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lunedì 19 dicembre 2011

Santa's Little Helper di Nigella... e la prima recita di Natale della creatura

santa's little helper

A scanso di equivoci, stiamo parlando di parecchi anni fa. Dodici, per la precisione. E a dirla tutta, l'avevo rimossa. Me l'avete fatta venire in mente l'altro giorno, con il post della Via Crucis natalizia ed è da allora che rido, da sola o in compagnia, ogni volta che la racconto. Il che oggi avviene spesso, ma vi assicuro che per lungo tempo ho taciuto, asfaltata com'ero dai postumi della figura di mierda a cui sono abbonata da una vita e che ha nella figlia che mi ritrovo uno strumento infallibile, come ben sa il mio sistema nervoso. 

Anyway, col tempo passa tutto e se riesco a raccontarvi anche questa, significa che gli anni che passano almeno un risvolto positivo ce l'hanno. Per cui, mettetevi comodi, che comincio. 
Era il secondo anno di asilo, selezionato con il rigore della mamma di figlia unica, all'epoca ancora insegnante e ancora convinta del potere formativo della scuola. Nei mesi precedenti all'iscrizione, era stata tutta una ricerca strategica, condotta con metodi che spaziavano dallo scientifico ("questo è a 700 m da casa, quest'altro a 752") all'inquisitorio ("dimmi, ma è vero che li costringono a mangiare le verdure?"), passando per le fisime alimentari ("là hanno le cucine, ma lì raccolgono loro stessi le verdure nell'orto") e le paturnie religiose ("non è che se la mando dalle suore, poi non farà più religione, a scuola?"*ps: la risposta è sì, non la farà più): alla fine, la scelta era caduta sull'istituto che meglio corrispondeva a tutti i parametri, con le suore brave, l'orto biologico, la vicinanza alla casa mia e dei nonni e un dossier di commenti decisamente positivi, carpiti alle spalle di ignari genitori in coda al supermercato o durante la pausa caffè, al bar sotto la scuola. L'unica cosa con cui non avevo fatto i conti, purtroppo, era l'utenza: non tanto per i bambini, che erano assolutamente deliziosi, quanto per i genitori, che transitavano tutti nell'orbita dei calciatori (in servizio o freschi ex) o dei cantanti. Il che, in soldoni, significava mamme strafighissime, con una borsa firmata al giorno, che scendevano dal SUV col tappeto rosso e passavano la loro mattinata a mostrare i loro ultimi acquisti, tutti rigorosamente griffati e ancor più rigorosamente "taglia 42". 
Io, all'epoca, ero come adesso, con dieci anni di rughe in meno: sempre di corsa, sempre affannata, sempre alle prese con gli incastri di giornate troppo brevi per far tutto. Giravo su una cinquecento scassata (è il requisito di tutte le mie macchine, anche se le compro nuove: dopo un po', le riduco a mezzi da sbarco), mi barcamenavo fra tre lavori, con guardaroba di scorta e sensi di colpa nel bagagliaio. Le altre mamme si fermavano ore ed ore a guardare i loro bambini giocare e se uscivano dalla scuola era per infilarsi nel bar, a socializzare fra aperitivi e patatine; io ero "quella che lavorava" e che, per giunta, le disturbava ogni volta, costringendole a spostare le auto dal viale perchè aveva anche degli orari da rispettare e "no, non posso dirlo, al mio capo, che non puoi spostare il fuoristrada perchè non ti si è ancora asciugato lo smalto". Insomma, a farla breve, ero sempre a disagio e qualsiasi cosa facessi, era sempre quella sbagliata. 
Mia figlia, per contro, viveva felice: andava volentieri all'asilo, si trovava bene con tutti i suoi compagni e si era affezionata alla sua insegnante, una suora bergamasca, sbrigativa e senza fronzoli sin dal nome che si era scelto, quel "suor Maria" che aveva il potere di far tornare nei ranghi tutte le madri, griffate o sgarrupate che fossero. 
Ovviamente, come in tutti gli asili che si rispettino,a Natale c'era la recita, che si preparava praticamente da Ottobre. Alla prima, non si era andati: colpa di un'influenza o di un raffreddore o di uno dei mille flagelli compresi nell'iscrizione del primo anno di scuola materna. Alla seconda, invece, bisognava fare la pastorella, con tanto di canto finale che aveva finito per entrarci nelle orecchie, da tanto veniva ripetuto a casa, in ogni momento. In ogni caso, alla vigilia, era tutto pronto- canto, costume, codini- quando, all'improvviso squilla il telefono. 
"Uè, l'è suor Maria..."
Mi metto sull'attenti. "L'è suor Maria", bisbiglio al marito. 
" Ghè un problema"
"Ghè un problema" - la mia voce è un sussurro. Il marito è sull'attenti, pure lui. 
"La Madonna ha la varicella"
"La Madonna ha la varic... La Madonna ha che?????"
"La varicella e no la può venire... te ghe devi dire alla Carola che la fa lei, la Madonna nel presepe, domani... e te ghe devi anche far imparare la parte... e ben, mi raccomando, che l'è una parte importante"
La parte importante consisteva nell'accogliere i pastorelli bambini, al grido di "Gloria e lode". C'era anche qualcosa prima, una variazione sull'evergreen del "venite parvulos", ma il punto critico era quello lì. Perchè la creatura, all'epoca, non diceva la "erre". Parlava come una mitraglia, senza prender fiato fra una frase e l'altra, ma la "erre" proprio no. La sentiva, ovviamente (memorabile la battuta al ristorance cinese "mamma-che-lidele- quetti-cinesi- dicono-"tolta"-invece- che - "tolta"), ma la pronuncia era un'altra cosa. Meno che mai se pi c'erano dittonghi o altre liquide in zona- e "gloria e lode" era un terreno davvero ostico. Neanche a dirlo, la bimba scelta in origine per questa parte aveva la dizione perfetta (era già iscritta a non so quale anno di recitazione) e l'aver affidato a mia figlia il ruolo più importante della recita di Natale, scavalcando bambini di ben altri natali, aveva creato un po' di malumore, negli altri, un'ansia che non vi dico in me. E quindi, era tutto un ripetere "Gloria e lode. Gloria e lode, gloria e lode, cavolo, Carola cosa ci vuole a dire 'sta erre", in ogni momento della giornata. 
Finchè arriva l'ora della recita- e siamo tutti lì, assiepati nelle prime file, con videocamere e rotoli di kleenex di ordinanza. Entrano i pastori, entrano le pastorelle, entrano i bambini e alla fine entrano S. Giuseppe e la Madonna, per l'occasione paludata nel lenzuolo del corredo, diventato di un azzurro celestiale in seguito ad un bucato sbagliato. San Giuseppe saluta il pubblico, con un discorso perfetto, il Primo Pastore gli risponde a tono e poi tutti si girano verso la Madonna: che, come da copione, alza gli occhi al cielo, congiunge le mani, recita una preghiera sommessa e poi, con voce stentorea: "bambini, venite da me! cantiamo tutti.... GLORIA ERODE!"
Devo proseguire- o basta così????
SANTA'S LITTLE HELPER
da Nigella Christmas

santa's little helper

Alla faccia del "piccolo aiuto" a Babbo Natale, ho pensato, quando ho letto gli ingredienti di questa corroborante bevanda natalizia, a base di Brandy, Cointreau e amaretto. Al primo sorso, però, ho pensato che tutto sommato qualcosa di forte ci vuole, per affrontare le fatiche di quella notte; al secondo, ero ancora più convinta; e al terzo, ero pronta a farmene un altro, invocando tante altre notti di Natale, da qui alla prossima primavera. Nigella propone la versione col ghiaccio, io l'ho preferito liscio (non sia mai che si annacqui): ma in tutti i casi, è un gradevolissimo aiuto, in queste giornate così intense e caotiche.


cubetti di ghiaccio (facoltativi)
1 parte di brandy
1/2 parte di amaretto di saronno
1/2 parte di Cointreau o Grand Marnier o Triple Sec

ogni parte corrisponde a 25 ml. 
Mescolare senza agitare e versare nei singoli bicchieri. 
buona settimana 
Ale
 


32 commenti :

  1. Questa è bellissima, e detto con l'animo che mi ritrovo questa mattina oso dire che me la rivendo quando una certa famiglia torna a farmi visita...

    Quando hai tempo dai un'occhio alla mia email? ;-)

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  2. ahahahahahahahahahha troppo troppo forteeee... a parte che a tratti mi sono commossa.... come mi son rivista in teeeeeee, davvero un bacione

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  3. Però vedi..le è servito imparare a pronunciare la R ahahahahah..mitica ragazza...ahahhahahaha, buongiorno!!!BAcioni, Flavia

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  4. Ed ora riderò tutto il giorno anche davanti agli alunni per colpa tua e della creatura.
    Troppo esilarante sta storia e penso che dopo un po' faccia ridere anche il piccolo aiutante di Babbo Natale.
    Buono!!!

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  5. AHAHAHAHHHHHHHHHHHIAIAIAIAIIIIIIIIIII!!!!!!!!!
    Mi hai fatto ridere nonostante la stanchezza!!! Complimenti Carola!!!:-))))
    diana

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  6. sarebbe incredibile...se non avessi avuto anch' io ( come tantissimi di noi) una figlia alla scuola materna... e per giunta dalle Suore. Con la differenza che la mia non è stata "traumatizzata" e ora è pure nel gruppo della Pastorale Giovanile locale.( Misteri delle figlie...)Ma permettimi di porre l accento sulle considerazioni iniziali di questo post, circa il disagio che hai provato nei confronti di quelle mamme. Io l ho provato solo al mitico Doria, quando vedevo giovani mamme "topmodel" ingioiellate come la Madonna del petrolio ( che non esiste, ma rende bene il concetto), strizzzate in jeans pieni di borchie, con camicette così "ette" che ben poco lasciavano all'immaginazione.. La taglia nel frattempo era diventata la 40 e boia chi la superava! Io col mio 44 ero decisamente obesa e poco guardabile, se non dall alto in basso ( ma io sono un tap-model, per cui facevano poco sforzo, ndr). Poi, l'amato nostro Giovannino mi venne in soccorso con il suo commento a una vignetta ( credo di Mosca, ma forse era sua) che ritraeva le "Signore a pera". per traslato ( molto traslato in verità) ho adattato il commento e ... RIDO ANCORA ADESSO e me fr... ooops: me ne stra-stropiccio di tutte quelle che "si credono". Io, modestamente, SONO. ah ah ah ah. ( Se lo ritieni troppo lungo, puoi anche non pubblicare questo mio commento.ciao)

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  7. Dimenticavo : grandiosa espressine "Little Helper" , fa molto piu' scena del ns banalissimo "aiutino". Sei geniale!

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  8. Mi hai fatto iniziare la giornata ridendo! Ma grazie soprattutto questa ricettina, un aiuto mi ci vuole proprio o non arrivo a Natale!

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  9. Ecco, mi ci voleva proprio questa mattina!!
    La scuola della nana è identica alla tua. Stesse mamme, stessi SUV, e bambini che paragonano la nana a Belen (ed è tutto dire!).
    Manca la suora, ma c'è la maestra Marisa, che sbaglia i congiuntivi in pubblico ( e forse anche in privato) ma che tutti i bambini adorano.
    Lei ha fatto la scimmia e ha ballato al centro del palco come una prima donna, io ho pianto, e l'ho salutata ripetutamente. Ancora me ne vergogno, sia chiaro.

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  10. alem, la mia la paragonavano alla Canalis... ogni epoca, ha le sue veline eponime :-(
    rispondo dopo a tutti, ora scappo (ne ho due su due con l'influenza... mai che tocchi un po' a me ;-))
    a dopo
    ale

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  11. un crescendo fantastico per un finale strepitoso, ha ragione il tuo ammiratore-detrattore misterioso, sei la più brava, e tua figlia è irripetibile, devi esserne fiera, guarda che materiale ti fornisce!!!
    ho le lacrime agli occhi :-)))
    CristinaG

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  12. Ale,le mamme che tu descrivi,qui,a Napoli, si definiscono con un termine che indica un rumore corporale (quello citato anche dal padre Dante, per intenderci...) e,cioè, "perete", col peggiorativo "zompaperete"...Mariella dM

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  13. Fantastica Carola !!! approposito di mamme taglia 42 o 40, ho la testimonianza di un mio caro amico che accompagnava ogni mattina i figli a una scuola privata e si meravigliava come, già alle otto di mattina, le mammine fossero truccate, pettinate e vestite nemmeno dovessero andare a un cocktail... e tutte rigorosamente in megafuoristrada anche prechè, aggiungevo io, i mariti, mica scemi, si prendevano l'utilitaria lasciando alle mogli il macchinone.... Gente fatta con lo stesso stampino la trovi in ogni città !
    Maria Chiara

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  14. ho riso per cinque minuti!!!mi sono immaginata tutta la scena! la fauna di mamme con suv, borse firmate, unghie col gel e via discorrendo c'è anche da me, contrastata, per fortuna, da mamme con numerosi (almeno quattro) figli aggrappati al collo, ai pandaloni e alla mano. La varietà delle mamme, da me, ha sempre compreso quelle che arrivano ad asilo/scuola come se andassero ad una cerimonia, a quelle con la tuta addosso, da quelle che sgommano in fretta perchè hanno lavoro o altri figli da scarrozzare a quelle che si dilettano in colazioni/merende/aperitivi al bar. Per fortuna! Bacioni!

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  15. Ti hanno già detto tutto e mi rimane una sola parola: GRANDE (tranquilla, non parlo della taglia).
    Ti abbraccio

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  16. :)
    letto circa le 06.00 (ma a che ora posti????) ed ero di corsa per commentare.
    bel nome quello di tua figlia.
    e il coctail sembra una bomba ma si sa che lo farò durante le feste!

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  17. naaaaa!!!! Rido =DDD CAROLA SEI UNA GRANDEEEEEE!!
    Secondo me l'errore di pronuncia era voluto da una Creatura che ha preso il sens of humor materno!!
    Consolati, anche alla scuola (pubblica) di Andrea debbo essere una delle pochissime che non si fa il *caffettino prima della palestra* e che, viene guardata con stupore quando adduce come scusa, *il mio capo mi attende in ufficio*!
    Però, poverine a sudare tutto il giorno mentre noi stiamo sedute in ufficio a riposare!!
    Quindi facciamoci un goccetto che fa solo bene!
    Nora

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  18. Dio mio che ridereeeee!!! Stupenda! Ciao - Sara

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  19. Giusto e minimo contrappasso per far pronunciare agli innocenti cose fuori dal loro mondo. Se l'apprendimento per imitazione funziona, gli alunni della strepitosa suor Maria (perfetta davanti alle mamme smaltate) dovrebbero poter soddisfare tutti i requisiti per gli insegnanti richiesti dalla Lega nord, comunque...

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  20. ... ma questo cocktail è l'opposto di James Bond ;-) ...

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  21. ah ah! la R alla fine è uscita!!! cuore di mamma!

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  22. Fantastica, neanche il più grande dei comici poteva creare una battuta così perfetta!!! rido rido rido!!! ahahahahahah :)))

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  23. Neanche se fosse stata figlia mia.... :DDD

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  24. ahahahahahahah sto ridendo da sola!!! ahahahahahah
    :))
    però credo che di questo drink, non riuscirei a berne manco un sorso...hic...

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  25. e io che, senza troppe ricerche, ho iscritto mio figlio alla scuola pubblica più vicina quest'anno non potrò nemmeno avere la gioia di poter usare un pacchetto di kleenex, visto che la recita è roba da scuole private. pare!
    Bei ricordi i vostri.
    Stefania P&S

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  26. Ale, sei davvero unica nel raccontare le vicende, che ridereeeeeee!!!!!

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  27. Però la "r" l'ha detta! Bellissima, la Carola è una grande

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  28. Te l'ho detto di persona e lo ripeto qui: Carola sei tutti noi!!!!
    E pure tu, Erode, fedele compagno di tutti i miei viaggi in treno e in aereo.

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  29. Letta oggi al lavoro - Scoppiata a ridere in mezzo a tutti - Evitato di postare pure un commento - Mi rimane un dubbio: sicura che la suora fosse bergamasca? Da come parlava sembrava più veneta...a parte questo: "CAROLA FOR PRESIDENT!!!

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  30. Uh, uh, uh.... M'immagino la tua faccia ma anche quelle delle "Top Mothers".....
    Accidenti, ma perché in queste occasioni imperdibili, non ci sono mai????
    Un'ultima cosa: pensi che il "little helper" di cui sopra possa farmi sopravvivere ai festeggiamenti natalizi???? Beh, se così fosse, ne preparerei almeno un ettolitro!!!! ;-)))))
    Un abbraccio anche alla fantastica Creatura!!!!
    Licia

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  31. Ma che ridere!! posso morire!! ...e sì che facendo la maestra dovrei aver capito che le creaturine son geniali!!!! ahahah Zia Nennì

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