogni fase della vita, anche a delle "semplici" frittelle.... ecco, l'ho detto!!!!! La ricetta in sè è davvero semplice, ingredienti sminuzzati, pastella, "salsina" di accompagnamento.... quindi l'ho presa alla leggera, una sera in cui avevo un'oretta libera, con tutto ammassato disordinatamente sul tavolo, mentre ridevo e scherzavo con i miei figli, ecc. e alla fine l'ho capito: non è semplice e non sono nemmeno frittelle! Fidatevi di questo e io mi astengo dal raccontarvi i dettagli......
Mi spiego, la vera sfida, almeno per me, è stato rimettermi a fare tutto dall'inizio, in un'altra serata, senza limiti di tempo e completamente assorbita dalla ricetta e dal post di Acquaviva. Con gli stessi ingredienti e i figli intorno, anche loro gli stessi :-)) ma questa volta in veste di collaboratori.Non pretendo di arrivare a dire che ho capito, ma almeno ci ho provato seriamente ed è stata un'esperienza rilassante e rilassata.
La cucina questa volta era linda e ordinata, con a portata di mano solo ciò che serviva. Gli ingredienti disposti su piatti e ciotole, in modo logico e noi tre, in silenzio quasi religioso, Andrea con lo scalogno e Giulia alla mandolina con le zucchine e le patate.
Tutta un'altra cosa!
Grazie Acquaviva, hai saputo dare un uno stop alla frenesia tutta milanese con cui ci buttiamo in ogni cosa e ci hai regalato una serata di armonia e tranquillità.
Da ripetere!
Kaki-age al baccalà di Cristina, Giulia e Andrea
400 gr di baccalà già ammollato2 zucchine2 patate piccole o 1 grandeolio di arachidisale e pepe
Pe la pastella rimando esattamente al post di Acquaviva
Per l'accompagnamento:1 scalognoun bicchiere di lattefoglie di menta
Sminuzzare il baccalà al coltello in pezzetti irregolari e unirlo alle zucchine e patate tagliate a jullienne, togliendo l'eventuale acqua in eccesso.Salare e pepare e mescolarlo alla pastella preparata e messa in frigo per non farla scaldare troppo.
Friggere un cucchiaio di composto per volta per non abbassare la temperatura dell'olio e girare per dare cottura e colorito uniforme. Io uso un pentolino piccolo rivestito in ceramica con cui mi trovo veramente bene.
A parte, prima, tritare uno scalogno e farlo appassire a fuoco bassisiimo senza che soffrigga, aggiungere il latte e portare quasi ad ebillizione, spegnere il fuoco e mettere 3-4 foglie di menta rotte con le mani.Lasciare raffreddare a temperatura ambiente, non freddo.
Gustare su una tavola apparecchiata con cura, perchè questo piatto ne trae beneficio e noi anche.
Che belli fatti come i rösti, mi sento un pò a casa :-)
RispondiEliminama che meraviglia di processo creativo! Che differenze hai trovato tra le prime firttelle e le seconde?
RispondiEliminaE' da queste cose che si vede il vero spirito dell'MTChallenge: realizzare una ricetta, rendersi conto che non la si è "vissuta" fino in fondo e rifarla. Andare al cuore della ricetta e solo allora reinterpretarla... GRANDE CRISTINA, E GRANDI GIULIA E ANDREA!!!! :-D
RispondiEliminariceviamo da Cristina e pubblichiamo
RispondiElimina- Rosti? Che buoni, slurp!
- Acquaviva - non so è vero o solo suggestione mia, ma la seconda volta mi è sembrato tutto più buono, meglio cotti, più tondi, ecc. proverò una terza volta e vedrò chi ha ragione :-)
- Mapi - tu lo sai che prendo da te lo spirito MTC? Lo sai che sei contagiosa? Diffondi il "virus" più che puoi, è divertentissimo!!!
ciao
cristina