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lunedì 14 marzo 2011

Tisane, elisir e pozioni...l'Ortica

Di Daniela
DSCF1260

« Faceva il palo nella Banda dell'Ortica,
faceva il palo perché l'era el sò mestee [...]
Lui era fisso che scrutava nella notte,
l'ha vist nagòtta ma in compens l'ha sentuu nient,
perché vederci, non vedeva un'autobotte,
però sentirci, ghe sentiva on accident! »
Come avrete capito parleremo un po' de
l'Ortica
200px-Illustration_Urtica_dioica0wiki
Chi di voi non conosce quell'uomo geniale di Enzo Jannacci e delle sue "ballate", più che vere e proprie canzoni, con racconti arguti e profonda ironia... Bè, tra l'altro avevo sempre creduto che "l'Ortica" fosse il nome della banda, che si era data ai miei occhi un nome "pungente", e invece ho scoperto essere un quartiere milanese...
Sempre sul tema abbiamo anche una bella frase spesso citata del grande Maurice Mességué, che scriveva: "Perché mai si getta alle ortiche ciò che non si ama più? Io getterei alle ortiche proprio coloro che amo di più. Se dalle vostre escursioni in campagna e dai vostri picnic domenicali doveste riportare soltanto una pianta, che questa sia l'ortica. Sono grato a mio padre d'avermi insegnato a farmela amica".
ortica
Non potevo non inserire un incipit così particolare per un post su una delle piante che più detesti quando sei un bambino; almeno a me capitava così: quando a settembre avevo la fortuna di recarmi a Siena a trovare i miei nonni paterni, passavo ore e ore a giocare nei campi con i miei cugini e spessissimo si andava a cercare funghi nei boschetti più vicini a casa. Bè la frase classica, prima di muoverci e di lasciarci correre o di portarci armati di stivaloni, berretto e bastone in giro per funghi era : “Attenti a 3 cose: le vipere, le buche e le ortiche.” Così noi avevamo imparato benissimo e fin da piccoli che non bisogna mai spostare i sassi con le mani, che si deve a stare attenti a dove si mettono i piedi (e la testa senza cappello, specialmente a settembre) e a quelle insopportabili e orribili piante che pungono!
Nel tempo, ma mooooolto tempo, mi sono riconciliata con l’ortica e, dopo averla ripetutamente mostrata alle mie figlie durante le passeggiate in montagna, ho capito il perché fa “pizzicare” e ho addirittura imparato ad apprezzarla per le sue (nascoste) virtù! Intanto vi racconto che il pizzicare è dovuto ai “peli” che ricoprono foglie e fusti e che contengono una sostanza urticante. Quando si sfiora la pianta, l'apice dei peli si rompe e ne fuoriesce un liquido irritante , molto irritante, per la verità!
ortica foglie

ortica peli
Infatti  l’Ortica da sempre è utilizzata per le sue innumerevoli qualità, è ricca di sali minerali, specialmente ferro,  fosforo,  magnesio,  calcio, sostanze che la rendono diuretica e depurativa; contiene anche le vitamine A, C e K, l'acido formico e il tannino oltre al potassio, lo zolfo e  il silicio.

Proprietà principali:
• Depurativa,
• Antianemica
• Vasocostrittrice
• Digestiva
• Astringente
• Galattogena
• Emolliente
Questa pianta, 12 ore dopo essere stata raccolta, perde l'effetto urticante e acquisisce una consistenza morbida.
L’ortica, grazie alla clorofilla contenuta in grandi quantità, può servire da colorante per i tessuti delicati: le foglie tingono di verde, mentre le radici di giallo.
In campagna si mescola l'ortica tritata al mangime per le galline per migliorare la produzione di uova.
Un altro aspetto dell'ortica è l'azione rivitalizzante che ha, esattamente come la camomilla, sulle piante che le crescono vicino, ed è interessante osservare che ha un effetto particolarmente sulle piante aromatiche (specialmente sulla menta), delle quali pare faccia aumentare il contenuto di olio essenziale.
Il decotto o il macerato di ortica hanno effetto antiparassitario sulle piante di casa e dell'orto. Infatti  il liquido, ottenuto facendo macerare la pianta intera in acqua per 12 ore, se spruzzato sulle piante infestate dagli afidi, le libera da questi parassiti senza dover ricorrere a prodotti tossici.
ortica-1
Raccolta: I getti giovani e freschi sono i migliori in cucina, in quanto più teneri e anche in campo medico, perché il loro potere curativo è massimo: il momento migliore per coglierli è dopo una pioggia, il periodo più adatto è la primavera (quando conviene anche farne una buona scorta per l'inverno), o l'autunno quando, dopo il taglio del fieno, crescono i nuovi getti. Naturalmente data la caratteristica di queste piante è necessario munirsi di forbici e guanti.
Conservazione: Le ortiche vanno fatte essiccare all'ombra e poi si conservano in scatole dotate di buona chiusura. Una volta secche perdono il loro potere irritante.
Preparazioni
Succo fresco
E' il modo migliore di utilizzare l'ortica per sfruttarne le proprietà medicinali, soprattutto l'effetto depurativo; si ottiene schiacciando le foglie o centrifugandole
Impacchi
Si imbevono nel succo, si applicano sulla zona malata e si cambiano 3 o 4 volte al giorno.
Infuso
Si prepara con 50 g in 1 litro d'acqua; si lascia in infusione per 15 minuti
Decotto di ortica
Fate bollire 1 cucchiaio di ortica essiccata in 2,5 dl d'acqua per 2-3 minuti. Trascorso questo periodo lasciate riposare per 5 minuti, quindi filtrate.
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Come usarla:
1- Acne e malattie della pelle in genere: 3 tazze d’infuso nel corso del giorno, oppure 15 gocce di tintura diluite in un poco d’acqua o una tazza di decotto bevuto al mattino a digiuno.
2- Caduta dei capelli, forfora: preparare un decotto con tre manciate di radici d’ortica per mezzo litro d’acqua e mezzo d’aceto di mele, bollire mezz’ora e filtrare. Con questo preparato frizionare mattino e sera. L’acqua dell’ultimo risciacquo, quando lavate i capelli, dovrebbe essere fatto con decotto tiepido d’ortica e sola acqua.
3- Nelle epistassi si consiglia di introdurre nel naso batuffolini di cotone idrofilo imbevuti di succo fresco di ortica.
4- Pelle grassa: una volta alla settimana fare suffumigi con un litro e mezzo di acqua bollente a cui avrete aggiunto 3 cucchiai di ortica essiccata. Usate quotidianamente un astringente ottenuto facendo macerare per due settimane 4 cucchiai di ortica essiccata in 4 cucchiai di alcol. Filtrate, aggiungete un quarto di cucchiaio di borace in 3 cucchiai di amamelide e 10 gocce di glicerina. Agitare bene prima dell’uso. Per migliorare l’odore, potete aggiungere due gocce di olio essenziale di rosa o di rosmarino.
Curiosità
Dall’ortica si ricavano anche delle fibre tessili che forniscono una speciale tela verde, praticamente indistruttibile , molto usata dai Tedeschi e in Europa durante la prima guerra mondiale. Era fabbricata dalla Cina all’Europa settentrionale, come testimoniano alcune fiabe popolari (Ve la ricordate quella dei Cigni selvatici di Handersen?). Oggi sono ancore impiegate da popolazioni primitive dell’Asia settentrionale che ne ricavano un rozzo tessuto: in particolare gli Ostiachi, una popolazione della Siberia occidentale, lasciano crescere l’ortica intorno alle loro abitazioni per questo scopo.
Collage di Picnik
 Da "Tutte le fiabe" F.lli Fabbri Ed.
Miti e leggende
- L’ortica che brucia rappresenta il fuoco dell’inferno.
- Attorno a questa pianta strana che punge e cresce in mezzo ai ruderi ,sono nate anche molte leggende: credenze popolari antiche, che attribuivano all’ortica virtù magiche, come il potere di allontanare i fulmini se si buttavano le sue foglie in mezzo ad un fuoco (leggenda Tirolese).
- Chi poi ne portava addosso un’intera pianta, sarebbe al riparo da qualsiasi maleficio (particolarmente nel Canavese, in Piemonte).
- Sempre una pianta intera, tenuta con la radice verso l’alto, in una notte di luna piena, farebbe passare la febbre all’ammalato di cui si fosse detto il nome a voce alta.
- Si riteneva anche che trasmettesse molto coraggio a chi la teneva in mano: in effetti, non è difficile immaginare una certa dose di aggressività in un individuo che stringe un mazzo di ortiche con le mani nude.
- se vogliamo credere ai pronostici tratti dai sogni, ci sarà di buon auspicio sognare di essere “punti” da un’ortica: è sicura previsione di successo!!

durer "Altare Paumgartner"
 Altare Paumgartner da:  Dürer , i grandi Maestri dell'arte, Skira ed
Proverbi
“Più dura che un sasso e più pungente d’un ortica”
“È come l’ortica che a toccarla punge”
“Ci crescono l’ortiche" (detto di luogo abbandonato)
“Gettare la tonaca (o il saio) alle ortiche"
“Chi ha il cul nell'ortica, spesse volte gli formica” (Inutile dire che questo è stato il proverbio preferito dalla Microba!).
L'Ortica ha poi diversi significati nel mondo delle piante.
Si dice "essere pungente come l'ortica" per significare una persona che ferisce con le sue parole, oppure di una casa abbandonata si dice "ci crescono le ortiche" in riferimento al fatto che l'ortica cresce nei luoghi incolti.
Il suo significato è comunque positivo in quanto considerata una pianta solare ed ha quindi un significato propiziatorio positivo.
 
Citazioni
Oltre ai già nominati Messegue e Jannacci, la nomina Dante, nel Canto XXXI del Purgatorio
Di penter sì mi punse ivi l’ortica,
che di tutte altre cose qual mi torse
più nel suo amor, più mi si fé nemica. 87
Mentre in un quadro di A. Dürer ( penso "Altare Paumgartner") famoso pittore e incisore tedesco della fine del Quattrocento è rappresentato un angelo che offre al Creatore l'ortica. Quale migliore testimonianza potremmo desiderare del prestigio che già allora circondava quest’erba?
Viene infine citata anche nei racconti popolari Bertoldo, Bertoldino e Cacasenno :"Re. Qual è quell'erba che fin i ciechi la conoscono? Bertoldo. L'ortica"

4435082783_ccaff1aba4Un capitolo a se merita l’ortica e le ricette che la utilizzano: ve ne parlerò la prossima volta: al momento ve ne segnalo solo una già presente nel blog : ravioli al timo, ortica, ricotta e Bitto
Chiuderò questa volta, come mi capita ogni tanto di fare, con una favola sull'ortica. Racconta così: "Una volta in un prato non molto lontano da qui c'era una piantina di ortiche. Era molto triste perche' non piaceva a nessuno. Sapeva di essere evitata perche' causava forti irritazioni, ma purtroppo non poteva farci nulla. Un giorno una bellissima farfalla si posò sulle sue foglie. L'ortica le chiese come mai non avesse paura di lei. "Stavo pensando che tu saresti adatta a conservare e proteggere le mie uova durante l'inverno" disse la farfalla. "Certamente, e ne sarei molto onorata" rispose eccitata l'ortica. E cosi' la farfalla le affido' le sue preziose uova. L'ortica le difese dalla neve, dal vento e dalla grandine. Non c'era nessun animale che volesse sfidare le sue spine. In primavera, dalle uova uscirono i bruchi che diventarono crisalidi. Appena arrivo' l'estate, tante belle farfalle volarono via dalla piantina di ortiche. "Grazie - disse la farfalla madre - le tue foglie sono le più forti e le più sicure di tutto il mondo". E da allora, ogni inverno, le ortiche custodiscono le uova delle farfalle".
Per la serie "tutti abbiamo almeno una chance"!!
Buona giornata
Dani

http://www.ugotognazzi.com/pappardelle_ortica_burro.htm
http://www.atahayurveda.it/articoli/2009/08/03/virtu-ortica-ii/ articolo di Katrien
http://www.nuoveterapie.it/ortica.htm articolo di Iginio Tartaglini
http://www.elicriso.it/it/linguaggio_fiori/ortica/
http://www.agribionotizie.it/rubriche/ortica.htm
http://menuturistico.blogspot.com/2010/03/ravioli-di-timo-ortica-ricotta-e-bitto.html
http://www.istitutopontevaltellina.it/erbe/ortica_curiosit%C3%A0.htm
http://www.giardinare.it/v0000007.html
http://www.entitygroup.org/naturopatia/erbe/ortica.htm
http://www.altavaltrebbia.net/piante-medicinali/400-ortica-comune-.html
http://www.creafarma.ch/piante/ortica.htm
http://it.wikipedia.org/wiki/Ortica


martedì 16 marzo 2010

Ravioli di timo, ortica, ricotta e bitto

Di Daniela
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Ora io dico: dove lo trovate un blog dove una delle due folli che lo "compongono", con sommo sprezzo del pericolo, audacia e financo assoluta temerarietà, coglie per voi, in persona le ortiche dal suo giardino (in attesa del riordino primaverile!!!) senza guanti (!!!) e ve le propone per un gustosissimo piatto??
Lo so, lo so sono un'eroina : sento quasi lo scroscio di applausi entusisti che seguono la mia dichiarazione, anche se avverto qualche voce di sottofondo, che dice cose tipo "ma sei ......(scegliete voi il termine...) : ma perchè senza guanti?" PERCHE' mi sono distratta!!! stavo parlando con mia filglia illustrandole le doti delle ortiche e le loro mille applicazioni ( dal decotto purificante di mia nonna, alle tisane diuretiche, o agli impacchi per rinforzare i capelli ecc ecc), quando, per farle vedere quale fosse la pianta l'ho portata in un angoletto del giardino dove di solito cresce: non paga dell'indicargliela, ho voluto farle vedere esattamente quale erano le foglioline incriminate e così ho allungato la mano per prenderne una da farle vedere, sapendo che non bruciano quando sono piccolissime. Ho scordato solo che le piccolissime hanno vicino le loro "mamme" più grandi, per dirla con Gaia, e che la loro dote pricipale è quella di essere fortemente urticanti...Si si, proprio fortemente. A quel punto con le mani in fiamme sono corsa ai ripari, chiudendo la classica stalla dopo la fuga dei buoi, andando a prendere i guanti di gomma. Mi sono vendicata , però e ne ho strappato via un bel po' col risultato di suggerirvi, usando le più tenere, questi ottimi

RAVIOLI DI TIMO , OTICA, RICOTTA E BITTO

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Ingredienti

per la pasta:
200 gr farina 00
2 uova
1 manciatina di ortica

per il ripieno

200 gr ricotta meglio se di pecora
30 gr pangrattato (o quanto basta per eventualmente rassodare l'impasto )
100 gr formaggio bitto (o sbrinz, o emmental o simile o ancora, al limite anche parmigiano)
150 gr ortica pesata già strizzata
1 chiara d'uovo
1 manciata di timo fresco o una cucchiaio se secco
1 grattatina di noce moscata
pepe (ovviamente timo, noce moscata e pepe variano nelle quantità a seconda dei gusti personali)
1 noce di burro
sale

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Preparate nel solito modo la pasta all'uovo unendo all'impasto una manciatina di ortiche, lavate, asciugate e tritate finissimamente (si deve appena intravedere qualche puntino verde nell'impasto).

Preparate poi il ripieno: lavate e sbollentate le ortiche(MI RACCOMANDO I GUANTI), tagliatele appena al coltello, salatele e lasciatele raffreddare. A questo punto unite in una boule il bitto grattugiato o tagliato a lamelle sottilissime, la ricotta, il timo, la noce moscata, il pepe, la chiara d'uovo appena sbattuta e, se l'impasto dovesse risultare troppo morbido, potete aggiungere un po' di pangrattato.
Riprendete la sfoglia, tiratela col mattarello o con la nonna papera in una 2 fogli non troppo sottili (vedi foto), mettete il ripieno a mucchietti su uno dei due e ricopritelo con l'altro. Sigillate bene le due sfoglie facendo uscire l'aria intorno al ripieno per quanto possibile e ritagliatela con la rotella. Se invece siete fortunati come me e possedete una nipote con fidanzato che per Natale vi regalano la raviolatrice, usatela pure!!! I ravioli risulteranno davvero bellissimi.

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Fateli bollire in abbondante acqua salata per pochi minuti, scolateli e serviteli con burro fuso e una bella spolverta del formaggio che avete usato nel ripieno (nel mio caso Bitto a gogò!!)
Buon appetito.

Dani

Now I say: where you find a blog where one of the authors, with supreme contempt of danger, daring and even absolute recklessness, captures for you in person nettles from her garden (pending reorganization of the spring!) Without gloves ( !) and offer them to you for a tasty dish? I know, I know, I’m an Hero: I can hear the eco of enthusiastic applause that followed my statement, although I feel some background voices who says things like "but you ......(choose a word ...) why without gloves? Because 'I’m absent minded! I was talking to my daughter explaining the qualities of nettles and their thousand applications (from purifying concoction of my grandmother, the diuretic infusions, or wraps to strengthen the hair, etc. etc.), when, to show her what was the plant, I took her in a corner of the garden where it usually grows: I wanted to show her exactly the leaves, and so I stretched out my hand to get one from seeing it, knowing that they do not burn when they are small. But I forgot that near the very small are their "mothers" the largest, in the words of Gaia, and that their gift is stinging... they’re strongly stinging, just strongly. Then with my hands on fire I went to take the rubber gloves. I avenged, however, and I ripped off a lot 'with the result that you suggest using the most tender, these excellent

Ravioli with thyme, nettle, ricotta and Bitto

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For the dough:
200 gr flour 00
2 eggs
1 small handful of nettles

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Prepared in the usual way the egg pasta dough by combining a handful of nettles, washed, dried and finely chopped (you must be just a glimpse of some green dot in the dough).

Then prepare the filling: Wash and blanch the nettles (Use gloves), just cut to the knife, salt and leave to cool. At this point add in a boule bitto grated or cut into very thin slices, ricotta, thyme, nutmeg, pepper, egg white just slammed, and if the mixture turns out to be too soft, you can add a little 'breadcrumbs.

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Pick up the dough, pull it with a rolling pin in 2-sheet not too thin (see photo), put the filling in one of two and cover it with the other. Seal well the two sheets by putting out of the air around the filling as possible and crop it with the wheel. If you're lucky like me and you have a niece with her boyfriend that for Christmas gives you the ravioli maker, use it well! The ravioli will be really beautiful.
Boil in salted water for a few minutes, drain and serve with melted butter and a nice sprinkle of the cheese you used in the filling (in my case Bitto!)
Bon appetite
Dani

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