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giovedì 17 febbraio 2011

Tisane, elisir e pozioni...lo Zafferano

Di Daniela
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Eccoci con la seconda spezia in programma per la nostra rubrica "Tisane, elisir e pozioni": parliamo del prezioso, profumato, coloratissimo
ZAFFERANO
383px-Illustration_Crocus_vernus0 wikipedia

"C’era una volta un bellissimo giovane mortale, di nome Croco. Costui si innamorò perdutamente di una ninfa dei boschi, elegante e graziosa, Similace che ricambiava il suo amore…ma l’amore tra un mortale e una divinità non era ammesso e così, vuoi per la gelosia di Afrodite per lei o di Hermes per lui, gli dei trasformarono il bel Croco in una pianta odorosa e preziosa e la giovane ninfa in un’altra piantina…."
Non è un bell’inizio? Non è una favola, è il mito di Croco, che racconta la nascita di questo preziosissimo fiore.. tanto per soddisfare la vostra curiosità la bella ninfa fu trasformata nella similax aspera e cioè la salsapariglia europea [ricordate i Puffi con l’odioso Gargamella? Tutto torna alla fine, in un grande cerchio :-)] i cui frutti erano utilizzati, come ci racconta Euripide nelle sue Baccanti ("Tutte si incoronavano con ghirlande di edera, di quercia e di smilace in fiore") per i riti dionisiaci….
200px-Smilax_aspera
E non solo questa versione: la mitologia romana invece racconta che Mercurio, il Dio dei ladri e dei mercanti (bella accoppiata vero?) oltre che messaggero preferito degli dei e protettore della medicina, avendo sbagliato il lancio del disco, colpì a morte il suo amico Crocus e fece tingere del suo sangue il fiore della pianta affinché gli uomini, attraverso il colore ed il nome, lo ricordassero per sempre.
In entrambi i casi il personaggio nella mitologia aveva una doppia natura : morte e rinascita o meglio rigenerazione, tanto da diventare sia il fiore degli sposi, che il fiore usato nelle cerimonie funebri.
zafferano pist 3

Lo zafferano era molto conosciuto tra i popoli antichi.
Gli Egizi lo usavano per colorare le vesti, per preparare unguenti e profumi, per tingere le bende delle mummie e nel composto di erbe necessarie per l’imbalsamazione. I Greci come i persiani lo ritenevano un potente afrodisiaco ottimo per risvegliare la passione e lo usavano per farne corone oppure per spargerlo nei teatri o nei letti nuziali (sembra che anche il letto di Zeus fosse coperto da crochi); per i Romani era il colore del velo delle spose (flammeus, fiammeggiante come le tonalità degli stigmi dello zafferano) e il fiore che ,come dicevo prima, addobbava la casa della sposa, oltre ad usarlo anche per ornare le tombe, come auspicio per una vita ultraterrena. Persino la Bibbia nel Libro dei Cantici (4:14) viene citato come pianta aromatica e odorosa.
Lo zafferano prodotto dal fiore del croco, è stato usato da sempre per colorare con il colore dell’oro abiti sacri e religiosi, dalle toghe degli antichi Egizi all’abito del Dalai Lama, ma era usato anche per tingere la lana per i tappeti persiani, per le lane ed i tessuti del Kashmir, per gli abiti dei re d’Assiria, come per quelli Babilonesi fino ai re d’Irlanda.
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Il rosso dei veli da sposa si tramandò dai romani fino al medioevo , dove con la preziosa spezia si tingeva una veste che le spose indossavano sotto gli abiti per le nozze ed è stato usato da sempre per purificare la pelle : le donne si tingevano le guance, le labbra, le unghie e i capelli con questa spezia e la usavano per trattare l'acne, ma anche per trattare scottature, graffi e lividi. Bagni, olii per i massaggi e belletti a base di zafferano erano noti ovunque, e si ritrovano anche " nell’arte di amare " araba e persiana.
Prezioso fino al punto di essere noto come l’oro rosso, compariva addirittura nei contratti matrimoniali nel 1700, insieme a vesti, tele, abiti, terre e denaro… Forse la pianta è originaria di creta: il nome deriva infatti dal greco Kròkos (c'è un esplicito riferimento a questo fiore nell'Iliade di Omero – Libro XIV, versetto 347) che significa “filo di tessuto” e si riferisce ai lunghi stigmi ben visibili nella specie più conosciuta (e coltivata) di questo genere (Crocus sativus o zafferano vero). La prima documentazione dell'uso di questo nome lo abbiamo da Teofrasto di Efeso filosofo e botanico greco antico nonché discepolo di Aristotele. La parola zafferano, invece, deriva dalla parola latina safranum, che a sua volta deriva dall'arabo zaʻfarān (زعفران) (da aṣfar (أَصْفَر‎), che significa "giallo").
Sembra che la pianta sia originaria dell’isola di Creta e che da li sia stata portata nel Medio Oriente, in Africa e in Italia, dove, nel periodo romano, come ho detto, ebbe grande importanza anche economica. Con la caduta dell’Impero Romano la popolarità dallo zafferano venne meno, e la sua coltura sopravvisse in Oriente, nell’impero di Bisanzio, e nei paesi arabi. Attorno all'anno mille (961 a.C.) furono gli Arabi che ne reintrodussero in Europa la coltivazione attraverso la Spagna. Ci fu così, in tutto il bacino del Mediterraneo un grosso incremento nell’utilizzo di questa spezia. Il suo valore fece si che fossero comminate in Spagna pene molto severe per chi cercava di portar fuori i preziosi bulbi: fino alla pena di morte. Ma Padre Santucci, un frate che nel 1230 sappiamo far parte in Spagna di un tribunale dell’inquisizione di Gregorio IX, riuscì a trafugare qualche pianta, portandola in Abruzzo, sua terra d’origine, dove ottenne risultati di qualità addirittura superiori all’originale e dove tutt’ora, oltre che in Toscana e in Sardegna, viene coltivata con ottimi risultati. Curiosità locale: da qualche tempo abbiamo anche noi in Liguria una piccola coltivazione: è a Minceto un minuscolo paesino nel comune di Ronco Scrivia, a 600 metri di altitudine alle spalle di Genova, quindi!
spa zaff 006
Da questo connubio fortunato, l’inizio dell’utilizzo anche in cucina dello zafferano anche in Italia: già nel ‘400 “giravano” moltissime ricette con la preziosa spezia e così, oltre ad utilizzarlo per tingersi i capelli, cominciò a far parte della “cucina d’autore” soddisfacendo i palati più raffinati e soprattutto , forse , aiutando a coprire con il suo aroma i sapori un po’ “forti” di molte pietanze del tempo.
sformato capesante gamberi
Un’ultima curiosità sul suo utilizzo culinario: sapete qual è la leggenda sulla nascita del risotto alla milanese, il piatto forse più classico (arancini e altre squisitezze a parte :-)) per l’utilizzo dello zafferano? Nel 1500 il Maestro pittore fiammingo, Valerio da Profondovalle (Diependale), lo utilizzava per colorare le vetrate del Duomo di Milano e così, per un caso, pare che durante il matrimonio di sua figlia, anch’essa pittrice) un po’ di zafferano cadde sul piatto di riso che stavano preparando per il banchetto: lo assaggiarono, un po’ prevenuti, i cuochi, e si accorsero così che era squisito. Da qui a poco a poco la fama del risotto si sparse fino a diventare quasi il piatto simbolo della città ed apprezzato ovunque.
zafferano
Parliamo un po’ della pianta ora. Si tratta di un croco autunnale che fiorisce nel periodo che va dalla metà di ottobre alla fine di novembre a seconda del clima. La sua coltura deve essere effettuata quasi interamente a mano rendendo estremamente costosa la spezia che se ne ricava: la fioritura dura dai 15 ai 20 giorni, durante i quali, ogni mattina si raccolgono, manualmente, fiori appena in boccio (infatti con il sole si schiuderebbero rendendo facile, con la manipolazione, il deterioramento degli stimmi), dai quali si estraggono, sempre a mano, i tre preziosissimi stimmi rossi.
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Questi vengono poi essiccati al sole oppure con l'esposizione a una blanda fonte di calore, per conservarli accentuandone l'aroma e il potere colorante. La raccolta deve essere effettuata giornalmente perché il fiore appassisce in poche ore. Per avere 1 grammo di Zafferano essiccato occorrono mediamente dai 140 ai 150 fiori.
zafferano pistilli
Le sue proprietà sono tali da venir ritenuto, da sempre un "elisir di lunga vita" . Vediamole:
- è un fantastico antiossidante, grazie alla crocetina, crocina e picrocrocina, carotenoidi contenuti negli stimmi che hanno la capacità di legarsi ai radicali liberi e neutralizzarli proteggendo le cellule e innalzando le difese immunitarie. E' ricco inoltre di vitamine B1 e B2 essenziali per la crescita e il corretto funzionamento del metabolismo.
- contiene anche una sostanza (la zeaxantina) che protegge gli occhi e la vista
- è un efficace digestivo, grazie ai suoi aromi, ai pigmenti e ai numerosi principi attivi aumenta la secrezione della bile e dei succhi gastrici facilitando la digestione. Molti liquori digestivi contengono lo Zafferano.
- è un ottimo depurativo, ha proprietà disintossicanti e antinfiammatorie che aiutano ad eliminare le tossine e ad abbassare le quote di colesterolo e trigliceridi contenuti nel sangue.
- è un toccasana anche nei confronti della sindrome premestruale, dove le sperimentazioni hanno già dato risultati molto incoraggianti contro sbalzi d’ umore e tensione nervosa.
- è un efficace anti-stress, ha un effetto antidepressivo e tonificante sul sistema nervoso, inoltre ha proprietà sedative .
- è un ottimo afrodisiaco, agisce sulle ghiandole surrenali, stimolando la produzione di ormoni quali adrenalina e cortisolo. (Il cardinale Richelieu, che evidentemente aveva interessi discosti dalla sua “vocazione” usava come eccitante una confettura allo zafferano, e alla fine dello stesso secolo il chirurgo francese Ambrogio Parè consigliava agli impotenti il risotto condito con questa spezia.)
zafferano t
Oggigiorno si è stabilito che in alcuni casi la quantità di 10 gr di zafferano presa in una unica somministrazione, può risultare nociva, e 20 gr addirittura pericolosa: ma per dare al tutto la giusta proporzione vi ricordo che una bustina ne contiene 0,15 gr e in una porzione di risotto o di una pasta ne sono contenuti circa 0,03 gr… e considerate anche che un piatto preparato con lo zafferano può far eliminare il 20% delle scorie di radicali al giorno: più della vitamina C o E… fate due calcoli voi!

TISANA (e altri rimedi) ALLO ZAFFERANO
zafferano1
Ingredienti
1 pizzico di zafferano o 3 stimmi
100 ml o poco più d'acqua
1 cucchiaino di miele

Mettete un pizzico di zafferano in polvere in una tazza d’ acqua, portate ad ebollizione e lasciate riposare per una decina di minuti. In alternativa, lasciate in infusione per 10 minuti in 100 ml (un bicchiere circa) di acqua calda 2 o 3 stimmi . Se aggiungete un cucchiaino di miele, avrete un ottimo infuso digestivo e antistress da bere la sera per conciliare il sonno.
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Oppure, per rafforzare le difese dell'organismo, per esempio durante l'inverno o in periodi di superlavoro, è consigliabile diluire una bustina di zafferano in mezzo litro di succo di carota, da bere nel corso della giornata.
Un consiglio per i capelli chiari? Per rendere luminosa una capigliatura bionda, e accentuare i riflessi dorati eliminando il giallo innaturale, è sufficiente sciogliere una bustina di zafferano o alcuni pistilli polverizzati in mezzo litro di acqua bollente. Una volta che si sarà colorata di giallo, filtrarla e versarla sui capelli dopo la shampoo, lasciando asciugare all'aria. Avrete una chioma lucente e profumata…
Ora l’ultimo suggerimento sul tema: per avere una pelle splendente, invece, si può preparare un impacco rigenerante a base di zafferano e carota. Basta frullare 250 grammi di carote ben pulite, e aggiungervi 1/2 tazza di tè verde in cui avrete fatto sciogliere 2 bustine di zafferano. Appena il preparato si è raffreddato potete amalgamarlo con dell’ olio d'oliva fino a ottenere una crema morbida e compatta, da applicare su viso, collo e décolleté per 15 minuti.
Buona giornata
Dani

TISANE (and other remedies) SAFFRON
zafferano2
Ingredients
1 pinch of saffron or 3 stigmas
100 ml water
1 teaspoon honey


Put a pinch of saffron powder in a cup of 'water, bring to a boil and let it stand for about ten minutes. Alternatively, leave 2 or 3 stigmas to infuse for 10 minutes in 100 ml (about a cup) of hot water. If you add a teaspoon of honey, you'll have a great digestive and anti-stress tea to drink in the evening to sleep
Or, to strengthen the immune system, for example during the winter or during periods of overwork, it is useful to dilute saffron in half a liter of carrot juice to drink throughout the day.
A tip for light hair? To make light blonde hair, and accentuate the golden yellow, eliminating the unnatural, simply dissolve one sachet of saffron pistils or a pinch of powder in boiling water. Once it is yellow, filter it and pour it on the hair after the shampoo, air dry. You will have a shiny and fragrant hair..
Now the last suggestion : to get a glowing skin, however, you can prepare a rejuvenating cream made with saffron and carrot. Just mix 250 grams of carrots cleaned, and add 1 / 2 cup of green tea that you do dissolve in 2 sachets of saffron. As soon as the mixture has cooled, you can mix it with 's olive oil until creamy, smooth and compact, and apply on the face, neck and chest for 15 minutes.
Have a nice day
Dani




Fonti:
http://www.erbeofficinali.org Scheda 'ZAFFERANO' by Alberto Tucci
http://www.amo-bulbi.it/tec_C_sativus_zafferano.htm Testo adattato dall'articolo di Mariella Prato " Zafferano, pianta preziosa. Come l'oro, anzi di più", apparso in GARDENIA, n.29, settembre 1986.

18 commenti :

  1. Ma sai che credo di averlo usato ovunque, dolci compresi, ma mai in una tisana???

    Grazie della bella idea ;-)

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  2. Ho letto tutto il post con grande piacere. Denso di informazioni devo però ammetterre che ad un certo punto mi è parso anche di udire l'"Aria sulla quarta corda" di Bach! :P ahahahahaahahaha
    Ah sempre sul piano della scemenza (la mia ovviamente!) anche da noi alle spalle di Napoli così come a Minceto abbiamo coltivazioni particolari...di difficile resa proprio come lo zafferano ma al contrario di qest'ultimo non proprio legale!!! :P heheheheheeh
    Ok, serio adesso.
    Complimenti al lavoro svolto. Dall'aspetto storico a quello gastronomico passando per le proprietà chimiche dello zafferano hai saputo senza mai cadere nel didascalismo scontato raccontare uno degli ingredienti delle nostre cucine in modo completo e con stile. Non è da molti e tra l'altro si intuisce il "costo" di simili post. Insomma non mancano gli spunti e nemmeno il piacere sincero di essere informati su quello che c'è alle spalle di una spezia.
    Decisamente un lavoro, mi ripeto lo so ma comprendi sono anziano, impagabile il tuo! :D

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  3. ma quant'è bello lo zafferano?!?!!
    la pasta allo zafferano con le zucchine la faccio anch'io, ma ci metto il caprino. è proprio buona, vero?

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  4. @ Stefania. sono felicissima di averti raccontato qualcosa di nuovo! un bacio

    @ Mario, ti ringrazio dell'apprezzamento e mi fa piacere di essere una "spacciatrice di spunti"!!! :-) hi hi hi bella immagine vero? Un abbraccio e una splendida giornata

    @ Gaia si hai ragione è squisita!

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  5. Mia suocera è sarda, originaria di una zona tra Cagliari ed Oristano, dove si coltiva uno zafferano meraviglioso.

    In particolare lo utilizza per l'abbacchio brodettato, per il ripieno dei ravioli di ricotta e per la zuppa con la fregula. Ora la sorprenderò con questa tisana...

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  6. Hai lavorato come per una tesina. Grazie

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  7. @ Virò ...e se tu mi mandassi quelle meravigliose ricette, specialmente i ravioli di ricotta e la zuppa, anche se non so bene cosa sia la fregula....?
    sarebbe un regalo! Baci

    @ Hai ragione Fabiola , sono specializzata in tesi, tesine e tutto quanto fa ricerca ormai!!! E non sai quanto mi piaccia scoprire nuove cose...! :-)))Spero che il mio condividerle vi faccia piacere!
    Baci e prego :-)!

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  8. @Daniela@Virò
    Sono testimone di un uso dello zafferando di Virò a dir poco spettacolare...oserei dira da lacrime :)
    Lo zafferano buono è un ottimo punto di partenza ma la differenza ovviamente la fanno sempre le mani che lo sanno impiegare!
    Per lo zafferano io direi un Virò for President! :DDDD
    PS
    Ma quando lo apre un blog Virò?!?!? :D

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  9. @ e allora, tutto d'un tratto, il coro" VIRO' FOR PRESIDENT"!!! ma intanto le ricette sarebbero graditerrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrrime...:-)))))
    baci a entrambi

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  10. Tisana allo zafferano? E' curiosa, da provare!

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  11. curiosa ma migiore di quanto anche io pensassi :-)))! buona giornaya

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  12. @Gambetto: attento perchè se comincio io a decantare le tue arti culinarie sperimentate dal vivo anzichè un blog mi tocca scrivere un'enciclopedia!

    @Dani...dunque avere le ricette precise di mia suocera è praticamente impossibile perchè cucina tutto rigorosamente ad occhio e le sue indicazioni sono del tipo "Lo cuoci finchè è cotto, aggiungi la farina che ci vuole, ti regoli tu di quante uova ci vogliono, ecc".

    Comunque, data la tua competenza, sono certa che riuscirai a ricostruirle anche da queste poche indicazioni.

    I ravioli meravigliosi hanno un ripieno di ricotta profumata con zafferano (si presenta quindi di un bel giallo intenso), poco pepe e, udite udite, scorza d'arancia... Qualche zia mette lo zafferano anche nella sfoglia dei ravioli, mia suocera solo nel ripieno.

    La fregula, invece, è una pasta di semola che lei prepara in casa e che io acquisto al supermercato (ovviamente sardo) che si presenta come delle palline. Esiste piccola, media o grossa e si può cucinare o con il procedimento del risotto (rosolare con gli ingredienti che vuoi e portare a cottura con l'aggiunta del brodo, nell'ultimo mestolo aggiungi lo zafferano) oppure in una zuppa brodosa.

    Nella versione "risottata" a noi piace molto con salsiccia e finocchietto selvatico sardo (ma lo sai che l'ho trovato anche in vasetto da Castroni?!), nella versione a zuppa si usa un brodo di pecora sgrassato, si cuoce la fregula e si serve con la carne di pecora sfilacciata e i pistilli di zafferano...

    Si capisce che adoro la cucina regionale?...

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  13. Virò, non so come ringraziarti della tua gentilezza e rapidità: proverò certamente i ravioli e appena lo faccio , se mi vengono bene, li pubblicherò e saranno dedicati ovviamente a te e suocera!
    Un abbraccio,un super bacio e ancora grazie

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  14. Sono francamente estremamente soddisfatto di essere citato per la produzione dello zafferano. Sono Gianfranco Antoniali, e coltivo da pochi anni il crocus sativus al Minceto; grazie a Primo canale sono diventato un po' più noto, devo comunque dire, al fine di sollecitare la curiosità ed al fine di far vedere quello che ho fatto al Minceto e quello che sto facendo, che attendo le visite di più appassionati possibie. Oltre allo zafferano produco due vini e sono l'unico produttore della Liguria, Nebbiolo e Timorasso, che si aggiungono al fagiolo bianco di Badalucco (IM) che ho battezzato di Badaminciocco. Per contatti sono raggiungibile al 331.5495563 o alla mail:"gianfrancoantoniali@libero.it" Grazie e buona serata Gianfranco.

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  15. Buonasera Gianfranco! E' un piacere davvero grande leggerla tra i commenti! Appena tornerò a Genova la contatterò e sarò felicissima di vedere e "toccare con mano" le sue produzioni, vinicole e non, che ci interessano moltissimo!
    Grazie della sua attenzione e a presto
    Daniela

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  16. posso consigliarVi un dolce con lo zafferano? aggiungete alla miscela x la panna cotta un paio di bustine di zafferano e poi....leccatevi i baffi..

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  17. Bel sito, fatto bene.
    By Fabio S. (Sicily)

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  18. Grazie Fabio. Apprezziamo moltissimo il complimento. Buona serata e a presto

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