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giovedì 22 luglio 2010

il mondo è fatto a scale...- Carote alla marocchina

di Alessandra


carote alla marocchina

L'altra sera, a Genova, il Conservatorio ha organizzato la Notte Bianca. E' un evento che si ripete da qualche anno e a cui noi partecipiamo con piacere. L'idea è deliziosa: una notte di musica, in una fusione totale con lo spazio, nel luogo più simbolico che, in questa notte, diventa un festoso crocevia di allievi ed insegnanti, dilettanti e professionisti, melomani incalliti e semplici appassionati che, per quella sera, si lasciano travolgere da quell'entusiasmo tutto speciale che solo la buona musica è in grado di suscitare.
Va da sè che la creatura ci vada a nozze, con questa manifestazione: in una famiglia dove gli orari esistono ancora, la prospettiva di potersene star fuori dal primo pomeriggio a notte fonda è una specie di miraggio, a cui si prepara due mesi prima, diramando inviti, scegliendo look e arginando sempre di più il tempo e gli spazi che vengono concessi a me e al marito. Dalla prima media a oggi, siamo passati dal poter arrivare alle otto e girare liberamente dappertutto a diktat imperiosi ("non prima delle undici") accompagnati da sbuffi stizziti ("come, alle dieci sei lì, uffa, sono l'unica ad avere questi genitori") e accordi sul filo di lana (" e va bene, arrivate alle dieci, ma almeno fate finta di non vedermi") e quest'anno non ha fatto eccezione.
Il rituale è iniziato nel pomeriggio, con il "non ho niente da mettermi", terminato due ore dopo nella boutique sotto casa, "perchè non posso mica sempre mettermi la borsa lilla... cosa vuol dire, che me l'hai regalata sabato? l'ho già messa domenica, non è più nuova!". E' proseguito con tutte le declinazioni del "sono orrenda, sono bruttissima, sono grassa" e si è felicemente concluso con l'approdo al conservatorio, lei alle sei, noi dopo Hell's Kitchen.
Tutto sembrava filare per il meglio: in fondo al viale, la musica contemporanea, sul palco Vivaldi, il jazz nel teatro e, tutt' intorno, l'atmosfera dei giorni di festa, senza pensieri, ansie, preoccupazioni.
Senonchè, mentre stavo chiacchierando con altre mamme, tutte arrivate alle dieci e mezza, tutte in rigoroso incognito, perchè se mi vede che la guardo è finita, ecco arrivare come un fulmine la creatura, piegata in due dal ridere.
"mamma....- risate- mamma...- risate alla seconda- mamma, marco... " e giù una cascata di risate, da non poterne più.


carote alla marocchina


Marco, ovviamente, è mio nipote, unica progenie di mia sorella, nonchè unico maschio di una famiglia che, dopo aver concimato per secoli le radici dell'albero genealogico, si è interrotta la scorsa generazione, con 4 inutili femmine, equamente divise fra mio padre e mio zio.
Sebbene la cosa non abbia tolto il sonno a nessuno, è probabile che Madre Natura ci sia rimasta male: anzi, mettiamola così: è certo che Madre Natura ci sia rimasta male. Perchè altrimenti non si spiegherebbe il motivo per cui abbia dotato mio nipote di tutti gli ormoni maschili in circolazione, a cominciare da quelli intonsi della generazione precedente in poi- e questo, praticamente, sin dalla nascita: se gli altri neonati sbavavano per via dei denti, lui lo faceva a causa delle forme procaci della sua baby sitter e se le altre mamme faticavano a scorgere i loro pargoli, nel mucchio dei maschietti che si azzuffavano all'asilo, mia sorella andava sempre a colpo sicuro: bastava intercettare le bambine più graziose e- zac- lo si individuava al primo colpo.
Nel computo del risarcimento danni, ovviamente, ci sta pure la cugina femmina, quasi coetanea, naturale catalizzatrice di amiche della sua età: ad essere precisi, mia figlia ha un anno e mezzo di più e quindi il "parco prede" è grosso modo della stessa età, ma se pensate che una manciata di mesi di differenza possa inibire siffatti ormoni, fate un torto al fiuto di cotanto cacciatore: non so dirvi a quale raggio di distanza arrivino i suoi sensori ma, finora, non è sfuggito nulla.
Fra i terreni di caccia più battuti, il Conservatorio occupa un posto di primo piano, complice la maggiore libertà di cui godono gli studenti e il parco che lo circonda: e quindi, cosa volete che conti essere stonato come una campana o non avere la minima idea della differenza che passa fra un diesis e un bemolle? "piatto ricco mi ci ficco" è l'unico imperativo a cui sottostanno gli ormoni di mio nipote e le colleghe musiciste della cugina non fanno eccezione, come dimostra questo stralcio di corteggiamento, carpito dalle orecchie della zia, agli inizi della prima media
" Vai anche tu in Conservatorio?" e
"Sì", aveva risposto quella, sbattendo le ciglia
" E, senti un po', fai anche solfeggio?"
"Sì, certamente"- altro battito di ciglia
" E cosa solfeggi, Si-La-Do?"
Neanche il tempo di intervenire con una sonora sgridata che la pulzella gli aveva già risposto "Si-si-la-mi-la-do", finendo dritta nel carniere delle vittime di cotanto fascino. Il tutto, naturalmente condito dalle risate di mia figlia che fanno da costante sottofondo a tutte le performance del cugino. Qualuqnque cosa lui faccia o dica, state certi che mia figlia riderà alle lacrime, innescando una pericolosissima reazione a catena, con lui che spara cavolate a raffica e lei che si asciuga le lascime, piegata in due dalle risate.
Ride anche stavolta, ma mio nipote non c'è: "mamma.....uhhhhhh che ridere.... mamma, marco.... uhhhh, non ce la faccio più...."
Siccome è contagiosa, dopo due minuti rido anch'io, metre le dico di piantarla e di dirmi cos'è successo
"Marco...è rimasto..... chiuso... nell'ascensore...ih-ih-ih"
Rido di meno
" Ma ora è fuori, vero?"
"Nooooo, ih-ih-ih- è ancora dentroooo"
Ve la ricordate, la Sandra Milo, quando urlava Ciro - Ciro? Ecco, toglietele trent'anni e tre kg di silicone e avrete una vaga idea delle condizioni della sottoscritta che, ansando per le scale, urlava "Marcoooo Marcooo" come una specie di ossessa.
L'ascensore è di quelli a chiusura ermetica, con tripla porta di acciaio, in puro stile cassaforte di Paperone. Lì davanti c'è un bidello, che sta urlando di spingere non so cosa e a fianco un altro, al telefono con i pompieri
"fatemi passare, c'è mio nipote chiuso lì dentro", sgomito, attirandomi sguardi a metà fra l'accusatorio e il compassionevole: dopodichè, comincio con quello che, a mio modo di vedere, è il Padre di tutti i discorsi incoraggianti
"marco, amore della zia, come ti senti? Stai bene? hai paura? ti manca l'aria? ti senti asfissiare?" Quando sto per chiedergli se teme che l'ascensore possa cadere nel vuoto e sfracellarsi al suolo, con lui dentro, arrivano i pompieri e, in meno di un secondo, si aprono le porte.
Mio nipote è illeso- e lo sono anche gli altri sette, tutti rigorosamente minorenni e tutti rigorosamente analfabeti, visto che ad ogni piano campeggia il divieto dell'uso dell'ascensore ai minori di 18 anni e a non più di tre persone. Ma guai a farglielo notare perchè, secondo loro, dove son saliti non c'era assolutamente nulla e poi il computo dei loro chili era inferiore a quello indicato come massimo.
Lo lascio al cazziettone del direttore e ad una fulgida carriera nel sindacato, mentre me ne torno in cortile, scendendo a piedi e ripensando ad una "dedica" che andava di moda ai miei tempi, quando sui diari delle compagne di classe si scriveva che "il mondo è fatto a scale, chi le scende e chi le sale/io ti auguro di tutto il cuore di salirle in ascensore". A patto che non si fermi, però....

CAROTE ALLA MAROCCHINA

carote alla marocchina

Rigorosa "non ricetta", adattissima in queste sere d'estate, ma perfetta anche come contorno a carni dal gusto dolce, agnello in primis. Questa è la versione cotta, che prevede di far saltare in padella delle carote con un po' di cipolla finemente affettata e di portarle a cottura con del brodo, a cui si sarà aggiunto del cumino (meglio se verde), del miele e del succo d'arancia. Si sevono tiepide, con una spruzzata di prezzemolo e di zeste d'arancia grattugiate all'istante. Per mezzo chilo di carote calcolate una cipolla, un cucchiaino di miele e il succo di mezza arancia (anche di più se preferite accentuarne il sapore) e mezzo cucchiaio di cumino, in polvere. Facile, veloce e buona: cosa volete di più?
ciao
alessandra




19 commenti :

  1. h.08.01: Grazie per il divertentissimo/ spanciamento risate dell'inizio giornata........ speriamo che sia cosi' anche per il seguito della mattinata, visto che cosa dovro' affrontare:
    ore 9,30 visita suoceresca..........bleah!
    Devo assolutamente conoscere codesto tombeur de femmes!
    La ricetta estiva è graditissima. Ciao!
    diana

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  2. E tutti gli ormoni dei miei pargoli, secondo te, da cosa dipendono, visto che invece qui le generazioni di maschi si sprecano mentre le femmine non si avvistano nemmeno col binocolo???
    Stasero ho amici a cena e queste carote sono perfette!!!
    Baci zia!
    Stefania

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  3. :DDDDDD...che ridere! e che serata! peccato solo per la compagnia maschile in ascensore!

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  4. Troppo bella la descrizione del nipote cacciatore!!! tuo nipote mi sta già simpaticissimo :)
    Intanto questa sera mi preparo queste carote alla marocchina, non le ho mai mangiate ma mi sembrano ottime.

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  5. Io già mi pregusto la nana con il cuginetto più grande di un anno. Lei si che avrà scelta tra gli amici del cugino!!! :):)
    O forse il cugino verrà a pescare tra le amiche della cugina???
    Sono io quella che riderà come tua figlia!!!!!
    Il marito, un po' meno, ma vabbè!!! :)

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  6. Non si può volere null'altro!
    Sono perfette anche con il cardamomo ....

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  7. Ciao! dolci ma saporite queste carote: il contrasto tra il miele ed il cumino, ben sposati dall'aggiunta del succo d'arancia...
    Un'idea diversa ma da provare!
    bacioni

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  8. scusa... segui i loro numeri: se la somma dei chili e quella degli anni diviso tre stavano entro i limiti... di tre regole (peso, età e numero) ne hanno infranta solo una. Dunque nella loro logica un terzo di cazziatone potevi pure farglielo...

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  9. Una bella risata condita con la carota, che c'è di meglio?!
    Fantastica come sempre!
    Ale, vi ho portato la mia versione della Norma...
    Un bacio

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  10. Che bel post, l'ho letto con molto piacere, piacere di conoscervi innanzi tutto...Devo dire che qualche occhiata veloce al blog l'avevo gia´ data ma dopo le calde indicazioni di Stefania, Gambetta e di Muscaria dovevo proprio fermarmi un po´. E ho fatto proprio bene...Ah buone le carote.
    Un saluto dal sud del mondo, Simonetta

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  11. Dalla premessa mi aspettavo che, all'apertura delle porte dell'ascensore, l'avresti trovato in dolce compagnia!...

    (Dev'essere il caldo, non farci caso!...)

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  12. a me le mamme di adolescenti in incognito fanno morir dal ridere...

    mia mamma venne in incognito anche alla mia maturità :-)

    buone le carote.

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  13. Diana: se resisti, io il tombeur te lo presento... ma poi non voglio nessuna responsabilità con Adriano!!!
    p.s. sei sopravvissuta????

    Stefania: nel tuo caso, si saranno rinforzate nei secoli. E poi, i vostri sono doc... veri masculi, siete, dalle vostre parti!!!

    Greta, ridooo! ma sai che non avevo mai pensato a questa interpretazione? e io pche pensavo che fosse intraversato per lo spavento... ho ancora molto da imparare, mi sa...

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  14. Elena, mio nipote è simpatico a tutti. Specie agli "adulti"- anche perchè, con tutta che tendiamo a dmenticarlo, vista la precocità del soggetto (è anche avanti di un anno e mezzo, a scuola), ha tredici anni e qualcosa. Ti fa spanciare dal ridere... chi ride meno è mia sorella, ma ci sta :-)

    Alessia, ora lo dici... lo dicevo anch'io, anzi, quasi pregustavo la scena dei primi innamoramenti. Ora che siamo invasi dai proci, sono molto ma molto meno felice :-). Anche per quanto riguarda i papà: nella realtà è molto, ma molto ma molto peggio...:-))))))

    Milena, facciamo così: io ti dò uno spunto, e tu crei... e io mi metto alla finestra di fronte e osservo, in estasi. Ci stai?

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  15. manuela e silvia: in marocco, sono un contorno immancabile su tutte le tavole, in versione cotta o cruda (in certi casi, aggiungono anche un pizzico di cannella). sono davvero molto gustose e saporite

    acquaviva, e hai ragione!!!! altro che farmi prendere dalla vergogna e fuggire giù per le scale. Il mazzo, però, gliel'ho fatto nel cortile: ho cominciato con "ignorantia non exscusat" e ho finito con " ora telefono a tuo padre" :-)

    giulia, "risate &carote" mi piace :-) quasi come la tua norma...
    grazie!!!

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  16. simonetta, benvenuta! siamo noi che non potremo più fare a meno di te
    - intanto, perchè sei spagnola: con tutto il parlare sgarruppato che si fa qui sopra, una traduttrice doc ci voleva
    - e poi, per le credenziali :-) intendo dire, una che conosce Stefania, Gambetto e Muscaria, come può non avere la cittadinanza ad honorem, in questa gabbia di matti???

    Virò, al solito, mi batti. Nui chiniam la fronte. In ogni caso, ho omesso un particolar eimportante: è uscito con due numeri di telefono. E non certo dei ragazzi che erano con lui...

    Gaia, la mia, di madre, è venuta in incognito alla laurea... pensa te. E la seconda, l'ha letta su un giornale: non mi ha parlato per un mese....


    vado in ufficio (meno 9...)
    ale

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  17. Ah, ah, ah..... Quanto ho riso!!!!!
    Credevo che il Latin lover si fosse "accidentalmente" chiuso in ascensore con la procace solfeggiatrice!!!!
    E che, dalla porte chiuse, si sentisse il suono della di lei soave voce: "Si-la-do.... si-si-si.... si-mi-la-do!!!" :-DDDDDDD
    Benedetta gioventù!!!!
    Le carote????
    Quelle posso ancora concedermele!!!! Ed anche molto, molto presto!!!
    Un abbraccio
    Licia

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  18. Certo che nella vostra famiglia il cabaret è ereditario!!!! :-D

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  19. MAPIIIIIIII un bacione grossissimo!!!!!
    E' bellissimo rivederti :-DDDDDD


    @ Ale: quoto Mapi, è ereditario! :-D
    Tuo nipote è spettqcolqre (maledetta tastiera frqnceseeeeeeeeeeee)

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