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martedì 25 agosto 2009

di nuovo a casa- e il giochino di ornella....

di Alessandra

http://ammodomio.blogspot.com/2009/08/il-mio-giochino-dellestate-i-premi-e-un.html


...che poi io vorrei sapere com'è che ci vogliono almeno quindici giorni per risintonizzarsi con il creato, per riappropriarsi di ritmi di vita normali, per ricominciare a godere del sole, del mare, del cibo e della gente e poi bastano solo dodici dannatissime ore per ripiombare nelle stesse condizioni di prima, quando anelavi alla vacanza per smaltire stress e tossine e isterie varie e rinviavi alle fatidiche "due settimane dopo" tutte le rogne per smaltire le quali ci volevano concentrazione e lucidità.
Sono tornata, si è capito???? E pure con un diavolo per capello, si è capito anche questo, o no??? Il problema, sia chiaro, non è che son finite le vacanze: quello è nell'ordine delle cose, sono già stra fortunata a potermele fare e, se proprio devo dirla tutta, se non ho qualcosa su cui lavorare, io dopo un po' mi annoio ed inizio ad anelare alla scrivania, in qualsiasi parte del mondo mi trovi. A patto che, però, mi ci possa trasferire col teletrasporto. Perché a me il ritorno mi uccide, giuro: a cominciare dalle code all'aereoporto ( com'è che all'andata durano di meno????), passando per gli imprevisti dell'arrivo (stavolta, è toccato al finestrino della macchina, finito nei bassifondi della portiera dove ancora giace immobile, dopo 200 km con le chiome al vento) e finendo con il crescendo delle lavatrici. Stavolta, me ne sono toccate tre- il che significa tre ore di stiraggio, domani, con 'sto caldo- e, insomma, per farla breve, sono di nuovo stressata come prima.
Meno male che c'è il blog. E il forum di CI. E le amiche "virtuali" a cui far visita, per vedere come stanno e che cosa hanno tirato fuori dal cilindro della loro fantasia in questi giorni in cui tu non c'eri. Ma prima, però, c'è il giochino di Ornella, che ho sempre rimandato ,ufficialmente perché oberata dai preparativi della partenza e ufficiosamente perché presagivo che l'umore del ritorno sarebbe stato dei più cupi e che pertanto ci sarebbe voluto qualcosa di "forte" per tirarmi un po' su. E visto che il momento è propizio, sarà meglio cominciare...




A dire la verità, c'era un altro motivo che mi tratteneva dal pubblicare questi risultati, molto più imbarazzante dei precedenti: vale a dire, la tendenza inequivocabile registrata dai contatti sui motori di ricerca a virare verso argomenti delicati, per non dire scabrosi, per non dire un po' spinti, o addirittura un po'-porno, tanto per parafrasare il raccapricciante ritornello dell'altrettanto raccapricciante canzonetta di qualche tempo fa. E vi lascio immaginare le espressioni che comparivano sul volto della Dani e mio, ad ogni controllo dei suddetti contatti, quando, in mezzo a "marmellate di albicoccche" e " torte di mirtilli" comparivano riferimenti espliciti a questioni che, anziché in cucina, si sarebbero dovute trattare meglio in camera da letto.
La colpa, sia chiaro, è di mia suocera: perché se non avesse avuto la brillante idea di preparare questo tripudio dei sensi che ri-vedete nella foto, mai io mi sarei sognata di ribattezzarlo con l'unico nome che gli si adattava alla perfezione. Che non era semifreddo, nè parfait, nè mattonella, nè altro, ma solo e semplicemente una goduriosa e superba porcata. Nacque così "la porcata di mia suocera" - e da lì iniziarono i primi contatti per così dire anomali, che oltre a far arrossire due pubibonde signore, svelarono retroscena fino ad allora inimmaginabili: si parte dal piano dell'innocenza ("foto di mia suocera") per salire via via a quello della sana incavolatura ("che porcata mi ha fatto mia suocera"), fino a strabordare in un illecito che davvero offre spaccati inquietanti sulle relazioni inter parentali italiane: qualcuno è interessato a "porcate con suocera" tout court, qualcun altro è più preciso ( "porcate a letto con suocera"), qualcuno si lascia andare a drammatiche confessioni ( "mi sono fatto mia suocera"), mentre altri hanno un approccio per così dire ecumenico al problema ("porcate con la zia"), in contrasto con condotte rigorosamente improntate all'ortodossia ("porcate solo con mia suocera"). Il clou, però, si è toccato con la ricerca del "video di mia suocera in calore" e il clou dei clou, dovuto ad una commistione con il post su Le ceneri di Angela, con l'angosciosa richiesta delle "ceneri della suocera usate per cucinare": e va bene che siamo un blog di cucina, ma fin qui non ci eravamo ancora spinte...
"Be', però te la sei andata a cercare", potreste obiettare, riferendovi al titolo del post incriminato. Ammesso e non concesso che abbiate ragione (per inciso, da quel momento in poi, tutti i post successivi sono stati intitolati con il nome della ricetta eseguita o del libro trattato, con un grave vulnus alla mia creatività), mi spiegate voi che cosa c'è di male, in un blog di cucina, a parlare di piselli????? Anzi, a me l'hummus di piselli sembrava oltretutto una preparazione con tutte le carte in regola per finire in un blog: facile, originale, veloce e fotogenica. Mai, giuro, mai, avrei immaginato che quella pagina diventasse il terreno di ricerca per botanici con aspirazioni da Guinness dei primati, che prima si interrogano sul sesso dei bacelli ("i piselli sono maschi o femmine?"), e poi, una volta appurato che è buona la prima ("piselli maschili meglio dei femminili"), passanno subito alla vexata quaestio, ricercando nell'ordine, dopo aver scartato i "piselli non riusciti", i "piselli lunghi," , i "piselli più lunghi", fino ad arrivare ai "piselli più lunghi di tutto il mondo" ....
L'aver proposto alcune ricette con la lavanda ci ha trasformati nella succursale di un ambulatorio medico: si va dalla "lavanda dei piedi", di sapore evangelico, con tanto di richieste di prescrizioni ( "come farla?" " il bicarbonato, ci va?", " fa bene ai calli?"), fino ad un elenco interminabile di disturbi e di consigli , che , dall'apparente facilità di domande come "il caffè freddo fa male?" o effetti della indigestione di gelato" , passano rapidamente a questioni più astruse, come "l'eritema da melanzane" o "il mal di testa da fregola".
L'accenno a due gemelli nel diario di viaggio in sicilia ha prodotto una ricerca di nascite miracolose: anche qui, si inizia piano, con l'interrogarsi su "parti gemellari nell'agrigentino" o "nell'ennese", per poi sconfinare nel novero delle nascite mostruose, con un'inquietante ricerca di una "figlia alla nocciola" che onestamente mai ricordo di aver trovato, neppure ai tempi dell'esame di antropologia all'università.
Sul fronte del turismo, invece, San Vito Lo Capo la fa da padrone- nel senso che ci chiedono di tutto, dal come arrivarci ( "quanti chilometri da via burano a palermo fino a san vito lo capo?"), a dove mangiare ( "menu turistico a san vito lo capo a poco ma che si mangia bene"), per poi partire con la solita raffica di domande di senso : "quanto fredda è l'acqua a San Vito Lo Capo?" "negozi di scarpe a San Vito Lo Capo?" " lo scirocco è fastidioso, a San Vito lo Capo?" " trattore (??? trattorie, forse..) a buon mercato, a San Vito Lo Capo" , fino ad altre, che aprono prospettive escatologiche mica da ridere, su cui svetta un "viaggio da San Vito Lo Capo a Padre Pio" che lascerebbe supporre contatti oltre mondani, su cui è meglio non interrogarsi oltre.
Chiudo con una citazione anonima, ma di una persona che certamente mi conosce benissimo ("Alessandra è una cuoca provetta ed è anche bellissima- e guai a chi pensa di fare un giochino bis, del tipo " ma chi è questa alessandra?- raravis, no, è escluso"" perché io non partecipo, sia chiaro) e con un appello: chi ha cercato, invano, da noi " come mettere in ordine gli armadi in poco tempo e per sempre", qualora abbia trovato la risposta, è pregato di contattare urgentemente la sottoscritta: offro, in cambio, un "elenco di parolacce catalane", " il segreto di come togliere il becco e gli occhi ai moscardini" e, chicca delle chicche, il reportage del "viaggio in sicilia di Felipe e Letizia", magari corredato da "ricette tipiche spagnole, in lingua spagnola", visto che quella, qui sopra, la parliamo benissimo...
alla prossima
Alessandra

7 commenti :

  1. Ciao Ale, bentornata, fai un respiro lungo e sorridi che si riparte! Sto giochino è troppo forte, una ventata di allegria..necessaria!

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  2. Ciao, cara! Vedo che sei tornata con lo giusto spirito, eh?.. Peccato che fino a pochi giorni fa non sapevo di questo contatore, sennò chissà cosa scoprivo...
    Un bacione!

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  3. Oh, le mie son così banali...dovrò ingegnarmi anche io a dare titoli strani per divertirmi un pò dopo...
    Ah, Bentornata!

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  4. Trooooppo forte. Mi hai fatto morire dalle risate, specie quelle sulla suocera.
    bentornata!
    Sara

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  5. Ciao!!!! ho ricominciato da qui, perché c'era proprio bisogno di partire col sorriso, visto che l'idea di riprendere a lavorare non mi fa ridere per niente.
    Ora ridiamo, ma le prime volte ci venivano degli accidenti, a leggere tutti 'sti riferimenti: ho omesso quelli su Amburgo e sul libro sulla mafia, ma davvero se guardassimo solo a queste ricerche, sembreremmo un blog... borderline, diciamo così.
    Comunque, i titoli sono più sobri: mika, se vuoi ingegnarti... noi te lo avevamo detto, però!!!! ;-)
    ciao
    ale

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  6. Bentornata Alessandra!
    Qua c'è da ridere e anche tanto! Oltre all'espressione tua e di Daniela nel leggere le parole chiave, immagino quelle di chi, cercando tutt'altro, si è imbattuto in un blog di cucina :-D

    P.S. Ti ringrazio per le cose che mi hai scritto, ci tengo a farlo anche qui perché credo di esprimere una sensazione non solo mia ma anche di altri foodbloggers: tu e Daniela avete reso questo blog unico non solo per le ricette ma per il vostro modo di scrivere (inimitabile secondo me)e per il quale si è costretti (in senso buono eh!) a ritornare qui. Quindi...continuate così ;-)

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  7. Tania, un mega grazie e un bacio ancora più grande
    ale

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