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mercoledì 11 luglio 2012

Il Ratafià all'uva fragola e il Ratafià alle ciliegie nere

ratafià

...che intanto, qui sopra, ormai dovreste esservi abituati a tutto, no? quindi, cosa volete che vi scombussoli, una ricetta solo annunciata, che arriverà nel pomeriggio, quando prevedo che riuscirò a trovare i 10 minuti di tempo che mi servono per recuperarla?
Siamo stanche, diciamocelo. 
E l'inquadratura storta della foto è l'emblema più immediato di come ci sentiamo: una sorta di barcollo ma non mollo- anche se il desiderio di staccare è più forte che gli scorsi anni. 

Io devo arrivare al 31 luglio. Niente ferie, fino a quella data- e una concentrazione di cose da fare che neanche nei peggiori incubi. Di sicuro, fra qualche anno sarò una donna felice e soddisfatta, ma in questo momento sono solo sull'orlo di una crisi di nervi: avete presente come ci si sente, quando si deve ristrutturare una casa? Ecco: moltiplicatelo per due. Perchè dopo anni di assoluta tranquillità su questo fronte, ecco che son spuntate prima una casa in campagna e poi una in città, ovviamente nello stesso momento, ovviamente con le stesse magagne, ovviamente con la stessa urgenza. E ovviamente a ridosso di agosto- e di un agosto che non ha nulla di diverso dagli agosti degli anni passati, quando la crisi era un ricordo d'infanzia, scacciato via a colpi di tintarella su lidi esotici e di massaggi in beauty farm. 
Provate a trattare con un'impresa edile, per esempio, che sostiene che i lavori si fermano il 15 luglio,"perchè poi c'è agosto e andiamo il ferie"; provate a ordinare dei mobili, in negozi specializzati in consegne più veloci della luce, dove però la fornitura elettrica si interrompe il 30 giugno, "perchè poi c'è agosto e andiamo in ferie"; provate a parlare con un notaio, con un funzionario di banca, con un addetto agli sportelli del gas a luglio- dimenticandovi preventivamente che se siete lì è solo per farvi prosciugare di ogni risorsa, da quelle dl portafoglio a quelle del sistema nervoso. Tutti vi diranno la stessa cosa: che domani è agosto, anzi, forse lo era già ieri- e colpa vostra, se non ve ne siete accorti...


RATAFIA' DI CILIEGIE NERE

ratafià

Quello che vedete nella foto è un ratafià da strapparsi le vene, che mi è stato dato da mia suocera e che, in totale buona fede da parte mia, è stato fotografato con accanto delle ciliegie, perchè di ciliegia pensavo fosse quel sapore intenso, aromatico, rotondo che si avverte al primo sorso e si trasforma in un gradevole retrogusto poi. In realtà, è uva fragola, unita ad altri ingredienti che, come vi dicevo, non ho sottomano. Nello stesso tempo, se non faccio così, non posto più ricette: e visto che quest'anno ho dovuto rinunciare a una sfilza di piatti favolosi, tutti "colpevoli" di essere finiti fuori stagione, provo a giocar d'anticipo e a far leva sul mix che più mi condanna- il senso del dovere e quello di colpa.
E giusto per iniziare a metterli a tacere, vi lascio la ricetta del mio quarto piemontese, una roba antica e con dosi a occhio, di quando ancora le bilance di precisione non c'erano, ma si suppliva con sguardi attenti, mani d'oro e palati fini...

1 kg di ciliegie nere selvatiche
2 litri  di vino rosso
1/2 kg di zucchero
1/2 l di alcool a 90 gradi

Lavare le cicliegie, snocciolarle, tenere da parte qualche nocciolo e mettere in infusione nel vino per 40 giorni, in barattoli chiusi, lasciandoli al sole di giorno e ritirandoli la sera. 
I noccioli andrebbero pestati e messi anch'essi in infusione, in un po' di vino, per altrettanto tempo. Volendo, potete anche metterli insieme alle ciliegie, ma la procedura corretta è la seconda

Trascorsi i 40 giorni, preparate uno sciroppo di zucchero, fatelo raffreddare bene e unitelo all'alcool. Lasciate riposare anche questo, per qualche giorno (i puristi fanno passare un altro mese): poi filtrate il succo delle ciliegie, aggiungetevi l'alcool con lo zucchero, mescolate il tutto e versate in bottiglie di vetro pulitissime. Tappatele bene e lasciate riposare in luogo fresco per un altro mese, prima di consumarlo. 

Oggi pomeriggio, il ratafià della suocera


RATAFIA' DELLA SUOCERA ALL'UVA FRAGOLA

300 ML H  0 (GIURO!!!!!! mica da tutti, averci la suocera con laurea in chimica)
                2



ricomincio
300 ml di acqua
500 ml di alcool a 95 gradi
1 stecca di cannella e mezzo cucchiaino di cannella in polvere
2-3 chiodi di garofano
500 g di uva fragola
500 g di zucchero

Lavare ed asciugare l'uva, schiacciarla un po' e metterla in un vaso a chiusura ermetica con 200 g di zucchero. Coprire con l'alcool, girarla due volte e lasciarla macerare per un mese al buio
Dopo un mese, sciogliere il restante zucchero in acqua, farlo bollire per 2 minuti e una volta raffreddato unirlo al liquore, ottenuto filtrando bene il composto alcolico attraverso un panno di cotone. 
Lasciar riposare per 10 giorni al buio in bottiglie ben chiuse. 
sin qui la suocera- e ora parto io con la preghiera: fatelo, fatelo, fatelo...

ciao 
ale

56 commenti :

  1. Ti capisco, Ale e sono solidale. Io mi limito ad aver solo un bagno da ristrutturare, ma con mio marito che tentenna, è come se dovessi rifare tutta la casa. Per giunta siamo anche privati dei WE perchè andiamo in visita agli sfollati.
    Questa me l'appunto, di ricetta. Ho una passione per i ratafià da anni. Non sono più riuscita a trovare la ricetta di quello che faceva una mia prozia che era strepitoso quindi attendo con ansia quello della suocera! :-)
    Buona giornata.
    Nora

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  2. Sai che in Abruzzo è una ricetta tipica che si preparara con il Montepulciano?...Io non l'ho mai preparata in casa, ma sono una fan della ratafià, anche di questa della suocera! ;)
    E io che pensavo che il fermo di agosto partisse da Roma in giù!
    ciao loredana

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  3. Sai che io ne ho una bottiglietta regalatami due anni fa, che non ho ancora aperto? E' una bomboniera di un matrimonio celebrato in Abruzzo. Mi hai fatto venire voglia...

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  4. ahahaha, hai ragione, io non ho a che fare con addetti del gas e negozi di mobili, ma alle segreterie universitarie la solfa è la stessa: "non si può far nulla fino a settembre", uno stress!:D
    Comunque prenderò sicuramente questa ricetta della ratafià per farla e regalarla a mio papà che l'adora! Ti seguirò molto volentieri!!

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  5. Lo so che il tuo 'mix di sensi' non te lo permette, ma prova a prenderti una pausa. Se non vuoi chiudere rallenta e ricaricati. Il pubblico affezionatissimo del blog lo capisce e chi non lo capira` .. peggio per lui

    Ciao
    Nadia

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  6. sisi, un po' di questo ratafià per tirare ad agosto mi ci vorrebbe proprio...giusto un bicchierino al giorno :)

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  7. Coraggio Ale,tutto passa, anche i traslochi con annessi e sconnessi...
    Grazie per questa splendida ricetta, ora mi metto alla ricerca delle ciliegie.
    Buona giornata, un bacio!

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  8. Ohh il Ratafià, che ormai è difficilissimo anche da trovare, però è di un buono!! Grazie per la ricetta!!

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  9. @ nora: postata pensando a te (e son serissima). ricetta antica, questa e personalmente mai testata, perchè non son tipa paziente :-) ma appena recupero quella della suocera, diventerà un'ossessione ;.)

    @loredana: difatti, ho trovato una ricetta di ratafià in un libro di cucina abruzzese, giusto stamattina mentre rovistavo fra gli appunti di una vita. Forse cambia la frutta, ma potrei dire una cavolata, perchè ero di fretta, l'ho annotata mentalmente e mi son ripromessa di guardarla dopo con calma. Ma un confronto fra le due versioni sarebbe interessante: so che in Piemonte è arrivata dalla Francia (ratafià è una storpiatura del nome francese), ma mi piacerebbe sapere come sia arrivata in Abruzzo, con lo stesso nome. E il Montepulciano fa il resto :-)

    @Annarita, cvd.Ne stavo giusto parlando ora con Loredana, che è abruzzese. Fossi in te, la proverei, senza indugio, a maggior ragione se c'è il Montepulciano!

    @ Nadia, son distrutta. Mai come quest'anno, ci credi? un po' per volta, ne stiamo uscendo, ma c'è stato un affollamento di impegni importanti- FRA CUI ANCHE IL NOSTRO CAFFE' che è di nuovo saltato.. ma questa settimana dovrebbe essere tranquilla, ti chiamo e ci vediamo, ok?

    @Bruna, lo pensavo mentre scrivevo, stamattina: fra qualche tempo, sarò contenta :-) le avete ancora, le ciliegie? da noi, abbiamo quelle del Trentino, costano 11 euro al kg e non sanno di niente :-(

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  10. Tery, per anni non ne ho potuto assaggiare neanche una goccia, per via delle allergie. Quello di mia suocera è conl'uva fragola, a cui non sono allergica- e ti assicuro che sarebbe meglio che lo fossi, perchè rischio di finire fra gli alcolisti e neanche troppo annimi... in giro non si trovano, ma la cosa ha un suo perchè: quelli fatti in casa, sono infinitamente migliori!

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    1. Immagino che sofferenza!!!! Visto che è così, sarò proprio costretta a farlo in casa!!

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  11. questa la devo passare alla mia mamma che è un'appassionata ed espertissima di liquori, anche se non li beve. (ma noi si!!!!)
    sarà che fa caldo, ma non capisco il titolo. perchè la ricetta che non c'è?

    irene

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  12. perchè "quella ricetta lì"- della foto, intendo, non c'è. Me la deve dare mia suocera e mi dimentico sempre di chiedergliela. Siccome qui sopra postiamo sempre e solo ricette provate e quella che ho messo non lo è stata (non da me e di sicuro neanche da mia mamma o dalla mamma di mio marito, che sono le appendici silenti della fucina di MT), per me è come se non ci fosse :-)
    per il resto, noi siamo come voi: i liquori li lasciamo fare alla generazione precedente- e noi ce li beviamo felici :-)

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    1. Ale, ho avuto una visione o da qualche parte parlavi anche di un liquore fatto coi noccioli delle albicocche? Grazie.

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    2. noccioli delle nespole. era un liquore dolce, per il quale impazzivo da ragazzina. non ti garantisco nulla, ma avvio le ricerche :-)

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    3. Mmmm. C'è un albero di nespole in un giardino che frequento... suspence.

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  13. ahhhh. ok ho capito. quindi aspetto la ricetta della suocera e la passo alla mamma.

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  14. se posso permettermi il ratafia è abruzzese pertanto consiglio di farlo assolutamente con un buon montepulciano d'abruzzo. Il ratafia (o elisir) lo portano sempre a fine pasto con i biscotti.

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  15. Aspetto con ansia la ricetta, mia mamma la adora e tra poco la mia vicina arriverà con tanta uva fragola, quindi...
    Un bacione e 'bon courage'!
    Sarah

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  16. Che ridere! (o che piangere!) Anche noi in questo giorni siamo nella stessa situazione. Curiosa la ricetta che non conosco e mi sa proveremo

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  17. @Miranda, lo dicevamo più sopra. Esistono due regioni dove si prepara il ratafià: una è il Piemonte, l'altra è l'Abruzzo. Quello piemontese è di solito a base di ciliegie nere e il vino usato è un rosso corposo, spesso il Barbera. Esiste anche una versione con la grappa, ma la più antica è col vino. Loredana ci diceva che in Abruzzo lo fanno col Montepulciano, tu me lo confermi-e io muoio dalla voglia di assaggiare anche quelo!!

    Sarah, nel pomeriggio, giurin giuretto

    Ale, mal comune :-)

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    1. guarda io tutte le volte che vado giù riporto sempre a casa una bottiglia. il ratafia però è fetente....lo butti giù che è una meraviglia e se non stai attento.....dopo sono tutti fatti tuoi!
      :D

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    2. dimenticavo mi pare però che in abruzzo non si usino le cigliegie ma le amarene.

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    3. lo so che è fetente!!!! me ne sono accorta!!!
      sì, amarene, montepulciano e pure vaniglia e cannella: ieri ho studiato :-) e ora ho una voglia matta di provare anche quello! graie ancora

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  18. Ciao Cara,
    Come ti capisco... dopo il 15 giugno é già ferie... Nessuno ti da retta. e a settembre bisogna aspettare che si rientra ....
    E poi c'è crisi...
    Ottimo questo liquore.
    Mi piace e molto.
    Un abbraccio
    In bocca la lupo.
    Thais

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    1. e a settembre è un incubo, perchè c'è l'affollamento- e ti tocca perdere un sacco di tempo.
      Meglio farsi un bicchierino di ratafià ;-)

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  19. Prima ricetta copiata e appena posso la testo io, poi aspetto quella del pomeriggio.
    Vedrai che passato questo periodo ti ritroverai piena di energie.

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    1. Natalia, ogni tanto penso a te e ad altre neo bis mamme :-) e quasi mi vergogno, di essere sempre così stanca. e di lamentarmi di continuo, oltretutto!! questa è l'età, mi sa...:-)

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    2. Ma dai!!! Io ti ammiro tanto perchè non so come riesci a fare e gestire tante cose tutte insieme!
      Un abbraccio e buona domenica.

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  20. ale, è già pomeriggio!!!!! la mamma aspetta!!!!! :)

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    1. pan..pant.. postato!!! alle 17.18.... quasi sera??? :-)

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  21. non sapevo che il ratafià fosse tipico (anche) piemontese, io sto aspettando le giuste ciliegie e qui ce ne sono davvero di favolose, per cominciare la produzione :) insieme al limoncello, che quest'anno vorrei provare anche in versione crema, se avvisto anche l'uva fragola, ascolto la tua preghiera!

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    1. Leggo dal Molinari Pradelli- La Cucina Piemontese: "evidentemente il nostro ratafià, dal francese ratafià, variante di tafià di origine creola, che si richiama probabilmente alla formula latina rata fiat (che l'accordo sia fatto, pronunziata al brindisi)liquore allora ottenuto quasi sempre dal succo di ciliegie selvatiche (6 parti) con alcool e zucchero in dosi uguali (2 parti ciascuno), se era richiesto in tali quantitativi doveva essere noto e bevuto". I grandi quantitativi a cui l'autore fa riferimento son quelli di un'ordinazione fatta dall'esercito francese nel decimo anno della Repubblica Francese, in cui il generale Legrand ne chiede 12 bottiglie- e pure del migliore.
      La vera differenza con il ratafià abruzzese è che quest'ultimo è fatto con le amarene, il montepulciano, vaniglia e cannella e che invecchiando migliora. Altro, al momento, non ho trovato, anche se mi interesserebbe capire quali rapporti temporali ci siano- da chi vanta la paternità a come sia arrivato in due regioni così lontane, oltretutto con lo stesso nome. Lancio l'appello- e vediamo chi risponde!

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    2. la storia della ratafia - peraltro riportata nell'etichetta di quasi tutte le bottiglie - è proprio questa..si narra appunto che fosse servita per sugellare il contratto negli studi notarili, e che il nome derivi proprio dalla formula "rata fiat". Giustissima per l'appunto la ricetta: amarene in montepulciano d'abruzzo (ma non metto la mano sul fuoco x cannella e vaniglia) , senz'altro ogni famiglia e/o paese avrá lasua versione: INDAGHERÓ!

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  22. Ma guarda un pò, pure da noi si fa la ratafià! Anche se mai assaggiata e mai fatta perché mi sà di tropo dolce... O no?

    Besos

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    1. Ma dai!!! ma vedi allora che bisogna approfondirlo, l'argomento? sì, è dolce... senti, domenica ve lo faccio assaggiare, così facciamo prima, ok? :-)

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  23. Super questi due liquori! del ratafia' abbiamo sentito molto parlare ma non conoscevamo la ricetta...sono tutti da provare!
    Ottimo digestivo, perfetto a quest'ora!
    baci baci

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    1. E' veramente una sorpresa, davvero! più che un digestivo, è un liquore da meditazione, di quelli da accompagnare a biscotti secchi: ma è un piacere comunque

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  24. Super questi due liquori! del ratafia' abbiamo sentito molto parlare ma non conoscevamo la ricetta...sono tutti da provare!
    Ottimo digestivo, perfetto a quest'ora!
    baci baci

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  25. Come sei buffa, pensavo che oramai gli italiani si fossero abituati al "poi c'e' le ferie" e d'agosto non si fa nulla!
    A me, che da piu' di 10 anni non metto scarpe sul suolo natÌo nel mese di agosto, mi fa un certo effetto. Non solo sono abituata ad un sistema che funziona quasi sempre, ma funziona anche d'agosto e niente chiude per ferie. L'unico negozio che chiude, pensa un po', e' quello del sarto italiano vicino casa mia, che ogni agosto ritorna in italia per ferie!

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    1. Ma io sono anglosassone inside, Giulia! e pensa che ai tempi in cui insegnavo, partivo appena finita la scuola e rientravo il I settembre- e andavo a lavorare all'estero. Odio l'inattività, per me le vacanze son viaggi, riesco a recuperare energie anche stando un'ora a leggere sul terrazzo- e non c'è come fare cose che mi piacciono per sentirmi in forze. E non è un caso che la città dove mi sia trovata meglio sia stata NY: lavoravo di continuo (venivo pure pagata di continuo, altra nota dolente qui in Italia, dove se lavori un minuto di più ti guardan male e il lavoro extra si scoraggia mettendo limiti allo straordinario o non pagandolo per niente)...

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    2. Ti senti New-yorkese? sai che Carolina è a NYork city e ci resterà fino a fine settembre, vero?.... Nel frattempo, leggo di tuoi traslochi (dove??? ti allontani da chez-moi???) e delle due/tre case troppo impegnative. Che dire della mia abitazione, in cui ne convivono altre 1,,5 a furia di ereditare mobili, accessori e telerie varie, tutte di alta schiatta familiare, tutte troooppo belle per disfarsene, con grande sofferenza da parte mia, che convivo quotidianamente con scatole e contenitori purew sotto il letto.... MI CI VUOLE PROPRIO UN GOCCETTO DI 'STO RATAFIA!!!!(...meglio una bottiglia???)

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    3. Ri-scrivo la risposta, perchè si vede che non era partita. E con 'sta stanchezza, non rispondo dei miei riflessi
      sono stra felice per Carolina e faccio il tifo, da qui.
      Resto chez toi, la casa è per i miei e l'altra è quella di campagna. Spero che fra i due "litiganti" goda il terzo appartamento, che è quello dove abitiamo e che dobbiamo sempre finire di arredare. Vsto che parte dei mobili finisce in campagna, magari...:-)))
      in compenso, butterei via tutto- mai come ora, guarda. Escluse le scorte di ratafià!

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  26. Grazie mille per aver "postato" questa ricetta. Ho incontrato ratafia per la prima volta l'anno scorso nel'Abruzzo ma non pensavo di farlo. Con questa ricetta, pero' l'ho faro' senz'altro.

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    1. Linda, a leggerla sembra una ricetta semplice. Richiede solo la pazienza di aspettare che sia pronto. Ma ti assicuro che ne vale la pena! Torni ancora in Italia o no?
      E da Genova, ci passerai mai? Noi ti aspettiamo1
      ciao

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  27. tradotta e girata alla mamma che si diletterà subito. è molto contenta di avere una ricetta nuova e ti manda saluti da atene.

    irene

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  28. Non sarai forse tu la distillatrice ma le tue ricette alcooliche si rivelano sempre molto sapienti: sembra quasi di mangiarle e di annusarle (il Talisker nel cioccolato è indimenticabile).

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  29. Ciao carissime dell'mt, volevo dirvi che ho indetto anche io, nel mio piccolissimo, un contest.

    Se vi andasse di partecipare farei salti di gioia.

    http://www.labarchettadicartadizucchero.com/2012/06/io-amo-i-lamponi-il-contest.html

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  30. Irene, contraccambia- e non sai con che commozione, guarda...

    Livia, mio marito non è dello stesso parere, visto che gli tocca sorbirsi la botte vuota e la moglie arzilla- e preferirebbe di gran lunga il contrario :-)

    Lara, non garantisco, ma ci proviamo ,dai!

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  31. Copiata anche questa!!! Anche io nelle ricette uso la formula dell'acqua! Hi!Hi!
    Grazie per le ricette!

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  32. Arrivo ora, prima di svenir nelle braccia di Morfeo... (che quelle del Martirio si sono già arrese al mondo dei sogni da un pezzo!=D)
    Avevo già segnato quello di ciliege ma... uva fragola che libidine! Non vedo l'ora che il solito amico con il bersò (non so se si scrive così ma sono troppo stanca per aprire un'altra pagina di google e tradurre... tanto mi sono capita!) me ne regali il solito cestino. Il profumo mi pare già di sentirlo, il colore rosso sangue e quell'aroma di spezie rese corpose dal liquore che si spande nel palato... un sogno quasi tangibile. Sognare, si .... Shakespeariamente.... meglio dormire, altrimenti mi ricoverano.
    Grazie. A te, alla suocera, alla tua tradizione famigliare che condividi con noi, al ricordo che mi hai riportato alla mente, di un bicchierino colorato di mia zia Riccarda, un goccio di questa pozione magica e ... l'0blio!
    Buonanotte
    Nora

    RispondiElimina
  33. ho trovato una cosina interessante, qui http://www.terraecuore.net/enogastronomia-cucina-abruzzo-molise/ristoranti-pizzerie-agriturismi-vino-cibo-degustazioni/71/lelisir-d-abruzzo-la-ratafia-pax-rata-fiat : "La ratafia, o rataffia o ratafiat, è un tipico liquore dell’Abruzzo prodotto utilizzando vino Montepulciano, amarene, zucchero e alcool, ingredienti che possono variare nelle proporzioni in base alle ricette tramandate di generazione in generazione. Qualcuno lo ha definito l’elisir d’Abruzzo, Gabriele D’Annunzio ne apprezzava il gusto forte e dolce nello stesso tempo e ne decantava le proprietà afrodisiache. Nel 1868 lo scrittore teramano Alessio de Berardinis ne parla in “Ricordi sulla maniera di manifatturare vini e liquori” e spiega che “ il nome… gli fu dato da quell’uso che anticamente avevano gli ambasciatori delle potenze belligeranti quando trattavano della pace ad una lieta mensa, di bere questo liquore e di pronunciare quelle semplici parole latine Pax Rata Fiat ”. La tradizione popolare abruzzese vuole che la ratafia fosse offerta dai notai alla conclusione della stipula di accordi commerciali e atti notarili o legali. Dopo la stretta di mano, il notaio pronunciava la frase “pacta rata fiat”.

    RispondiElimina
  34. ale, stamattina ho sentito la mamma. dunque, visto che era la prima volta ha fatto una quantità un pochino ridotta e si dispiace perchè è veramente buono dice e ti ringrazia.

    irene

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  35. Ho appena finito di *imbottigliare* quello all'uva fragola... UN TRIPUDIO!!! Mi sono morsicata le mani sino ai gominti per averne fatto solo una dose. Col cavolo che lo regalo! Me lo godo, con gli amici, ma a casa mia e chissene della dieta!
    Ho già avvertito il Martirio di attivarsi per trovarmi una damigianina!
    E con questa finisco la serata!
    Nora

    RispondiElimina

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