OverBlog

domenica 19 settembre 2010

mtc- japanese cotton cheese cake allo yogurt, con salsa aromatizzata al caffè di Valeria




E questo è un "benvenuto" all'Emmetichallenge che noi di MT diamo ad un'altra delle nostre amiche, Valeria- e lo diamo con tutto l'entusiasmo di questo mondo, perchè averla qui sopra ci rende felici, per tutta una serie di motivi. Il primo è che è una che ti fa morir dal ridere: lei non ride, sia chiaro. Si limita a raccontare, così, tranquilla, come se stesse leggendo un articolo di moda o di costume, mentre voi siete lì che vi spanciate dalle risate, in barba a quel briciolo di convenzione sociale che vi vuole relativamente composte, anche con le amiche più care- e se non ci credete, leggetevi il post, qui sotto.
La seconda ragione è che è una cuoca eccezionale. E, credetemi, io ho rispetto delle parole- e degli aggettivi ancora di più. Strabilia con la panificazione, ma non è da meno su tutto il resto. Però, essendo un'altra stile Diana, se ne sta sempre dieci passi indietro e quando decide di venir fuori, è solo perchè o ha per le mani un altro capolavoro ("mah... sì, mi sembra buono...") oppure ha ceduto alle nostre minac... ops, ai nostri calorosi inviti.
E infine, l'ultimo motivo per cui noi oggi siamo così contenti, si chiama Giorgio. Che di Valeria è il marito, l'indissolubile metà, l'oscuro ispiratore della sua cucina. Lei lo chiama Furio, a dire il vero, come il marito di Magda, nel film di Verdone- ma glielo concediamo, perchè dopo anni e anni di convivenza, è possibile che anche un mito come quest'uomo abbia palesato qualche piccolo difettuccio. Che però bilancia il suo lato migliore e cioè la sua capacità di inventare ogni attrezzo per permettere a Valeria di cucinare. Il suo biglietto da visita era stato l'affetta-polpo per la soppressata- e da allora, credetemi, la mia vita matrimoniale è cambiata., visto che qui, l'ingegnere, oltre la solita bottiglia di plastica decapitata non è riuscito ad andare. Da lì in poi, è stata tutta un'invenzione, tanto che il titolo di Archimede delle Caccavelle non glielo toglie nessuno. Per non parlare delle sue sarde in saor, della sua trippa e dei posticini nascosti lungo la strada del Prosecco e della sua innata vocazione da pusher di buone bottiglie che ce lo rende ancor più prezioso come amico.
Potevamo farne a meno, qui all'emmetichallenge?
Io dico proprio di no...

COTTON SOFT CHEESECAKE



...e allora, visto che mi 'avete tirata dentro' a questa sfida, ecco la mia ricetta e le mie foto! Come dicevo di là io non sono un tipo competitivo, le gare e le competizioni mi mettono solo ansia. Quando ero 'costretta' dalla mia dolce metà a partecipare alle gare ciclistiche, mi tenevo sempre ai margini e lasciavo passare tutti avanti...dietro di me c'era solo 'la scopa' (cioè il furgone che raccoglie tutti i ciclisti che non ce la fanno più..) e l'ambulanza (che raccoglie tutti quelli che sono 'oltre' allo stadio di non farcela più...vuoi mai che mi fosse servita?!). Poi arrivavo all'arrivo che stavano già smontando tutto...le premiazioni le avevano fatte ore prima...e mi guardavano come dire "ma da dove arriva questa?!" Ecco, ed ora mi mettete l'ansia da competizione: mannaggia a voi! E poi devo confessare una cosa: gli altri stampini non ne hanno voluto sapere di essere svuotati, così li abbiamo tolti alla va là che va bene e la cheesecake sembra mangiata dai topi...però sono buoni!!!

COTTON SOFT CHEESECAKE


Ingredienti


  • 250 g ricotta alla panna

  • 50 g yogurt greco magro

  • 140 g zucchero mascobado

  • 100 g latte fresco intero

  • 40 g farina

  • 20 g amido di riso

  • 20 g amido di frumento

  • 6 uova

  • 1 cucchiaio caffè solubile

  • ½ cucchiaino baking

  • Sale un pizzico

PREPARAZIONE

Stemperare la ricotta con lo yogurt greco. Aggiungere i tuorli e 100 g di zucchero e mescolare. Aggiungere le farine setacciate con il lievito, il sale, il caffè sciolto nel latte. Nel frattempo montare a neve gli albumi con 40 g di zucchero.Versarli nel composto e mescolare delicatamente.Imburrare degli stampini da plum cake e versarvi il composto fino a ¾ dello stampo.Mettere in forno a bagnomaria per 70 minuti a 160°.Lasciar raffreddare prima di sformare.

Servire con una base di yogurt aromatizzato al caffè.

16 commenti :

  1. Mi sa che mi conviene pubblicare subito... prima che qualcun altro abbia le mie "geniali" idee!!!
    P.s per Laura, anche io odio le competizioni, ma per il motivo opposto: se non so di vincere non partecipo... e qui so già di non vincere...ma le due di sopra mi hanno fatto credere che sarei stata raccomandata e io ci sono cascata come una pera!!! Donne di nessuna parola!!!

    RispondiElimina
  2. Valeria, mancavi solo tu, finalmente sei arrivata e alla grandissima, da par tuo, sommessamente e delicatamente ma..........
    codesta ricetta è quella che avrei voluto fare io se ...... ci avessi pensato.
    Grazie, grazie!!
    diana

    RispondiElimina
  3. Stefania, guarda, che solo manfrina è: Tu sei stra raccomandata:-) ma è per quello che non ti facciamo vincere: perchè poi maniman penserebbero che non vinci per la tua bravura, hai capito???? pubblica, dai, che qui non vediamo l'ora di sapere cosa hai tirato fuori stavolta...:-)

    diana, idem: ah, saperlo!!!!
    ciao
    ale

    RispondiElimina
  4. Grazie, ragazze. Come sempre siete trooppo gentili! Anche la mia metà, che poi è il doppio...ringrazia!!!

    Valeria

    RispondiElimina
  5. @ cara la mia Valeria, tutto meritato, ogni singolo complimento... e poi è vero che le sarde di Giorgio ce le ricordiamo ancora qui in terra di acciughe!! Ma la ale ha scordato di definirti infaticabile sportiva e pazza bicicletto-camminatrice!!!! e quel sant'uomo che ti segue non lo vogliamo ammirare ancor di più ;-)))!?!
    Fantastica la ricetta, ma qui il più incapace è uno chef d'alta classe! ALEEEEEEEEEEE mi sa che abbiamo ASSAI bisogno di un aiuto giudice!!!!!!!!!!!

    RispondiElimina
  6. EVVAI, VALERIAAAAAA!!!!!!!!!
    Con levità ci sforna un dolce con ricotta alla panna, yogurt greco e zucchero muscovado, lo aromatizza al caffè e dice che non è niente... Vorrei essere uno dei topi che hanno mangiato le altre formine!!!! :-D

    Pure a me le gare mettono ansia, questa fa eccezione perché ci si diverte e non si vince niente, in compenso si ride e scherza e si incontrano tante persone simpatiche.

    Stefania, non fare la modesta: aspetto di vedere il tuo capolavoro!!!

    Besos a todos.

    RispondiElimina
  7. Dani, e secondo te la genny cosa ci sta a fare??? aspetta che torni da lisbona- e vedrai che bella sorpresa :-))))

    RispondiElimina
  8. Grande VAleria....intanto non vediamo l'ora di assaggiare le buone cose che da qui a tre settimane ...gusteremo!!!!

    BAci Fla

    RispondiElimina
  9. Grazie di nuovo a tutte! Eh, sì...stiamo già facendo le 'prove generali' per il raduno...

    Valeria

    RispondiElimina
  10. cappero che fior di ricettina!!! complimenti a Valeria :-) ciao Ely

    RispondiElimina
  11. Approfitto di questa ricettina favolosa per farti i miei complimenti... ho riscoperto il tuo blog grazie aduna signora che ha fatto un tuo corso di cucina e me ne ha raccontato meraviglie.. un bacio

    RispondiElimina
  12. Affetta polpo per la soppressata?

    Cioè...non è che uno può buttare là delle cose così e poi non spiegarle...

    ...poi chi legge resta così: estasiato dalla ricetta e sconvolto dalla curiosità; cerchiamo di metterci una mano sulla coscienza!

    RispondiElimina
  13. Fabiana, e io ho scoperto il tuo blog, grazie a questa signora :-) ed è davvero bellissimo.
    i corsi sono in "pausa sabbatica", anche a seguito degli strascichi di un incidente d'auto, quasi due anni fa, che mi rendeva difficile stare in piedi per troppe ore di fila. Li ricordo tutti con commozione, ci credi?- perchè al di là di quello che si imparava, sono stati momenti bellissimi. Ogni tanto, ci penso, a riprenderli, intanto perchè sto molto meglio e poi perchè mi mancano un po'...vedremo, chissà!

    Virò: pensa che lei ci ha pure messo la foto- una roba hi tech da "porca figura da salotto", con tanto di tubi e stantuffi e tutto il resto... una specie di Centre Pompidou tutto cromato, che se lo vede Piano va in depressione...di più, nun zo. E la coscienza, quella, bisogna verla, per poterci mettere una mano sopra....:-))))
    ciao !!!
    ale

    RispondiElimina
  14. Virò, in pratica è un cilindro in acciaio con uno stantuffo sempre in acciaio e dischi in teflon per pressare il polpo, ma anche le trippe, ecc. e fare il carpaccio! Una versione molto più evoluta della classica bottiglia di plastica schiacciata!
    Qui non posso mettere le foto, ma se mi dai la tua e-mail te le mando!

    Valeria

    RispondiElimina
  15. "....e la cheesecake sembra mangiata dai topi...però sono buoni!!! ..."
    ........ chi, i topi ?....
    bello e buono il tuo dolce, Valeria, ma non me ne meraviglio più che tanto ... !
    (P.S. a leggere le splendide ricette delle partecipanti capisco ci sarà difficoltà nel giudizio finale... e vi dirò che mi viene una tentazione...)
    Maria Chiara

    RispondiElimina

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...