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lunedì 14 gennaio 2013

Zuppa di carote con tahini e ceci croccanti

Di Daniela

Con il freddo intenso di questi giorni ditemi, vi viene in mente qualcosa di più piacevole da preparare di una bella zuppa calda e fumante?
"La zuppa mette il cuore a suo agio,  placa la violenza della fame, elimina la tensione della giornata, e risveglia e raffina l'appetito" e se non possiamo fidarci di Auguste Escoffier, di chi altro? 
Qui da me i primi morbidi e profumati  vanno per la maggiore, perchè in famiglia, dai più grandi ai più giovani, sono tutti  incredibilmente golosi di ciò che di solito non fa impazzire, specialmente i ragazzi: sono pazzi per le verdure, per la carne, per il pesce e sono stragolosi in particolare di minestre e brodo!
Quindi ovviamente cerco sempre di trovare qualche ricetta un po' diversa da aggiungere al mio quintetto preferito : ribollita, mes-ciüa , minestrone alla genovese, zimin e pasta e fagioli.... Ovviamente in questi anni ho arricchito incredibilmente la mia "collezione" di minestre e, con la complicità di Ale, le ho riportate qui sopra : ce ne sono di autori famosi, legate ad una particolare regione o ad uno specifico ingrediente, italiane, straniere, continentali ed esotiche...
Nel caso di questa zuppa mi hanno colpito, appena l'ho vista, il mix eccellente di ingredienti un po' medio orientali, ben bilanciati fra loro e soprattutto l'utilizzo, al posto dei soliti crostini di pane, dei ceci cotti e fatti saltare in padella, per dare una nota croccante al tutto.
Insomma per farla breve è una vera meraviglia!  Anche con questo piatto, grande successo presso il mio personale pubblico !

Zuppa di carote con tahini e ceci croccanti
di Deb Perelman 

zuppa carote

venerdì 29 giugno 2012

Salsa di yogurt e feta e salsa allo zafferano di Theo Kostoglou

Di Daniela

L'ispirazione per il post di oggi mi è venuta dalla lettura interessantissima del glossario del libro di Vefa, in particolare, in accordo perfetto con la mia curiosità/golosità, dal capitolo sui formaggi, Vefa ci ricorda che "Secondo la mitologia greca, gli dei dell'olimpo mandarono Aristeo, figlio del dio Apollo, per insegnare le arti del fare il formaggio e dell'apicultura ai greci. Nessuno sa quando e come il primo formaggio fu preparato, ma probabilmente capitò per caso, magari in molti posti contemporaneamente, quando un pastore usò lo stomaco di un giovane agnello per trasportare del latte. Il primo resoconto di quest'arte casearia si trova nel IX libro dell'Odissea, quando, nella sua caverna, il ciclope crea del formaggio dal latte delle sue pecore. Ma anche prove più antiche sono state scoperte dagli archeologi in Tessalia, sia sulla terra ferma sia a Creta, che datano intorno al 3000 a.C. Attraverso la storia greca ci sono moltissimi riferimenti alla passione dei greci per il formaggio, dalle commedie di Aristofane ai moderni food writers e chef che non hanno mai smesso di cercare nuovi modi per utilizzare il formaggio greco."
Ma possiamo integrare questa piacevole digressione, aggiungendo che  una leggenda narra che fu un mercante Arabo (la cultura e la cucina araba, come abbiamo più volte detto, sono all'origine della storia di moltissimi piatti) il primo che "creò" il formaggio, avendo deciso di portare con sé nell'attraversare il deserto, come pietanza, del latte contenuto in una bisaccia ricavata dallo stomaco di una pecora. Il caldo, gli enzimi ancora contenuti nello stomaco dell'animale e il costante movimento resero acido il latte, trasformandolo proprio in “formaggio”.
Preparazione del formaggio ( XIV secolo)
Possiamo aggiungere che la prima rappresentazione conosciuta è il "Fregio della Latteria", Sumero, databile intorno al III millennio a.C., che vedete in alto :  ma la storia della produzione del formaggio risale a tempi decisamente anteriori, visto che i primi dati certi sulla presenza di animali da latte allevati  da esseri umani , proprio in Mesopotamia e in generale nell'Asia centrale, risale a 10000 anni fa e che quindi la necessità di conservare la preziosa fonte di nutrimento del latte era già "stata risolta" dalla creazione del formaggio.
In epoche molto più recenti Aristotele ci spiega come ottenere il formaggio tramite il succo di fico, tradizione vivissima anche nel mondo Ebreo, mentre il celebre medico Ippocrate, vantava il formaggio come alimento importante per gli atleti, in quanto nutriente e sano... Muovendoci in avanti, dopo un veloce passaggio attraverso le notevoli capacità degli Etruschi, eccoci alla golosità dei romani (che ne prevedevano, ci racconta Virgilio, perfino una dose giornaliera per i legionari) e la loro capacità di creare eccellenti formaggi: non possiamo fare a meno di notare che “caseus” la parola latina per formaggio (cacio) è rimasto come base in molte lingue moderne:  "cheese" in inglese, "kase" in tedesco, "kaas" in olandese, "queso" in spagnolo: questo chiarisce direi la grande capacità e la passione dei dominatori del mondo. Procedendo ancora nel tempo, eccoci nell'alto medioevo e, per quanto in un primo momento il formaggio non fosse considerato cibo adatto alle tavole della nobiltà, possiamo arrivare alla golosità del grande Carlo Magno e poi grazie alla grande abilità dei monaci, con la loro necessità di mangiare qualcosa di diverso dalla carne nei giorni e nei periodi di astinenza, fino alla sua rivalutazione nel Basso Medioevo.

lunedì 25 giugno 2012

Hummus e "Altre Note" per giovani musicisti...

di Daniela

Vi dispiace se emetto un profondo e lunghissimo sospiro di sollievo, condividendolo con voi? Finalmente e dico proprio finalmente, dopo un anno scolastico lunghissimo, cominciato i primissimi giorni di settembre con gli esami di ammissione al conservatorio della Microba, con tutti i sabati impegnati per la settimana lunga a scuola, dopo concerti, esibizioni, impegni scolastici di ogni tipo, nuove materie ed un insieme considerevole di esami di fine anno nelle suddette materie, finalmente, con la notte bianca della Musica di giovedì scorso possiamo considerare iniziate le vacanze...per loro ovviamente, ma insomma anche per me una rilevante riduzione di attività extracasalinghe. La cosa mi piace anche se prima di conquistare qualche giorno di libertà vero, ancora ci vorrà un po' di tempo e molti armadi.....


Naturalmente le creature vivono, a questo punto e a parte qualche piccolo impegno per la Creatura Media, in funzione della settimana finale di agosto quando comincerà la nostra amatissima Masterclass delle "Altre Note", che come ogni anno farà risuonare la Valtellina per 10 giorni di note brillanti e "sorridenti" di giovani musicisti e di ospiti celebri nonchè di quelle degli altrettanto giovani ma preparatissimi Maestri, concertisti e didatti di mezza europa (come gli allievi peraltro), già noti  per il loro talento e la loro passione per la musica e l'insegnamento.... 
Se sarete in Valle, in quel periodo, venite ad ascoltarli e se conoscete giovani musicisti , che potrebbero essere interessati, fate passare parola: per loro è una splendida esperienza! 
Quindi, pronti per affrontare lunghe serate sfaccendate all'aperto, momenti di delizioso ozio e giornate più rilassate, vi lascio stamani con una ricetta super classica, di sapore orientale che è protagonista indiscussa delle nostre cenette estive: antipasto fresco e saporito, gradito a tutti....

Hummus bi Tahina
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giovedì 21 giugno 2012

Terrina di pomodori "alla caprese" su pesto di basilico e la II parte dell'Infiorata di Monterosso

Di Daniela

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Parte numero due delle meraviglie create come un tappeto per le strade di Monterosso (5Terre) per la festa del Corpus Domini di cui vi ho parlato lunedì...
La realizzazione e anche solo la progettazione dei disegni, delle loro proporzioni, dell'uso dei colori e dei materiali diversi impegna moltissimo tempo... è un progetto che, come dire, parte da lontano e rende appieno il senso di gioia e di speranza che anima questa festa così come i suoi realizzatori e partecipanti

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La colomba, simbolo universale di pace, troneggia avvolta in un rosso fiammeggiante, al centro della via più devastata dall'alluvione di ottobre, e anche una delle laudi più belle di sempre, il Cantico delle creature, trova il suo spazio

infiorata Corpus Domini

martedì 29 maggio 2012

Pomodorini alle erbe di Yotam Ottolenghi

Di Daniela
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In debito di ossigeno per le cose mirabolanti che stiamo continuando a controllare di là per riuscire a prendere una qualche decisione, peraltro difficilissima, al limite del'impossibile, cerco di proporvi qualcosa di semplice veloce e leggero da gustare senza sensi di colpa per la linea, come sfizioso antipasto.... Intanto io torno a rituffarmi nei budini......


Come promesso qualche tempo fa , eccomi con la ricetta dei pomodorini ripieni alle erbe:la croccantezza del ripieno passato al forno con la morbidezza del pomodoro, ne fanno un mix davvero ottimo. Per la gioia dei miei commensali ho ridotto le dosi e li ho preparati con dei cicliegini un po' più grandi, rendendoli perfetti finger food da buffet: in un solo boccone tutti i profumi e i sapori si spargono in bocca e il loro aspetto piacevole li rende adattissimi allo scopo, per non parlare della loro leggerezza e semplicità di esecuzione...
Ecco la presentazione che ne fa Ottolenghi in persona : "Questo antipasto in stile provenzale è veloce da preparare. Servitelo con un po' di insalata fresca di stagione o con con qualche pezzetto di formaggio di un formaggio di capra dal sapore intenso"


Pomodorini alle erbe

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lunedì 26 marzo 2012

Dell'Arte del Liutaio e di spaghetti ai calamaretti ...

Di Daniela


violoncelloSabato pomeriggio ho passato un paio d'ore diverse dal solito insieme ad altre due generazioni della mia famiglia: mia madre e mia figlia piccola. Siamo state tutte e tre trascinate, insieme ad una nutrita platea di giovani musicisti attentissimi, qualche altrettanto interessato genitore e due insegnanti di musica, nel mondo splendido  della liuteria.
E' stato un viaggio interessantissimo, organizzato  dal Conservatorio N. Paganini, durante il quale il nostro ospite, il Liutaio milanese Delfi Merlo, ci ha trascinato, per mezzo della sua passione ed esperienza, in un mondo fatto di precisione, di delicatezza, di conoscenza, di legni, essenze particolari, vernici, intagli e suoni, ma soprattutto di grandissimo amore per un mestiere così antico e tanto celebrato.
Liuteria | Violini | Milano
Il laboratorio del Maestro  Delfi Merlo a Mi : foto Ingrid Berniga Dotras
Chi al mondo non ha mai sentito parlare di un violino Stradivari, tanto per citare solo il più noto? Perfino l'incredibile Sherlock Holms cede al fascino di uno strumento tanto perfetto!
Il Maestro Delfi Merlo, dopo un breve excursus sulla sua storia di Liutaio, si è presentato ai suoi ascoltatori con qualche titolo, a garanzia della sua professionalità e competenza, specificando che non si ritiene un'artista, ma che il suo è solo artigianato di eccellenza. Giudicate voi! Noi abbiamo saputo, tra l'altro, che lui si occupa degli strumenti storici di grandi Conservatori (Milano e Torino) di Musei (Museo degli strumenti musicali presso il Castello Sforzesco) e che ha restaurato alcuni contrabbassi di proprietà della Scala di Milano.  Non male vero?
Il nostro appassionato liutaio, restauratore e creatore di violini, viole e violoncelli, ci ha mostrato alcune fasi della lavorazione, partendo dalla scelta dei legni (abete rosso della val di Fiemme e acero dei Balcani i suoi preferiti),  riveladoci i segreti della loro leggerezza e resistenza, che consente di utilizzarli in spessori che li aiutano a caricarsi di armonici, come pur della cura che si ha per evitare che i boschi da cui si ottengono questi preziosi alberi subiscano dissennate razzie; del modo migliore per tagliare i tronchi  che devono avere almeno un diametro di 70 cm, allo scopo di ottenere tavole adatte alla costruzione di strumenti musicali e della precisione e della delicatezza del taglio e dell'incollaggio.

strumenti

venerdì 9 settembre 2011

Timballo di Bitto e porcini su crema di parmigiano

Di Daniela
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Le lezioni di cucina procedono: ancora per qualche tempo vi parlerò di questa gustosa maniera di passare le serate estive in Alta valtellina... Ancora due portate per il menù di Chef Pini e una foto che devo dire mi è piaciuto scattare, nonostante la poca luce e la distanza dal piano di lavoro perchè mi ricordava incredibilemnte quello che è la cucina : una via di mezzo tra il laboratorio di un alchimista e l'antro di una strega (o di un mago) tra i suoi fumi e i profumi che escono da piccoli calderoni ribollenti.....con risultati che , nelle mani di chef di prestigio e talvolta di semplici appassionati creano piatti buonissimi e un po' "magici", vere alchimie di sapori, esperienza, passione e colori....
Timballo di Bitto e porcini su crema di parmigiano DSCF7851 
Ingredienti
per il timballo
200 gr di Bitto 
4 fette di pancetta arrotolata 
500 gr di latte 
80 gr di farina bianca 
60 gr di burro 
150 gr di porcini freschi trifolati 
1 cucchiaio di timo 
1 cucchiaio di prezzemolo tritato 
sale e pepe qb 
4 contenitori di alluminio
per la crema al parmigiano
250 gr di panna liquida
150 gr di parmigiano grattugiato
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